UniCredit, attacco da Commerzbank: “venda e torni a casa”

Le recenti mosse di Orcel hanno irritato il management dell’istituto, ancora fortemente contrario a qualunque accordo, ma le prospettive incerte dell’operazione su Banco Bpm potrebbero spingere Piazza Gae Aulenti a concentrarsi di più sul fronte tedesco.
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L’attacco a UniCredit
Fronte tedesco ancora ‘caldo’ per UniCredit, impegnata nel tentativo di acquisire Commerzbank mentre prosegue l’operazione su Banco Bpm.
Nei giorni scorsi l’ad Andrea Orcel aveva cercato di fare pressioni sul governo tedesco per cercare un accordo sull’operazione ma le sue mosse hanno portato ad una reazione piccata del vice presidente del consiglio di sorveglianza della banca tedesca, Sascha Uebel, il quale ha invitato l’istituto a rinunciare all’operazione.
Orcel aveva inviato alcune lettere al cancelliere tedesco Friedrich Merz e altri membri dell’esecutivo per chiedere di venire al tavolo dei negoziati. Il manager romano ha scritto che un'unione sarebbe vantaggiosa "economicamente, socialmente e politicamente" e creerebbe "un nuovo campione bancario nazionale per la Germania".
Uebel, nettamente contrario a qualsiasi accordo, ha inviato Orcel a desistere: “Il suo prossimo passo dovrebbe essere quello di vendere le sua quota, incassare i suoi utili e andare a casa", ha detto Uebel all’agenzia Reuters. Nessun commento sulla vicenda è arrivato da rappresentanti di UniCredit.
Autorizzazioni per salire al 29,9%
Lo scontro arriva mentre UniCredit ha ricevuto tutte le approvazioni e i consensi normativi obbligatori per acquisire una partecipazione diretta in Commerzbank fino al 29,9%. La notizia è emersa nel supplemento al documento di registrazione, alla nota informativa e alla nota di sintesi relativi all'Ops su Banco Bpm.
Avuto il benestare della Banca centrale europea e quello della antitrust tedesca, la scalata alla banca di Francoforte doveva ricevere luce verde anche delle autorità finanziarie lussemburghesi e statunitensi, tutte pratiche passate senza problemi che permettono ora a Orcel e ai sui di portarsi a ridosso del 30%. La banca detiene già una quota del 28% costituita per il 9,5 per cento da azioni e per il 18,5% attraverso strumenti finanziari.
Operazione Commerzbank e l’Ops su Banco Bpm
Gli analisti di AlphaValue ritengono che il probabile ritiro dell'offerta di UniCredit su Banco Bpm porterà Commerzbank in cima all'agenda del gruppo. "Riteniamo che la probabilità di un'offerta su Commerzbank sia bassa, ma potrebbe aumentare il valore di Unicredit fino al 15%".
Più precisamente, gli analisti dipingono quattro scenari: quello migliore, a cui è assegnata la probabilità più bassa, prevede il lancio di un'Opa su Commerzbank. Il secondo, più probabile, vede UniCredit ricoprire il ruolo di azionista strategico, consolidando il posizionamento nell'azionariato della banca tedesca. Il terzo, il più probabile, contempla l'abbandono del progetto, fatto che non avrebbe alcun impatto sulle metriche di Unicredit.
L'ultimo scenario interessa Commerzbank e Hvb, la filiale tedesca del gruppo di piazza Gae Aulenti, e presuppone il merger tra le due realtà - che porterebbe UniCredit a possedere il 65% dell'entità risultante. "Questa sembra essere una proposta politicamente corretta. Tuttavia, sarebbe sub-ottimale dal punto di vista del consumo di capitale, poiché UniCredit sosterrebbe il 100% del rischio con solo il 65% dei profitti", concludono da AlphaValue.
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