Un’inflazione da paura, +7,5%, future di Wall Street giù

Si intensificano le vendite sui bond governativi: il mercato reagisce aumentando le possibilità di un incremento dello 0,5% dei tassi già questa primavera. Si rafforza il dollaro e perde quota l’oro. Disney, Uber e Twitter in rialzo nel pre market.
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La borsa degli Stati Uniti potrebbe aprire contrastata, il future del Nasdaq perde lo 0,5%, il future del Dow Jones è piatto, dopo la pubblicazione dell’attesissimo dato sull’inflazione.
In gennaio i prezzi al consumo sono saliti del 7,5% anno su anno, leggermente più di quel che si aspettava il consensus (+7,3%). Al netto di energia ed alimenti, l’incremento è del 6%, contro il +5,9% atteso. Il dato è stato calcolato prendendo come riferimento un paniere di prodotti e servizi che pesa di più due voci di spesa molto sensibili all’andamento del costo del denaro, gli affitti delle abitazioni ed i prezzi delle auto usate. Il nuovo paniere pesa di meno l’energia ed i trasporti. Alle 14.30 sono uscite anche le nuove richieste di sussidio di di disoccupazione: la scorsa settimana sono state pari a 223.000, da 238.000 della precedente. Consensus 230.000.
La Fed, ma anche i mercati, si sbagliano
“Continuiamo a pensare che l'inflazione sia transitoria e che diminuirà man mano che si allenteranno i colli di bottiglia delle catene di approvvigionamento e le persone torneranno al lavoro. Di conseguenza, a nostro avviso, sia la Fed che i mercati stanno reagendo in modo eccessivo”, si legge nella nota di stamattina firmata da Ariel Bezalel, Head of Strategy, Fixed Income, e Harry Richards, Fund Manager, Fixed Income, di Jupiter AM. Quanti danni potrebbe provocare un inasprimento troppo rapido della politica monetaria? “I mercati sospettano che la Fed stia sbagliando: le curve dei rendimenti piatte mostrano che il mercato sta valutando tassi a breve termine più alti, a detrimento di una crescita a lungo termine, soffocata da una politica troppo restrittiva. Siamo fermamente convinti che il numero di aumenti dei tassi attualmente incorporati dal mercato non si realizzerà”.
Rendimenti alti: fame di bond, fuga dal cash
Il buono del Tesoro degli Stati Uniti a dieci anni si indebolisce a 1,97%, da 1,93% di ieri. L’aumento dei rendimenti sta attirando l’attenzione degli investitori, soprattutto di quelli esteri. L’asta da 37 miliardi di dollari di titoli a dieci anni di ieri , è andata molto bene, si sono dissipati i timori di una disaffezione nei confronti della carta degli Stati Uniti, ora che la Federal Reserve prepara il rialzo dei tassi. I nuovi bond sono stati emessi a 1,904%, la quota dei primary dealer, i soggetti privilegiati nella sottoscrizione dei Treasury, è scesa a livelli poche visti nella storia, 7,4%. La richiesta in arrivo dall’estero, probabilmente in larga misura dal Giappone, sale al 77%, nuovo record. “Il mercato si è ripreso nelle ultime settimane, non abbiamo visto questi livelli di rendimento in un paio d'anni", ha affermatoGregory Faranello, a capo delle strategie su tassi di AmeriVet. Su Twitter, Jeroen blokland di Treu insight, segnala che con l’inflazione su livelli mai visti negli ultimi trent’anni, o in alcuni paesi, quarant’anni, il cash è uno degli attivi più costosi: in Olanda per esempio, dove l’inflazione armonizzata è del 7,6%, il ritorno del cash è -7,6%.
Valute
La risalita della propensione al rischio sta portando su le valute collegate alle materie prime, il rand sudafricano, in apprezzamento del 3,7% nell’ultimo mese, oggi guadagna lo 0,6%. Miglior valuta delle ultime quattro settimane è il real brasiliano, +8,3%. Sale il peso messicano in vista dell’atteso rialzo di 50 punti base dei tassi da parte della banca centrale.
Tra i titoli di Piazza Affari segnaliamo
Disney +7% Il colosso statunitense dell'intrattenimento ha registrato, nel suo primo trimestre fiscale del 2022, utili di 1,06 dollari ad azione, contro i 63 centesimi del consensus, su ricavi di 21,82 miliardi di dollari, contro i 20,91 miliardi delle attese. Il numero di abbonati al servizio streaming Disney+ ha battuto le attese: 129,8 milioni, contro i 125,75 milioni del consensus, con quasi 12 milioni di abbonati aggiunti nel trimestre. Il servizio ha registrato anche un aumento dei ricavi per utente (ARPU) negli Stati Uniti e in Canada dai 5,80 dollari al mese di un anno prima a 6,68 dollari. I ricavi derivanti dalla divisione parchi di divertimento, esperienze e prodotti sono raddoppiati rispetto a un anno prima a 7,2 miliardi di dollari, con un utile operativo di 2,5 miliardi, contro la perdita di 100 milioni di un anno prima.
Uber +5%. All’indomani della presentazione della trimestrale, di gran lunga superiori alle aspettative.
Twitter +5%. La trimestrale è sotto alla attese, ma nel comunicato sui conti c’è l’annuncio di un programma di riacquisto titoli da 4 miliardi di dollari.
Mattel. +13%, il titolo della società della bambola Barbie è sui massimi degli ultimi cinque anni. L’utile per azione del trimestre è pari a 53 centesimi di dollaro, il 70% in più della stima del consensus. Sopra le attese i ticavi. Jefferies alza il target price a 27 dollari.
Coca Cola +1%, ha mostrato che il recupero dell’attività è proseguito anche nell’ultima parte del 2021: le vendite a parità di perimetro sono salite del 9%, il consensus era +5%. Il 2022 dovrebbe chiudersi con una crescita dei ricavi del 75-8%.
PepsiCo +1,5%. La società ha presentato la trimestrale ed un piano di buyback da 10 miliardi di dollari. L’utile netto è sceso a 1,32 miliardi di dollari, da 1,85 miliardi di un anno fa. Il calo era quello che si aspettavano gli analisti. Ricavi +12% a 25,2 miliardi, meglio del previsto. PepsiCo si aspetta una crescita organica del 6% nel 2022, il consensus era +5,5%.
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