Usa e Cina, le economie accelerano. Nuovi record a Wall Street

Borse in netto rialzo in America e in Asia dopo una serie di dati che confermano una solida ripresa a livello globale. Nel primo trimestre il Pil cinese è salito del 18,3%, in Usa boom a marzo dei consumi (+9,8%). Torna a salire il petrolio grazie alle attese di un miglioramento della domanda.
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La Borsa di Tokio sale dello 0,1%, Hong Kong +0,2%, Shanghai +0,1%.
I dati diffusi ieri in America e in Cina mostrano che è in atto una solida ripresa globale dopo la caduta dell’economia a causa della pandemia. Wall Street ha reagito con un forte rialzo che ha spinto gli indici S&P500 (+1,1%) e Nasdaq (+1,3%) a nuovi massimi storici.
In Asia stamattina le Borse sono positive, ma con variazioni contenute: Tokio +0,1%, Hong Kong +0,2%, Shanghai +0,1%.
Il future sull’indice delle Borse europee EuroStoxx 50 sale dello 0,1%. Due sono i dati americani che hanno diffuso l’euforia. Il primo riguarda l’esplosione dei consumi a marzo, con le vendite al dettaglio salite del 9,8%, l’aumento più consistente dal maggio dell’anno scorso. Il secondo riguarda il numero delle persone che la settimana scorsa hanno chiesto il sussidio di disoccupazione, sceso a 576mila contro una media delle previsioni degli economisti di 710mila.
Le autorità di Pechino preoccupate per un possibile surriscaldamento del settore immobiliare.
In Cina il Pil del rimo trimestre è cresciuto al ritmo record del 18,3%, ma per quanto eccezionale, il dato è inferiore alle attese degli economisti che si aspettavano +19%.
Nel primo trimestre del 2020 l’economia cinese aveva subito una drastica contrazione del 6%.
Il dato cinese conferma quello che già tutti sanno, cioè che la seconda economia del mondo marcia a buon ritmo verso una ripresa consolidata, e non interviene sui timori che negli ultimi giorni frenano le Borse asiatiche.
Questi sono dovuti più che altro alle misure delle autorità monetarie di Pechino, che sono preoccupate di un possibile surriscaldamento di alcuni settori dell’economia, in particolare del settore immobiliare, e stanno agendo per frenare la crescita dei mutui.
Dollaro stabile, scende il rendimento del Treasury, in calo il Bitcoin.
La reazione più difficile da interpretare sul mercato è il calo dei rendimenti dei titoli di Stato Usa in contemporanea con i dati che segnano un’accelerazione della crescita. Il rendimento del Treasury decennale è sceso a 1,58% da 1,63% di ieri, al minimo delle ultime cinque settimane. Una spiegazione che viene fornita dagli operatori è che sui bond governativi Usa si sia riversata una massiccia ondata di acquisti di investitori giapponesi, legata ad alcune scadenze tecniche in Giappone.
Il dollaro è stabile ed è scambiato contro l’euro a 1,196.
Bitcoin in calo a 61.614 dollari, da 62.940 del giorno prima.
L’oro è in rialzo a 1.765 dollari l’oncia.
Si rafforzano le quotazioni del petrolio, grazie alle attese di una ripresa della domanda sostenuta dall’accelerazione dell’economia globale: il Brent è scambiato a 67 dollari al barile (+0,1%), il Wti a 63,5 dollari (+0,1%).
Fra i titoli di Piazza Affari segnaliamo:
Unicredit - L'assemblea dei soci ha dato l'ok alle politiche di remunerazione del gruppo con il 54,1% del capitale presente favorevole, mentre il 42,6% ha votato contro. Ferrari - Sta facendo passi avanti nella ricerca del nuovo amministratore delegato e andando verso l'individuazione di una short list di candidati, ha detto il presidente John Elkann. Stellantis - Quasi tutte le vetture del gruppo in Europa saranno disponibili in versione elettrica entro il 2025, ha detto il Ceo Carlos Tavares. Enel - Giorgia Meloni, leader del principale partito di opposizione Fratelli d'Italia, ha scritto al presidente del Consiglio Mario Draghi per chiedergli di sospendere il progetto di vendita della quota di Enel nella società di rete a banda larga Open Fiber. Cerved - Il fondo di investimento londinese Sinclair Capital non apporterà le azioni che detiene in Cerved all'Opa annunciata da ION Group perché il prezzo è troppo basso
OVS - Ha chiuso l'esercizio al 31 gennaio con vendite nette in calo, Ebitda più che dimezzato e un balzo dell'indebitamento a causa della pandemia e delle relative restrizioni, ma prevede un recupero degli indicatori nel 2021.
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