Unicredit, rating Moody’s migliorato se acquisisce Commerzbank

L’agenzia promuove un’eventuale acquisizione dell’istituto tedesco in quanto permetterebbe alla banca guidata da Andrea Orcel una maggiore diversificazione internazionale grazie ad un franchising significativamente più forte in Germania.
Indice dei contenuti
Moody’s e Unicredit
Promossa da Moody’s l’eventuale acquisizione di Commerzbank da parte di Unicredit dopo aver confermato i rating dell’istituto guidato da Andrea Orcel. In particolare, questa mattina l’agenzia ha ribadito il rating del debito Senior Preferred (non garantito) e dei depositi a lungo termine a Baa1, con outlook stabile.
Confermato anche il Baseline Credit Assessment (BCA) dell’istituto a Baa3, così come i suoi BCA regolati, i rating del debito junior senior non garantito a Baa3, il debito subordinato a Ba1, le azioni privilegiate non cumulative a Ba3 (hyb), i rating sul rischio controparte a lungo termine a Baa1 (CRR), oltre alle valutazioni di rischio controparte (CR) a lungo termine a Baa2(cr). Infine, tutti i rating e le valutazioni a breve termine della banca sono stati confermati come parte dell'azione di rating di Moody’s.
L’acquisizione di Commerzbank
Le decisioni, specificano da Moody’s, arrivano dopo le mosse di Unicredit in Commerzbank, prima entrando nel capitale con l’acquisizione del 9% e poi stipulando contratti derivati per assicurarsi un’ulteriore partecipazione dell’11,5%
Nel caso di acquisizione di Commerzbank, Moody’s prenderà in considerazione la possibilità di migliorare il rating stand-alone (Baseline Credit Assessment) di Unicredit, attualmente pari a Baa3, portandolo a Baa2, un gradino sopra il rating sovrano dell'Italia. Questo comporterebbe un innalzamento del rating anche per il debito senior non privilegiato e junior, aggiunge l’agenzia.
L’operazione permetterebbe a Piazza Gae Aulenti di beneficiare di una maggiore diversificazione internazionale con franchise significativamente più forte in Germania (Aaa stabile), “che vediamo come un contesto operativo più solido rispetto all'Italia e in altri Paesi europei ad alto rating”, proseguono da Moody. Inoltre, secondo l’agenzia, Unicredit otterrebbe canali di finanziamento maggiormente diversificati e ampi buffer di liquidità, che la renderebbero relativamente “resiliente a eventuali stress sui mercati dei capitali”, oltre a ricevere una minor esposizione diretta al Governo italiano (Baa3 stabile) rispetto al capitale del gruppo ampliato. Questi fattori, concludono da Moody’s, allenterebbero i legami tra il merito di credito di Unicredit e quello del Governo italiano.
Il buyback
Nel frattempo, ieri Unicredit ha comunicato gli aggiornamenti sul suo programma di acquisti di azioni proprie avviato lo scorso 16 settembre, specificando di aver acquistato tra il 23 e il 27 dello scorso mese complessivamente 4.703.573 azioni proprie al prezzo medio ponderato di 37,4968 euro.
Al 27 settembre, a partire dall’avvio dell’Anticipo SBB 2024, la banca ha acquistato un totale di 11.513.694 azioni, pari allo 0,70% del capitale sociale per un controvalore complessivo di 431.931.605,68 euro. Alla stessa data, a seguito dell’annullamento delle azioni proprie avvenuto in data 26 giugno 2024, Unicredit detiene 53.756.669 azioni proprie pari al 3,28% del capitale sociale.
La Finestra sui Mercati
Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!
