Un Maxipremio del 15% sul settore bancario.

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Il certificate di Vontobel su Banco BPM, Intesa Sanpaolo e UniCredit stacca un Maxipremio del 15% se nessuno dei sottostanti sarà crollato, il 18 luglio, del 90% dal livello iniziale. Si passa poi a premi trimestrali con memoria dell'1,5% (6% annuo) con barriera al 60%. Cedole con Effetto memoria e Rimborso anticipato dopo 12 mesi, durata quattro anni. A scadenza protezione del capitale fino a cali del 40% dei sottostanti dal livello iniziale.

Dopo Intesa Sanpaolo, martedì arrivano le trimestrali di Banco Bpm e Unicredit.


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Venerdì, il mercato ha penalizzato la trimestrale di Intesa Sanpaolo, oggi gli analisti la promuovono.

Niente di nuovo sotto il sole. Dopo una lunga corsa dei titoli bancari, le buone notizie sono spesso lette come occasione per prendere profitto. Ma chi guarda i numeri, i bilanci e ha una visione di lungo termine si comporta diversamente.

E così il titolo Intesa Sanpaolo, venerdì ha chiuso in calo del 3,1% e oggi sta recuperando il 2,8%, trascinando con sé l’intero comparto. Unicredit +1,85%, Bpm +1,7%.

La lista dei broker che hanno rivisto al rialzo i target del titolo è davvero lunga a cominciare dai big internazionali come Citigroup, Jp Morgan, Ubs, Jefferson, Kepler-Cheuvreux, Oddo BHF, ai nostrani Mediobanca, Equita, Intermonte. A pochi giorni dalla trimestrale, sono tutti corsi ad alzare il prezzo obiettivo su Intesa Sanpaolo, portandolo quasi tutti sopra i 4,1 euro dai 3,56 a cui quota oggi.

La motivazione è unanime, risultati sopra le attese e multipli bassi, mentre il tanto atteso calo dei tassi sembra ampiamente prezzato sul titolo.

Intesa Sanpaolo è la più grande banca in Italia e il suo andamento è spesso la cartina tornasole dell’andamento dell’intero comparto.

Martedì toccherà sia a Banco Bpm che Unicredit, togliere il velo dalla trimestrale.

Il certificate con Maxi premio targato Vontobel

Siamo andati a cercare dei certificate sul settore bancario che possono, nel breve, staccare premi interessanti. Il nuovo certificate emesso da Vontobel, a metà luglio stacca una maxicedola del 15% se i sottostanti non hanno perso il 90% dal valore iniziale, poi si passa a premi trimestrali con memoria dell'1,5% (6% annuo) se nessuno dei sottostanti sarà crollato alle date di valutazione del 40% dal livello iniziale.

I sottostanti Intesa Sanpaolo, Unicredit e Bpm. A parte il Maxi Premio, la struttura è abbastanza classica, i premi godono dell’effetto memoria per recuperare eventuali premi trimestrali non staccati.

La finestra di Rimborso anticipato si apre dopo 12 mesi per ripresentarsi a ogni data di valutazione trimestrale successiva. La vita naturale del certificate, dunque senza che intervenga il rimborso anticipato è di quattro anni. A scadenza la protezione del capitale arriva fino a cali del 40% dei sottostanti dal livello iniziale.

Di seguito la tabella con i valori di riferimento del certificate.

Intesa Sanpaolo mostra la migliore performance, a soli pochi giorni dall’emissione del prodotto, +7,7%, mentre gli altri due sottostanti sono vicini al livello iniziale.

Il certificate è stato pensato per lasciare ampie possibilità di distribuzione della Maxi cedola di 150 euro, in quanto la condizione per lo stacco è che i sottostanti, il 18 luglio 2024, non abbiano perso oltre il 90% dal loro livello iniziale.

I 150 euro di premio possono essere utilizzati per compensare eventuali minus in portafoglio, permettendo così un’ottimizzazione fiscale.

E’ presumibile pensare che, dopo lo stacco, il valore del certificate perda gran parte dei 150 euro distribuiti, riportando il prezzo del prodotto vicino a 870 euro (calcolato sul prezzo di oggi di 1020). Questo di fatto porta i quattro premi da 15 euro trimestrali (60 euro annuali) a un rendimento del 6,89% (60 /1020).

Ricordiamo che i premi verranno staccati se i sottostanti non avranno infranto la barriera del 60% ovvero non avranno perso il 40% dal valore iniziale. I premi godono comunque dell’effetto memoria.

Rimborso anticipato

Dopo lo stacco del Maxi premio, l’obiettivo del certificate, ovviamente non sarà più puntare al flusso cedolare ma al rimborso anticipato, finestra che si aprirà dal 16 aprile 2025 e a ogni data di valutazione successiva con i sottostanti sopra il livello iniziale.

Se questo dovesse avvenire già ad aprile 2025, l’investitore avrà portato a casa 150 euro di maxicedola più tre cedole da 15 euro. In tutto 195 euro in poco meno di 12 mesi su un valore di acquisto di 1020 ovvero pari al 19,11%.

