Unicredit batte tutte le attese: 13° trimestre consecutivo in crescita e guidance alzata


I primi tre mesi dell’anno di Piazza Gae Aulenti hanno visto crescere l’utile e i ricavi, pertanto la banca ha alzato le sue previsioni per l’anno in corso e confermato il pagamento dei soci.


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Forte trimestre per Unicredit

Un trimestre che va oltre le previsioni degli analisti e del mercato per Unicredit, il 13° consecutivo di “crescita redditizia e di qualità”. Piazza Affari reagisce immediatamente e il titolo arriva a guadagnare il 3% (36,05 euro) in apertura di seduta dopo che la banca aveva comunicato i risultati prima dell’avvio delle contrattazioni.

Nel dettaglio, nei primi tre mesi del 2024 l’utile netto della banca è cresciuto (+24%) a 2,6 miliardi di euro, con un Rote del 23%. Aumentano (+7%) anche i ricavi netti, a 6,3 miliardi, grazie al contributo del margine di interesse (3,6 miliardi), salito dell’8,5% su base annua e ai 2,1 miliardi di commissioni (+15,8% t/t e 3,3% a/a), sostenute da un “solido slancio commerciale derivato dall’attenzione verso la clientela e alimentato dalle fabbriche di prodotto”, spiega la banca. +7,4% per i ricavi totali (6,4 miliardi) rispetto allo stesso trimestre del 2023.

Con i costi operativi in discesa (-0,7%), il rapporto costi/ricavi si riduce al 36,2%, diminuendo del 3% rispetto ai primi tre mesi dello scorso anno. Infine, il CET1 ratio sale al 16,23%, in rialzo di 35 punti base rispetto a fine 2023.

Prosegue il ridimensionamento dell’esposizione di Unicredit in Russia e del rischio “con disciplina, a costi minimi”, visto che dal marzo 2022 la banca ha ridotto del 91% le proprie partecipazioni (-5,6 miliardi).

Alzata la guidance

Di inizio d’anno con “basi estremamente solide” parla l’amministratore delegato di Unicredit, Andrea Orcel, pertanto la società ha alzato la guidance per il 2024 sull’ultima riga di bilancio e sulla distribuzione. A questo punto il cda prevede di superare gli 8,5 miliardi di utile netto previsti in precedenza e ha alzato la distribuzione a valore per l’anno in corso.

Invariate le attese per l’anno in corso sui ricavi netti (circa 22,5 miliardi), sulle rettifiche su crediti (meno di 20 pb), sui costi (sotto i 9,5 miliardi), su Eps e Dps, visti in crescita a doppia cifra. Confermate anche le stime su Rote di circa il 16,5% e la generazione organica di capitale superiore ai 300 punti base.

Guardando al medio termine, Unicredit intende impiegare o distribuire il capitale in eccesso non oltre il 2027, specificando che “qualora il capitale venisse impiegato, il livello delle distribuzioni totali annue, pur restando tra i migliori del settore, dipenderebbe dal rendimento delle acquisizioni”.

A oggi, per il periodo 2025-26 la banca si aspetta una forte crescita di Eps e Dps, una redditività elevata con Rote oltre il 15% e distribuzioni totali medie annue per i due esercizi superiori a quella del 2024, con una politica sui dividendi pari o superiore al 40% e riacquisti di azioni proprie con limite massimo pari alla generazione organica di capitale in combinazione con l’impiego del capitale in eccesso.

Dividendo e buyback

La banca conferma per l'intero anno solare 2024 il pagamento ai soci di circa 10 miliardi complessivi, considerando anche l'acconto sul dividendo previsto in autunno. Di questi, circa 3 miliardi sono relativi al dividendo pagato ad aprile 2024, 1,1 miliardo al riacquisto di azioni proprie a valere sul 2023 già eseguito nel primo trimestre 2024, 3,1 miliardi al riacquisto di azioni proprie residuo a valere sul 2023, e circa 3 miliardi come acconto sulla distribuzione relativa al 2024.

Nel dettaglio, si legge nella nota che accompagna la trimestrale, l’accantonamento e il payout del dividendo rimangono invariati al 40% dell’utile netto, con la parte restante nella forma di riacquisto di azioni proprie. La ripartizione finale tra dividendo e riacquisto di azioni proprie dipende dalle condizioni del mercato e sarà decisa a seguito dei risultati del 2024, assieme alla decisione finale sulle distribuzioni.

Dal fronte buyback, dopo aver ricevuto l’approvazione degli azionisti e dell’autorità di vigilanza, Unicredit ha annunciato l’avvio “il prima possibile” della seconda tranche del programma di riacquisto di azioni proprie a valere sull'utile netto del 2023 per 3,1 miliardi, successivamente ai risultati del primo trimestre 2024 soggetto alle condizioni del mercato.

Secondo Orcel, Unicredit è “sulla buona strada per continuare a raggiungere risultati eccezionali e siamo orgogliosi di rappresentare un modello nel settore”, con un CET1 ratio “tra i migliori del settore”.

A supportare i risultati è stato “il contesto nettamente migliorato per le commissioni e gli AuM, dalla nostra attenzione per i clienti e verso le nostre fabbriche prodotto tradottasi in uno slancio commerciale eccezionale, e da un margine di interesse resiliente”, prosegue il manager.

“Come diretto risultato dei nostri investimenti, volti ad incrementare i nostri diversificati flussi di commissioni e al rafforzamento delle nostre linee di difesa, e grazie alla flessibilità data dal nostro capitale in eccesso, continueremo a dimostrare una redditività strutturale elevata in modo sostenibile e ritorni per gli azionisti tra i migliori nel settore in contesti macroeconomici mutevoli. Siamo focalizzati in maniera irremovibile sulla costruzione del futuro e sul raggiungimento delle nostre ambizioni per tutti gli stakeholder”, conclude Orcel.

La view degli analisti

La trimestrale convince gli analisti, con Berenberg (buy sul titolo) che parla un “forte trimestre per Unicredit che ha battuto le attese su tutti i fronti, aumentando i suoi target di utile netto e distribuzione 2024”, notando come l’obiettivo di distribuzione relativo all’anno in corso sia superiore alle previsioni del mercato.

Jefferies conferma la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 41,6 euro sulla banca dopo conti caratterizzati da un utile netto del 20% superiore alle attese del mercato, “con tutti i punti chiave oltre le stime”, e la guidance di risultato netto per l’intero anno ritoccata al rialzo “a oltre 8,5 miliardi, mentre il consenso si ferma a 8,5 miliardi”.

Raccomandazione di acquisto anche da UBS, con target price di 45,5 euro, alla luce di un utile netto “superiore del 30% alle nostre stime e del 20% rispetto al consenso”. Inoltre, “la guidance 2025-2026 indica un upside rispetto alle nostre attese e a quelle del consenso in termini di utili e distribuzione”, concludono gli analisti.

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