Una Wall Street incerta attende la Federal Reserve


Oggi entra nel vivo la settimana delle banche centrali e alla borsa di New York si attende trepidanti le decisioni di questa sera sui tassi di interesse, con un ‘orecchio’ attento alle dichiarazioni del presidente Jerome Powell attese alla fine del meeting dell’istituto centrale.


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Future negativi

Apertura di Wall Street vista sotto la parità dopo la chiusura positiva del mese di gennaio.

Il mese scorso si era chiuso con discreti guadagni per il Dow Jones (+2,8%), lo S&P500 (+6,2%) e per il Nasdaq (+11%), mentre oggi i future sui principali indici scambiano appena sotto a parità a meno di un’ora dal suono della campanella.

I temi ‘caldi’ di questa giornata sono naturalmente la decisione di stasera della Federal Reserve sui tassi di interesse e una serie di importanti trimestrali come quelle di Meta, in attesa di Apple, Alphabet e Amazon, in calendario per domani.

Attesa per la Fed

Il mercato sconta le previsioni di un ritocco al rialzo di un quarto di punto sul costo del denaro Usa, che porterebbe i Fed fund a 4,75% ma soprattutto segnalerebbe un rallentamento nel ritmo delle strette da parte dell'istituto guidato da Jerome Powell.

Molto seguita sarà la conferenza stampa del presidente della Fed prevista per le 20, quando gli investitori cercheranno di capire se e quanto Powell cercherà di ‘contrastare’ le attese del mercato di tagli dei tassi a partire dalla seconda metà di quest’anno.

“Sebbene diversi consiglieri Fed abbiano tenuto a precisare che i tassi Usa resteranno elevati ancora per qualche tempo è chiaro che i mercati la pensano diversamente, specie adesso che diversi indicatori confermano un rallentamento nella dinamica dei prezzi al consumo”, osserva Michael Hewson, analista responsabile di CMC Markets UK.

“Gli investitori si aspettano una certa reazione da parte di Powell, anche se è difficile stabilire quanto sia sufficiente per convincere il mercato”, ragiona Brian Daingerfield, responsabile della strategia valutaria del G10 presso NatWest Markets, aggiungendo che “tutto ciò che non è al 100% hawkish di Powell potrebbe essere visto come non sufficientemente aggressivo. Al contrario, il mercato potrebbe prendere per buona anche la più piccola concessione dovish”.

Gli esperti di ING ritengono che i dati economici dovrebbero svolgere un ruolo maggiore nella definizione delle aspettative degli investitori sulla politica monetaria.

“Uno dei motivi è che le banche centrali sono volutamente in ritardo rispetto alla curva”, ha affermato Padraig Garvey, responsabile regionale della ricerca di ING per le Americhe.

“L’errore commesso in passato nell’anticipare l’impennata dell’inflazione significa che è improbabile che riconoscano che si sta tornando all’obiettivo fino a quando non avranno un grado di fiducia molto più elevato di adesso”, mentre “l’altra ragione è che i mercati sono correttamente prezzati per le prossime riunioni”.

Dati macro

L’aperitivo pre-Fed di oggi era il dato sui nuovi posti di lavoro nel settore priva USA di gennaio diffuso dalla Automated Data Processing (ADP), risultato peggiore del previsto.

In particolare, gli occupati del settore privato hanno registrato un aumento di 106 mila posti di lavoro, dopo i 253 mila del mese precedente (dato rivisto da un preliminare di 235 mila), quando le attese degli analisti indicavano un aumento di 178 mila unità.

“A gennaio, abbiamo visto l’impatto delle interruzioni legate al clima sull’occupazione durante la nostra settimana di riferimento e le assunzioni sono state più forti durante le altre settimane del mese, in linea con la forza che abbiamo visto alla fine dell'anno scorso”, spiega Nela Richardson, capo economista di ADP.

La crescita maggiore è quella del settore dei servizi (+109 mila), in particolare Leisure/hospitality (+95 mila) e Financial activities (+30 mila), nel settore manifatturiero i posti di lavoro aumentano di 23 mila unità, mentre in quello delle costruzioni diminuiscono di 24 mila unità.

Notizie societarie e pre-market USA

Peloton (+8%): prevede per il trimestre in corso un giro d’affari compreso tra 690 milioni e 715 milioni, quando il consensus era 693 milioni. La perdita netta a livello di Ebitda sarà tra 35 e 50 milioni di dollari, meno dei 51 milioni stimati dagli analisti.

Tesla (+1%): prevede di aumentare la produzione presso il suo stabilimento di Shanghai nei prossimi due mesi per soddisfare la domanda accesa da tagli di prezzo aggressivi sui suoi modelli più venduti, secondo una nota di pianificazione vista da Reuters e da una persona a conoscenza del piano.

Atkore (+6%): alzate le previsioni sull’Ebitda annua a 950/ 1.100 milioni di dollari da 850/950 milioni di dollari e quelle sull’eps annuo 2023 a 15,85/17,75 dollari, da 13,10/14,90 dollari.

Amgen (-1%): previsto per il 2023 un fatturato compreso tra 26 e 27,2 miliardi di dollari, a fronte di una stima media degli analisti di 27,17 miliardi di dollari (Refinitiv).

Raccomandazioni analisti

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