Se invece il rimborso anticipato non dovesse andare subito in porto allora il certificate si avvicinerà ai 1.000 euro all’approssimarsi dei sottostanti al valore iniziale e dunque alla probabilità che scatti il rimborso anticipato.

Dopo lo stacco della maxicedola, ogni volta che il certificate quoterà più di 870 euro l’investitore sarà in pareggio, potrà decidere se continuare a puntare alle cedole trimestrali o uscire dall’investimento.

Infatti 870 euro di incasso per la vendita del certificate più i 150 della maxicedola porterebbero l’investimento ai 1020 euro pari al prezzo di acquisto di oggi.

Scenari alla scadenza

Se il 18 aprile 2028, il certificate non dovesse essere ancora stato ritirato occorrerà guardare al valore dei sottostanti, gli scenari finali saranno due: positivo e negativo. Il positivo lo avremo con tutti i sottostanti ad un valore maggiore o uguale al 60% rispetto al valore iniziale:

Il certificate verrà rimborsato a €1.000 e verranno incassati tutti i premi trimestrali non incassati precedentemente. Dunque, una Maxicedola da 150 euro più 15 premi da 15 euro ovvero 225 euro, in tutto 375 euro il 36,7% su 1020 euro di investimento che su 4 anni significa il 9,19% lordo annuo.

Quindi il rendimento passa da un massimo di 19,11% annuo in caso di rimborso anticipato alla prima data di valutazione a un minimo di 9,19% se alla scadenza nessuno dei sottostanti sarà sceso sotto barriera.

Lo scenario negativo lo avremo se uno tra i sottostanti avrà perso un importo superiore al 40% rispetto al valore iniziale.

Se ad esempio UniCredit dovesse perdere il 60% rispetto al livello iniziale, il certificate verrebbe ritirato a 400 euro, se dovesse perdere il 70%, il certificate verrebbe ritirato a 300 euro e così via.

Sottostanti

Martedì Unicredit e Banco Bpm comunicheranno le trimestrali, solo qualche giorno dopo Intesa.

Su Unicredit le stime raccolte da Bloomberg sono per ricavi a 5,969 miliardi di euro e un utile per azione in crescita del 73% sullo stesso periodo dell’anno precedente a 1,264 euro. A livello di consensus su 26 analisti, 20 hanno una raccomandazione Buy e 6 Hold e nessun sell con un target price a 40,6 euro.

Gli analisti sono ottimisti anche su Banco Bpm, le attese secondo il consensus Bloomberg sono per un utile per azione a 0,25 centesimi (+80% su un anno fa) a fronte di ricavi per 1,405 miliardi. Gli analisti si dividono tra 9 buy, 5 hold e 3 sell con un target price medio a 6,52 euro.

Sul più lungo periodo, il titolo è candidato a essere una preda interessante in caso di M&A. La stessa Unicredit non nasconde di aver in cascina diverse munizioni da voler utilizzare per operazioni di fusione e acquisizione.

Ricordiamo che, nonostante il colosso guidato da Orcel abbia 10 miliardi di capitale in eccesso, nel comparto spesso queste operazioni avvengono in parte in contanti in parte carta contro carta (ovvero con scambio azionario, senza alcun esborso monetario). A fronte di una capitalizzazione di 9,43 miliardi di Banco Bpm, l’eventuale acquirente non dovrebbe mettere sul piatto tutta la liquidità ma basterebbe offrire buona parte delle proprie azioni.

Il 14 marzo il ceo di Unicredit, Andrea Orcel aveva dichiarato che sarebbe deluso di dover solo restituire il capitale in eccesso (fino a 10 miliardi di euro) agli azionisti aprendo ad acquisizioni in grado di generare sinergie e avere un tasso di rendimento interno aggiustato per il rischio di almeno il 15%.

Quanto a Unicredit, il giudizio di mercati e analisti è unanime Orcel sta facendo un ottimo lavoro. Il titolo dal luglio 2022 a oggi ha triplicato di valore ma gli analisti sono ancora ottimisti e credono che ci sia valore ancora da estrarre. Orcel, grazie alla sua rete internazionale, potrebbe giocare un ruolo importante in caso di M&A internazionale, ovvero con una banca francese, in passato si è parlato di SocGen o con una tedesca e qui i nomi sono diversi. Vedremo, finora l’a.d. ha tutte le carte giuste da giocarsi in caso di fusione: 10 miliardi di capitale in eccesso, ottima performance del titolo per un'operazione carta contro carte e buona presenza internazionale. Se si vuole estrarre ancora valore da Unicredit allora le sinergie da fusione potrebbero essere una buona strada.

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Idea di investimento
Possibile maxipremio del 15% e premi trimestrali dell'1,5% (6% annuo) con il certificate su Banco BPM, Intesa Sanpaolo e UniCredit
Sottostanti:
Intesa SanpaoloBanco BPMUniCredit S.p.A
Maxicedola
15%
Importo Maxicedola
€150,00
Rendimento p.a.
6%
Cedole
1,5% - €15,00
Memoria
si
Barriera Cedole
60%
ISIN
DE000VD39CH4
Emittente
Vontobel
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