UniCredit, Orcel: “usciremo da Generali”

L’ad dell’istituto milanese esclude che l’investimento nella Compagnia del Leone sia il primo passo verso potenziali legami alla luce dell’ostilità dei Governi nei confronti delle operazioni di M&A nel settore bancario.
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UniCredit verso uscita da Generali
Una riduzione lenta e graduale fino a uscire completamente dal capitale di Generali Assicurazioni. Questo è l’obiettivo di UniCredit di cui ha parlato ieri l’ad Andrea Orcel nel corso della conferenza di Ceo organizzata da Mediobanca.
Il manager ha escluso operazioni ‘transformational’ in campo assicurativo per la banca milanese e ha spiegato che la costruzione di partecipazioni in una società target come primo passo verso potenziali legami potrebbe essere una buona strategia, vista l'ostilità diffusa in Europa da parte dei governi nei confronti dell'M&A bancario. "Voglio essere molto chiaro: l'investimento in Generali non è questo", ha detto Orcel, pertanto "lo ridurremo e nel tempo usciremo del tutto".
Cosa è cambiato dall’Ops su Banco Bpm
Orcel ha poi parlato dell’Offerta Pubblica di Scambio lanciata su Banco Bpm. "Se abbiamo fatto un'offerta pensavamo che ci fosse un valore da creare", spiegava l'ad.
Dal lancio dell'Ops, "due cose sono cambiate: una è il golden power e le condizioni che gli sono legate e che se non saranno chiarite porteranno UniCredit a ritirare l'offerta". Tuttavia, anche nello scenario in cui il golden power non rappresenti un ostacolo, il Ceo ha aggiunto che "l'operazione è meno attraente di prima". Rispetto al golden power, Orcel ha puntualizzato che "siamo l'unica banca italiana a cui si è applicato".
Migliorare i margini
Tra gli argomenti affrontati dal manager c’è il posizionamento dell’istituto nel settore del credito. "Ci stiamo spostando in settori in cui le banche tradizionali non vanno", sottolineava Orcel, in particolare nell'attività della banca nel credito al consumo rispetto ai mutui, spiegando che "il margine nel credito al consumo è di 5 volte".
Il Ceo poi ha aggiunto: "stiamo cercando di aumentare i margini e i volumi allo stesso tempo" e che, di conseguenza, "ci stiamo spostando in settori in cui possiamo aumentare la quota di mercato aumentando i margini, non riducendoli".
Orcel ha commentato anche i risultati del primo trimestre di UniCredit, affermando che sono risultati decisamente "migliori delle attese", con la solida performance dovuta a due fattori, ovvero il fatto che "il core sottostante ha fatto meglio del previsto" e una "cristallizzazione della volatilità". Rispetto al secondo e terzo trimestre, il ceo ha sottolineato che si dovrà vedere se l'attuale volatilità proseguirà.
Il Governo difende il golden power
Intanto, il Governo ha difeso il golden power sull’Ops invocando la sicurezza del risparmio. In una lettera di chiarimenti all'Unione europea, il Ministero dell'Economia e delle Finanze spiega che il perno che legittima l'intervento dell'esecutivo italiano è la tutela della sicurezza pubblica, che è di competenza nazionale e che non ha alcuna interferenza con la disciplina sovranazionale prevista dal regolamento concentrazioni.
Il Ministero ha poi definito “legittime” e “fattibili” le prescrizioni introdotte all’operazione in sede di golden power, evidenziando proprio il ricorso al requisito della “sicurezza nazionale” che attiene ad ogni singolo Paese. L’offerta, spiegano dal Ministero, sfocerebbe nell'unione di una massa di risparmio e di depositi gestiti da centinaia di miliardi che tirano in ballo il nodo della sicurezza economica dei risparmiatori italiani che vanno tutelati.
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