USA, dati sul lavoro lasciano qualche speranza per la Fed\

USA, dati sul lavoro lasciano qualche speranza per la Fed\

I dati diffusi oggi dal Dipartimento USA mostrano un tasso di disoccupazione in calo oltre le attese degli analisti e buste paga del settore non agricolo di dicembre minori al dato precedente, mentre si raffredda anche la retribuzione media oraria.

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Dati USA sul lavoro

Attenzione ancora sui dati relativi al mondo del lavoro negli Stati Uniti nella giornata di oggi e i numeri hanno mostrato un aumento dei posti di lavoro a dicembre inferiore al mese precedente e una retribuzione oraria media che rallenta, sostenendo l’opinione che l'occupazione sia cresciuta a un ritmo più lento.

Secondo i dati del Dipartimento USA del lavoro, le buste paga del settore non agricolo create a dicembre sono state 223 mila, dato inferiore a quello precedente (256 mila), ma oltre le attese degli analisti, ferme a 200 mila.

La retribuzione oraria media si è attestata allo 0,3% rispetto alle aspettative dello 0,4%, mentre il tasso di disoccupazione, è risultato in calo al 3,5%, inferiore sia alle previsioni degli esperti (3,7%) che al dato precedente (3,6%).

In giornata, saranno pubblicati anche l’Ism servizi per dicembre e gli ordini alle fabbriche per novembre, entrambi in calendario alle 16 italiane.

La reazione del mercato

Il dato tingeva di verde i future sui principali indici di Wall Street dopo una mattinata passata intorno la parità.

Il contratto sul Nasdaq guadagnava lo 0,20%, quello sullo S&P500 e sul Dow Jones aggiungevano lo 0,30%, quando mancava meno di un’ora dall’avvio delle contrattazioni.

In calo il dollaro nei confronti dell’euro dopo la diffusione dei dati, con la coppia EUR/USD che tornava a quota 1,0513 dopo i cali di questa mattina.

Aumentano anche i rendimenti dei bond USA, con il tasso del decennale salito al 3,746% (+0,60%) e quello biennale arrivato a 4,5189% (+1,40%) dopo pochi minuti dal report sul lavoro

Previsioni sui tassi

I dati erano considerati fondamentali alla luce della prossima riunione della Federal Reserve prevista per il primo di febbraio e a questo punto sembra poter proseguire la stretta monetaria con il rialzo dei tassi sui livelli attesi, probabilmente di altri 50 punti base.

Attualmente le previsioni sui tassi di interesse indicano un picco superiore al 5% a giugno, mentre il presidente della Fed di Atlantia, Raphael Bostic, ha avvisato che c’è ancora “molto lavoro da fare per domare l’inflazione”.

Il suo collega di St. Louis, James Bullard, ha avvisato che il costo del denaro si sta avvicinando a una zona sufficientemente restrittiva e che le aspettative di inflazione sono diminuite, rassicurando parzialmente gli investitori.

Rischio recessione

L’anno appena iniziato potrebbe vedere una recessione negli USA dal secondo al quarto trimestre, “poiché i rialzi dei tassi spingono un’economia vulnerabile verso la contrazione”, prevedono gli economisti di UBS.

"Quando la crescita si deteriora notevolmente nel secondo/terzo trimestre, ipotizziamo che il multiplo scenda verso 14,5 (volte)” e “in combinazione con l’aspettativa di un indebolimento delle stime sugli utili, ciò farebbe scendere l’S&P 500 a 3.200”, secondo UBS, “circa il 16% al di sotto dei livelli attuali”.

Inoltre, un’eventuale recessione potrebbe mettere sotto pressione i profitti aziendali più di quanto sia previsto nelle proiezioni e le stime di consenso degli analisti prevedono un aumento degli utili del 4,4% quest'anno, secondo Refinitiv IBES.

Notizie societarie e pre-market USA

Tesla (-7%): ha tagliato i prezzi delle Model 3 e Model Y in Cina, la maggiore riduzione mai decisa nel paese, dopo i dati deludenti delle vendite di auto prodotte a Shanghai.

Bed, Bath&Beyond (-14%): secondo Bloomberg i dirigenti della società porteranno i libri in tribunale nelle prossime settimane, aprendo così le porte della bancarotta dopo che ieri la società aveva avvertito di non essere in grado di assicurare le continuità aziendale.

Geron (+8%): annunciata la vendita di circa 80,9 milioni di azioni, inclusi 25 milioni di warrant prefinanziati, a 2,45 dollari per azione.

Graphite Bio (-46%): messa in pausa una sperimentazione in fase iniziale-media della sua terapia per le malattie del sangue a causa delle gravi conseguenze subite dal primo paziente.

Fate Therapeutics (-50%): terminata la collaborazione con Johnson & Johnson per il trattamento del cancro, pertanto ha interrotto lo sviluppo di tutti i suoi prodotti legati alla partnership.

Raccomandazioni analisti

Spotify

UBS: confermato ‘neutral’ con prezzo obiettivo ridotto a 100 USD dai precedenti 142 dollari.

McDonald’s

UBS: ‘buy’ e target price aumentato a 305 USD dai 285 dollari precedenti.

Levi Strauss

UBS: ‘buy’ e prezzo obiettivo ridotto da 22 USD a 21 dollari.

Foot Locker

UBS: confermato ‘neutral’ con target price diminuito da 39 USD a 36 dollari.

Chipotle Mexican Grill

UBS: ‘buy’ e prezzo obiettivo in calo da 1.900 USD a 1.800 dollari. è positivo sul titolo e consiglia Buy. Il prezzo obiettivo è stato ridotto da 1900 a 1800 USD.

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