VMware, il prezzo attuale è 25% sotto l'offerta di Broadcom


La Commissione Europea indaga sull’impatto dell’acquisizione da 61 miliardi di dollari da parte di Broadcom. Per il Financial Times, occorrerà attendersi “una lunga indagine da parte dell’Unione Europea”, ma secondo gli analisti di Macquarie's l'operazione potrebbe finalizzarsi ben prima delle aspettative di mercato.


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Il 26 maggio Broadcom ha lanciato la sua offerta per l’acquisizione di VMware, valutando la società 61 miliardi di dollari: 142,5 in contanti per azione di VMware oppure 0,252 azioni di Broadcom per ogni azione di VMware che ora è intorno ai 114 dollari. A conclusione della nostra nota del 24 maggio ritenevamo che l’acquisizione sarebbe andata in porto.

Prima del via libera occorrono tuttavia le approvazioni dei regolatori/agenzie di antitrust: in particolare l'Unione Europea starebbe per avviare un'indagine approfondita, secondo quanto riportato anche dal Financial Times il 22 giugno.


Non tutti però prevedono tempistiche eccessivamente lunghe. Il 23 giugno gli analisti di Macquarie's, Frederick Havemeyer e Garrett Hinds, hanno inserito VMware fra le società di software preferite affermando anche che l'operazione potrebbe finalizzarsi prima delle aspettative di mercato, tra i 3 e i 6 mesi rispetto alle attese generali tra i 9 e i 12 mesi. Tra i punti a favore della società, gli analisti evidenziano la fedeltà della base clienti e il miglioramento che ci sarà a livello di modello di business passando al SaaS (software as a services): con il "software come servizio", il software non è installato localmente sui computer dei clienti ma viene messo a disposizione tramite una connessione internet, ossia si tratta di un servizio erogato (con pagamento di un abbonamento) tramite Cloud Computing.

I vantaggi per i clienti si possono riassumere in estrema sintesi in:

  • minori costi totali, compresi quelli energetici
  • maggiore flessibilità che permette di implementare più facilmente soluzioni personalizzate
  • possibilità di accedere al servizio da qualunque dispositivo in qualunque parte del mondo.

Il business di VMware

VMware è uno dei cosiddetti "software di infrastruttura" che svolge una funzione abbastanza particolare nel sistema IT delle aziende.

L’azione qui tratta a 17 volte gli utili attesi nel 2022 e 15 volte gli utili attesi nel 2023 con un Equity Free Flow Yield decisamente buono intorno al 9%, che riflette l'ottima generazione di cassa del business model della società.

VMware offre prodotti di virtualizzazione, è un software che si mette nei data center principalmente. L’idea è di replicare l’infrastruttura fisica (metallo hardware) nel virtuale: si acquista un computer potente e con i prodotti VMware se ne “ottengono” 10 virtuali, ognuno ha 1/10 delle prestazioni del computer grosso. Prodotti di virtualizzazione di infrastruttura, principalmente per cloud privato. La società ha anche un accordo strategico con Amazon Cloud.

Possiamo riassumere in 4 punti i vantaggi più significativi portati dalla “virtualizzazione”:

  1. Maggiore affidabilità del sistema: ad esempio problemi che potrebbero compromettere il funzionamento di una singola macchina virtuale, non influenzano la stabilità delle altre.
  2. Contenimento del numero dei server. A causa dell’aumento dei servizi da fornire, il numero dei server in uso nelle realtà aziendali è cresciuto in modo notevole. Attraverso la virtualizzazione si possono eseguire più macchine virtuali nella stessa macchina fisica, riducendo in modo drastico il numero dei server necessari e la loro manutenzione.
  3. Riduzione dei costi: Il consolidamento ad un numero inferiore di server determina, a sua volta, un beneficio, poiché permette una notevole riduzione dei costi legati all’energia utilizzata per alimentare i server e per mantenere la temperatura ambientale adatta alle sale server. In più, si riducono i costi di acquisto e i canoni di manutenzione dei server fisici.
  4. Riduzione dei tempi di indisponibilità in caso di guasto. Un ulteriore vantaggio si rivela nel caso di “disaster recovery”. L’intero sistema operativo guest può infatti essere facilmente salvato e ripristinato, riducendo notevolmente i tempi di indisponibilità in caso di guasto. Se è presente una infrastruttura di server fisici con delle caratteristiche hardware tra loro compatibili e questi server condividono un’area dati (storage) sulla quale risiedono le macchine virtuali, è possibile spostare l’esecuzione di una macchina virtuale su un altro host in caso di failure. Alcuni sistemi prevedono lo spostamento automatico delle macchine virtuali tra i vari host in funzione del carico.
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