VMware a sconto del 27% sull'offerta di Broadcom

L'acquisizione di VMware, annunciata dal colosso dei chip Broadcom a maggio 2022, ha attirato l'attenzione sia del mercato che degli analisti del settore. L'acquisto di VMware, secondo i termini definiti, ha come termine ultimo il 26 novembre, non il 30 ottobre come erroneamente viene spesso riportato. Questa data era stata indicata più volte dal management di Broadcom come probabile conclusione dell'acquisizione.

L'offerta prevede per ogni azione di VMware un pagamento di 142,5 dollari in contanti o 0,252 azioni di Broadcom. Secondo il principio di "proration", gli azionisti di VMware riceveranno il 50% in contanti e 50% in azioni Broadcom. Il 50% di 142,5 dollari corrisponde a 71,25 dollari. Con le azioni di Broadcom che ieri hanno chiuso a 946,9 dollari, 0,252 moltiplicato per 946,9 è uguale a 238,6 dollari. Il 50% equivale a 119,3 dollari. Sommando 71,25 e 119,3, il totale è di 190,5 dollari. Attualmente, VMware quota a 149,2 dollari, risultando in uno sconto del 27,7% rispetto ai 190,5 dollari.

L'unico ostacolo rimanente per completare l'operazione è l'approvazione dell'antitrust cinese, dato che tutti gli altri paesi hanno già dato il loro consenso. Broadcom ha accettato di apportare alcune modifiche richieste dai regolatori per garantire una concorrenza adeguata. Ad esempio, l'analisi preliminare della Commissione Europea suggeriva che l'acquisizione avrebbe potuto ridurre la concorrenza nella fornitura di NIC (Network Interface Cards), FC HBAs (Fibre Channel Host Bus Adapters) e degli storage adapters.

• Le NIC sono interfacce digitali costituite da una scheda elettronica e che svolgono tutti i processi per collegare dispositivi a una rete e quindi trasmettere e ricevere dati.
• Le FC HBAs servono per memorizzare in modo ultraveloce tramite fibra in una Storage Area Network.
• Gli storage adapters facilitano lo stoccaggio di dati (storage) tra reti o sistemi diversi.

Broadcom e VMware avrebbero potuto creare "integrazioni verticali" con propri protocolli escludendo altre aziende dal mercato. Tuttavia, Broadcom si è impegnata a fornire soluzioni per garantire accesso e interoperabilità a Marvell e ad altre potenziali nuove aziende in questi segmenti critici, specialmente nei grandi Data Centers. Marvell, di conseguenza, beneficerà di questa situazione, poiché Broadcom dovrà dimostrare l'esistenza di una valida competizione in questo settore strategico.

Negli ultimi mesi, e in particolare recentemente, l'acquisizione di VMware da parte di Broadcom ha assunto le caratteristiche di una vera e propria "soap opera". L'eclettico e visionario AD e Presidente di Broadcom, Hock Tan, ha più volte dichiarato che l'operazione si sarebbe conclusa presto. In diverse occasioni, ha anche evidenziato in dettaglio i notevoli vantaggi che questa acquisizione porterà.

È diventato evidente che la questione al centro dell'acquisizione è di natura politica, e non burocratica o tecnica, come alcuni avevano precedentemente suggerito.

Il giornalista della Cnbc, David Faber, il 10 novembre ha ben sintetizzato la situazione attuale, citando fonti vicine a persone che hanno interagito con avvocati in Cina. Secondo Faber, "pare che la questione sia al 100% politica, una reazione alle recenti restrizioni imposte sulla vendita di alcuni chip di Nvidia, annunciate alcune settimane fa". Inoltre, a inizio novembre, Hock Tan ha avuto un incontro a Washington con il ministro degli esteri cinese. Secondo le indiscrezione successive all'incontro, Tan sarebbe arrivato a un accordo dopo una discussione lunga o difficile.

L'acquisizione di VMware da parte di Broadcom era data quasi per certa, con il prezzo delle azioni di VMware vicino al valore dell'offerta in quel periodo. Tuttavia, la situazione è cambiata drasticamente a seguito dell'annuncio di nuove restrizioni sui chip di Nvidia, in particolare quelli legati all'intelligenza artificiale. Subito dopo, sono emersi vari articoli e indiscrezioni che suggerivano un'interruzione nel processo di approvazione cinese, creando molte incertezze.

Sulla scia delle notizie, il prezzo delle azioni di VMware, che era a 177 dollari, ha subito un primo crollo, seguito da un ulteriore calo quando sono apparse notizie ancor più pessimistiche riguardo le probabilità di conclusione dell'operazione.

Chiaramente, l’attuale significativo sconto sul prezzo delle azioni di VMware indica che il mercato e gli investitori assumono una bassa probabilità che l'operazione venga portata a termine. Questa percezione potrebbe essere influenzata anche da una certa stanchezza riguardo alla "soap opera" che ha caratterizzato l'intero processo.

Domani 15 novembre si terrà un incontro significativo tra il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e il Presidente cinese, Xi Jinping, a San Francisco, dove si prevede che discuteranno anche di questioni commerciali, in particolare riguardanti alcune materie prime e l'industria chimica. Recentemente, la Cina ha effettuato un ampio ordine di aerei Boeing. Questi sviluppi, insieme ad altri segnali, notizie e indiscrezioni, sembrano indicare un possibile miglioramento nelle relazioni tra le due superpotenze mondiali.