Un altro giorno di shutdown, un altro record a Wall Street

Il Nasdaq è salito dello 0,4% e l’S&P500 dello 0,05%, entrambi hanno toccato un altro massimo storico. I precedenti shutdown non hanno danneggiato le azioni. Anche l'attuale shutdown non sembra far male. Il mercato non si fa troppi problemi, non solo quello azionario, anche l’obbligazionario è tranquillo. Donald Trump ha affermato che i ricavi derivanti dai nuovi dazi potrebbero raggiungere i mille miliardi di dollari all’anno, il doppio di quel che aveva indicato Scott Bessent in passato.
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Gli investitori non stanno guardando al Congresso, dove ieri non ci sono state votazioni in osservanza dello Yom Kippur, i lavori riprendono oggi ma ci sono pochi segnali di un avvicinamento tra le parti.
Il Nasdaq è salito dello 0,4% e l’S&P500 dello 0,05%, entrambi hanno toccato un altro massimo storico.
Joe Mazzola, responsabile del trading e stratega dei derivati presso Charles Schwab, osservava ieri in una nota ripresa da molti media, che i precedenti shutdown non hanno danneggiato le azioni. Anche l'attuale shutdown non sembra far male. Più si va avanti con la chiusura, si aggiunge stress a un mercato del lavoro già in raffreddamento, mettendo a rischio i posti di lavoro di fino a 750.000 dipendenti federali, ma questa possibile indebolimento rende più probabile un intervento di stimolo della Federal Reserve..
“Licenziamenti o sospensioni dal lavoro significherebbero una contrazione delle finanze delle famiglie nel breve termine, con una riduzione della spesa discrezionale e delle vendite al dettaglio. La chiusura potrebbe anche accentuare le preoccupazioni sulla capacità di Washington di gestire la politica fiscale e amplificare la volatilità dei mercati azionari, obbligazionari e del dollaro statunitense”, scrive Mazzola.
Il mercato non si fa troppi problemi, non solo quello azionario, anche l’obbligazionario è tranquillo. Il Treasury Note a dieci anni galleggia da qualche giorno intorno a quota 4,10%, con un livello di volatilità molto basso.
I DAZI FANNO RICCA L’AMERICA (DICE TRUMP)
Donald Trump ha affermato che i ricavi derivanti dai nuovi dazi potrebbero raggiungere i mille miliardi di dollari all'anno. In un'intervista a Oan tv il presidente ha spiegato che parte dei fondi contribuirà a ripagare il debito pubblico, che a suo dire potrebbe raggiungere i 38 mila miliardi di dollari.
La stima dei ricavi dalla tariffe di Trump supera di gran lunga quella del segretario al Tesoro Scott Bessent, che il mese scorso ha affermato che i potrebbero superare i 500 miliardi di dollari all'anno. "Potremmo anche distribuire qualcosa alla popolazione, quasi come un dividendo per il popolo americano”, ha detto ancora. "Pensiamo a 1.000-2.000 dollari. Sarebbe fantastico.”
Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in rialzo, indice Dax di Francoforte +0,2%. Ieri il Ftse Mib di Milano ha chiuso sulla parità.
ITALIA
La crescita nel 2025 si attesta a +0,5%, il rapporto deficit/Pil al 3%. Il documento di programmazione di finanza pubblica approvato dal Cdm aggiorna le previsioni sui conti e traccia la rotta in vista della prossima legge di bilancio. "Confermiamo la linea di ferma e prudente responsabilita' che tiene conto della necessita' della tenuta della finanza pubblica nel rispetto delle nuove regole europee", commenta il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti.
Lo scenario programmatico del Dpfp conferma l'andamento dell’indebitamento netto previsto dal Piano strutturale e ribadito nel Dfp dello scorso aprile (2,8% per l'anno 2026, 2,6% per l'anno 2027 e a 2,3% per l'anno 2028) e consente di rispettare il percorso della spesa netta concordato a livello europeo in quanto e' coerente con la traiettoria.
Il documento da conto anche dell'incremento del Pil dello 0,15% nel 2026, di 0,3% nel 2027 e di 0,5 nel 2028 da destinare alle spese della difesa. Tale aumento, pero', sara' subordinato all'uscita dalla procedura di disavanzo eccessivo. Il tasso di crescita del valore del Pil programmatico si attesta nel 2026 allo 0,7%; nel 2027 allo 0,8%; nel 2028 allo 0,9%.
Il debito si attesta su valori inferiori al piano di bilancio (dove era pari al 137,8 nel 2026) e, in termini programmatici, in riduzione anche rispetto a quelli tendenziali del documento di primavera. Tale indicatore inizia a ridursi gia' nel 2027 e si attesta nel 2028 a un valore pari al 136,4 quando verra' meno l'effetto del Superbonus.
L’oro è in lieve calo a 3.856 dollari l’oncia. Bitcoin in lieve ribasso a 120.300 dollari, dopo sette sedute consecutive di rialzo, ieri +2,5%. Petrolio poco mosso, Brent a 64,3 dollari il barile, in assestamento dopo i cali dei giorni precedenti.
In Asia sono chiuse le borse della Cina, della Corea del Sud e dell’india. In calo dello 0,7% l’indice Hang Seng di Hong Kong. In rialzo, grazie alla spinta dei titoli legati all’intelligenza artificiale, il Nikkei di Tokyo.
GUERRA DEI CHIP
Applied Materials, il più grande produttore statunitense di macchinari utilizzati per la produzione di semiconduttori, ha affermato che l'estensione delle norme che limitano l'esportazione dei suoi prodotti in Cina comporterà un'ulteriore riduzione dei suoi ricavi.
L'Ufficio per l'industria e la sicurezza del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha emanato questa settimana una nuova norma che amplia la gamma di aziende soggette a restrizioni all'esportazione, ha affermato Applied Materials in un documento normativo presentato giovedì. L'azienda prevede che ciò comporterà una perdita di 600 milioni di dollari di entrate nell'anno fiscale 2026, che terminerà il prossimo ottobre.
TITOLI
Eni. Il gruppo petrolifero e i suoi partner China National Petroleum Company, Korea Gas Corporation, Enh e Xrg hanno raggiunto la decisione finale di investimento per lo sviluppo del progetto Coral North Flng, che sarà localizzato nelle acque profonde nell'offshore di Cabo Delgado, a nord del Mozambico.
TIM. La divisione Tim Enterprise ha annunciato o un piano di investimenti da 1 miliardo di euro entro il 2027 per potenziare la propria infrastruttura Ict, con l'obiettivo di consolidare la leadership nel cloud e nella cybersicurezza.
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