Volkswagen e Rivian: alleanza per rilanciare i profitti dell’auto europea

Una piattaforma software da condividere, una vettura compatta elettrica da 20 mila euro e un nuovo modello di business basato sulla tecnologia. Con l’aiuto di Rivian, il gruppo tedesco punta a espandere i margini e tornare protagonista nella sfida globale con Tesla e costruttori cinesi
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RV Tech, il cuore della nuova alleanza
Un’alleanza per costruire la prossima generazione di auto elettriche — e, chissà, forse anche per cambiare il modello di business dell’industria automobilistica europea. È l’ambizione che anima l’alleanza Volkswagen-Rivian, che le due Case automobilistiche hanno raccontato due giorni fa a un gruppo di giornalisti convocati a Palo Alto, in California. L’obiettivo è dare vita a una piattaforma software e tecnologica che non servirà solo i marchi del gruppo VW, ma potrebbe essere venduta ad altri costruttori.
Il laboratorio di questa rivoluzione si chiama RV Tech, una joint venture nata un anno fa tra Volkswagen e l’americana Rivian Automotive. Nei centri di sviluppo di Palo Alto, ingegneri e programmatori delle due aziende stanno costruendo insieme una nuova architettura elettronica e software che promette di semplificare radicalmente lo sviluppo dei veicoli elettrici: meno centraline, più integrazione e aggiornamenti più rapidi. “Stiamo risolvendo un problema che riguarda l’intera industria automobilistica”, ha spiegato Wassym Bensaid, responsabile software di Rivian e co-presidente di RV Tech. “E questo potrebbe aprire opportunità anche per altri costruttori”.
Volkswagen ha investito 5,8 miliardi di dollari
Per Volkswagen, l’obiettivo è colmare il ritardo accumulato nei confronti di Tesla e dei produttori cinesi dopo i problemi del suo software interno, Cariad, che negli ultimi anni aveva rallentato i lanci e penalizzato le vendite dei modelli elettrici ID.
Il gruppo tedesco, guidato da Oliver Blume, ha investito fino a 5,8 miliardi di dollari nell’alleanza — una delle sue scommesse più ambiziose degli ultimi tempi — nella speranza di riportare Volkswagen al centro della corsa globale all’auto elettrica.
L’auto elettrica da 20 mila euro
Il primo frutto di questa collaborazione arriverà dagli Stati Uniti: la Rivian R2, un SUV compatto che debutterà nel 2026 con la nuova architettura. Subito dopo, nel 2027, toccherà al modello più atteso in Europa: la Volkswagen ID. Every1, una compatta 100% elettrica che dovrebbe avere un prezzo di circa 20 mila euro. Un posizionamento aggressivo, quasi di rottura, in un momento in cui il mercato europeo è sotto pressione per la concorrenza delle auto cinesi a basso costo e per la fine degli incentivi pubblici.
Volkswagen punta a offrire un’auto elettrica accessibile, senza rinunciare alla qualità e alla connettività digitale. E per farlo, si affida alla piattaforma sviluppata insieme a Rivian, che promette riduzione dei costi e maggiore efficienza produttiva.
Dalle EV alle auto tradizionali
Ma l’ambizione di RV Tech non si ferma qui. Come scrive Reuters, la piattaforma è scalabile e potenzialmente compatibile anche con motorizzazioni tradizionali. “Per ora la priorità è l’elettrico, ma l’architettura è in grado di supportare anche veicoli con motore termico”, ha dichiarato Carsten Helbing, co-CEO della joint venture. “È un lavoro aggiuntivo, ma possibile”.
Questa flessibilità potrebbe trasformarsi in un vantaggio competitivo cruciale, in un momento in cui la domanda di auto elettriche rallenta in diversi mercati, specialmente negli Stati Uniti dopo la fine dei crediti d’imposta da 7.500 dollari.
Per Rivian, ancora in perdita, la collaborazione rappresenta una boccata d’ossigeno finanziaria e la possibilità di monetizzare la propria competenza software. Per Volkswagen, è la chiave per tornare protagonista in un settore dove la sfida non si gioca più solo sul motore, ma sui software.
Una piattaforma da condividere con altri produttori
Se la tecnologia funzionerà come promesso, Volkswagen e Rivian non intendono tenerla per sé. La joint venture RV Tech ha già avviato contatti con altri costruttori interessati a licenziare la piattaforma, un modello di business inedito per la casa di Wolfsburg ma potenzialmente redditizio: margini elevati, ricavi ricorrenti e l’opportunità di trasformarsi da produttore di auto a fornitore di tecnologia.
Non è la prima volta che Volkswagen condivide il proprio know-how: la piattaforma MEB, alla base della prima generazione di modelli elettrici del gruppo, è stata concessa in licenza a Ford e Mahindra. Ma con Rivian la posta in gioco è più alta: si parla di un sistema operativo completo, con aggiornamenti over-the-air e architettura unificata.
L’impegno per fare ripartire la redditività
Volkswagen sa di dover cambiare pelle per restare competitiva. Le vendite calano in Cina, gli Stati Uniti impongono dazi più severi, e l’Europa si riempie di nuovi sfidanti asiatici.Secondo il consensus il bilancio 2025 chiuderà con ricavi a 325,2 miliardi di euro (invariati sul 2024) e un utile di 5 miliardi, dimezzato rispetto all’anno precedente. Il margine operativo è ridotto al 2,9%, dal 5,8% del 2024.
L’alleanza con Rivian è una delle leve per fare ripartire la redditività nei prossimi anni. Gli analisti sono fiduciosi (12 Buy su 20 broker che coprono il titolo) e indicano in media un target price di 112 euro, più alto del 13% rispetto al prezzo attuale.
Il consensus stima che nel 2026 l’utile salirà a 11 miliardi (+120%) con un Ebit margin del 5,3%.
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