Wall Street attende le novità sulla “disinflazione” di Powell


Oggi il presidente della Federal Reserve testimonierà al Senato e gli analisti si attendono un aggiornamento sullo status attuale dell’inflazione che finora si era mostrata più resistente delle previsioni.


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Wall Street attende

Diverse volte prima delle parole di Jerome Powell si è diffusa a Wall Street un’atmosfera di attesa, condizionando gli scambi e i movimenti non solo dell’azionario.

Oggi è uno di questi: gli eventi più importanti della settimana si svolgeranno tra oggi e domani, quando il ‘boss’ della Federal Reserve parlerà alla Commissione bancaria del Senato (oggi) e della Camera (domani), con l’appuntamento fissato per le 16:00 italiane.

Attesa fatta di scambi intorno la parità per i future sui principali indici americani, con guadagni limitati per quelli sul Nasdaq (+0,20%), S&P500 (+0,10%) e Dow Jones (+0,05%).

In calo i rendimenti dei Treasuries USA, con il decennale che scende al 3,946% e il biennale al 4,8737%.

Venerdì è atteso il rapporto sull’occupazione negli Stati Uniti di febbraio e un eventuale indebolimento del solido mercato del lavoro sarà visto come un segno che i rialzi dei tassi della Fed stanno avendo l’effetto desiderato.

Le previsioni su Powell

L’attenzione verso Powell si rivolgerà soprattutto per capire eventuali indicazioni sul futuro della politica monetaria della Federal Reserve, in relazione ai tassi di interesse.

Se nella sua ultima conferenza stampa Powell sottolineava l’inizio di un “processo disinflazionistico”, pur avvertendo che la lotta della banca centrale contro l'aumento dei prezzi non è finita, i dati successivi mostravano un calo soltanto limitato e inferiore alle attese, unito ad una resilienza del mercato del lavoro.

“L’attenzione sarà rivolta a come Powell vede il mercato del lavoro statunitense e se il FOMC ritiene che le condizioni economiche siano migliorate o peggiorate rispetto all'ultima riunione della Fed” secondo Michael Hewson, capo analista di mercato presso CMC Markets.

In particolare “i mercati presteranno attenzione anche al fatto se Powell continuerà a proporre la stessa narrativa di disinflazione o se riconoscerà che il livello dei prezzi potrebbe essere molto più rigido di quanto la Fed pensasse un mese fa, con quest’ultima ipotesi che potrebbe provocare una flessione dei mercati azionari statunitensi”.

A questo punto, “ci aspettiamo che Powell ribadisca la necessità di ulteriori rialzi dei tassi e che, se i dati dovessero continuare a sorprendere al rialzo, il picco dei tassi dovrebbe essere più alto di quanto previsto dalla banca centrale”, spiegano da Unicredit, prevedendo “un’asticella alta per riaccelerare il ritmo dei rialzi dei tassi e la Fed preferirebbe un percorso più breve e mantenere la politica restrittiva più a lungo, se necessario”.

Per la prossima riunione del 21-22 marzo, i trader prevedono in gran parte un aumento dei tassi da 25 punti base, anche se la probabilità di un rialzo da 50 punti si è attestata ieri al 30%, secondo i dati di CME Group.

Notizie societarie e pre-market USA

Meta (+1,5%): Bloomberg scrive una nuova ondata di licenziamenti dopo i tagli alla propria forza lavoro del mese scorso di 11 mila dipendenti.

Tesla (-0,10%): potrebbe iniziare a produrre le sue prime auto in Messico l’anno prossimo, notizia confermata dal governatore della regione.

Rivian Automotive (-5%): venderà obbligazioni per 1,3 miliardi di dollari, a causa dell’indebolimento della domanda e dell’aumento dei costi.

Adial Pharmaceuticals (+62%): annunciato un incontro con la FDA statunitense nel secondo trimestre del 2023 per discutere del farmaco sperimentale della società per il trattamento del disturbo da uso di alcol, preludio ad una possibile approvazione.

Quanterix Corp (-3%): una perdita adjusted per il quarto trimestre di 50 centesimi per azione contro la previsione di Refinitiv IBES di -47 centesimi per azione.

BlackBerry (-2,5%): annunciato un fatturato 2023 di 656 milioni di dollari preliminari rispetto ad una stima di 674,7 milioni di dollari.

KeyCorp (-3%): tagliate le previsioni di crescita sugli NII all’1-4% dal precedente 6-9% a causa dell’aumento dei costi di finanziamento dovuto a maggiori tassi di interesse.

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