Unicredit, Orcel: Commerzbank “solo un investimento”
Dopo l’offerta su Banco Bpm secondo l’ad l’operazione con i tedeschi può essere sospesa se non addirittura messa da parte, considerando anche le resistenze ricevute.
Le parole di Orcel su Commerzbank
Con una mossa a sorpresa oggi Unicredit ha annunciato l’Ops su Banco Bpm e l’operazione su Commerzbank sembra passare così in secondo piano. Se l’offerta lanciata da Piazza Gae Aulenti sull’istituto guidato da Giuseppe Castagna rappresenta “un obiettivo storico”, secondo l’ad Andrea Orcel la banca tedesca rappresenta “un investimento, che ci metterà tempo per maturare”.
Parlando nel corso della conference call di presentazione dell’Ops, l'ad ha spiegato che, vista la reazione che ha avuto la mossa sull'istituto tedesco, è necessario avere pazienza e non forzare sul fronte dei progetti della banca in Germania, dove il gruppo italiano non vede la possibilità di procedere nel breve termine, se non addirittura di non procedere affatto, pertanto “possiamo tenerlo in sospeso per un po' di tempo".
Parole che hanno pesato questa mattina sull’andamento del titolo Commerzbank, arrivato a cedere oltre il 6% alla Borsa di Francoforte, scendendo così ai minimi di due mesi (14,48 euro), proprio quando Unicredit annunciò il primo acquisto di azioni della banca tedesca.
Operazione autonoma
Il manager ha poi ribadito che l'offerta è “autonoma e indipendente” rispetto all'investimento effettuato nel capitale di Commerzbank, che viene considerato un "importante investimento" con "potenziale upside" delle discussioni relative ad una eventuale integrazione.
Orcel ha poi ricordato che, nei confronti della banca tedesca, al momento, "non c'è una transazione, non c'è un deal, non c'è esecutività, solo un investimento effettuato". Al contrario, ha proseguito, l'offerta su Banco Bpm "è una transazione concreta".
"Non penso che sia una grande sorpresa" la nostra offerta, ha aggiunto, ribadendo che l'impegno in Germania non distrarrà il management dall'operazione su Banco BPM, che rappresenta un "obiettivo storico" per la banca.
Offerta solo successiva
A questo punto, sempre che Unicredit decidesse di procedere su Commerzbank, l’offerta sarebbe solo successiva al completamento dell'integrazione con Banco Bpm, sempre secondo quanto spiegato da Orcel nel corso della presentazione. Parlando di tempi, la banca prevede il completamento dell'Ops entro giugno 2025 e la piena integrazione tra gli istituti entro i 12 mesi successivi.
UniCredit, spiegava il manager, "non integrerà mai due banche allo stesso tempo", ribadendo che la partecipazione in Commerzbank rappresenta un investimento e che il gruppo milanese si prenderà il tempo necessario prima di fare un passo successivo sull'istituto tedesco.
Nessun interesse per Mps
La mossa odierna sembra mettere fine a qualsiasi interesse per Banca Monte dei Paschi di Siena, da sempre al centro delle indiscrezioni di un interesse di Unicredit. Sull’argomento, infatti, Orcel ha precisato che "non c'è alcuna ambizione su Banca Mps" e che la partecipazione acquisita sia finalizzata a "proteggere gli accordi di distribuzione con Anima".
Orcel ha poi commentato l'Opa lanciata dal Banco su Anima, affermando che "è una buona operazione" e rafforzerà la posizione di Unicredit nell'asset management se andrà avanti. Infine, il manager ha spiegato che l'OPA è una delle condizioni di efficacia dell'OPS e, quindi, se Banco Bpm volesse alzare l'offerta, per la passivity rule, dovrebbe convocare l'assemblea.
Un’operazione che crea valore
Sull’Ops di questa mattina l’ad ha confermato che questa operazione crea valore per tutti gli stakeholder e "rafforza" la posizione in Italia, dove il sistema bancario ha bisogno di essere consolidato. Anche l'Europa "ha bisogno di banche più forti e più grandi" che consentano di sviluppare l'economia e competere con altre economie ed "Unicredit ora è ben posizionata per rispondere a questa sfida", sottolineava Orcel.Sul tema dividendi, il manager ha ribadito che l'offerta "non ha impatto sulla distribuzione del dividendo 2024" e neanche sui dividendi che saranno distribuiti nel 2025 e 2026, mentre "mette in stand-by il piano di buyback azionario", che sarà riavviato dopo la conclusione dell'Ops a giugno 2025. In ogni caso, il management conferma "l'impegno a restituire il capitale in eccesso entro il 2027".
Infine, l’ad ha spiegato che l’Ops consumerà 70 punti base del capitale, che al momento è "in eccesso" e per questo "non comporterà variazioni significative sulla situazione patrimoniale e sulla politica dei dividendi", garantendo anche un 15% di ritorno sull'investimento.
La Finestra sui Mercati
Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!