Wall Street attesa in rosso con i tecnologici sotto stress

Dopo la trimestrale di Netflix, oggi a mercato chiuso sono attesi i dati di Tesla, in un contesto in cui si torna a prevedere l’arrivo di una recessione negli Stati Uniti.
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Wall Street in rosso
Borsa statunitense verso un’apertura negativa mentre ‘impazzano’ i risultati trimestrali delle società quotate alla borsa di New York.
Flessione dello 0,70% per i future del Nasdaq a circa un’ora dall’avvio ufficiale degli scambi, mentre il rosso caratterizza gli scambi anche il contratto sullo S&P500 (-0,50%) e quello sul Dow Jones (-0,30%).
In crescita di oltre l’1% i rendimenti dei Treasury USA decennali e biennali sulle aspettative di tassi di interesse alti per un periodo più lungo e un prossimo rialzo da 25 punti base previsto all’88,7% dal CME FedWatch Tool.
Ieri il presidente della Federal Reserve di St. Louis, James Bullard, dichiarava che la banca centrale statunitense dovrebbe continuare ad aumentare i tassi di interesse dopo che i recenti dati economici hanno evidenziato la persistenza dell’inflazione, mentre l’economia in generale sembra destinata a continuare a crescere.
Nel corso della giornata di oggi potrebbero arrivare nuove indicazioni sulle scelte della banca centrale dalle dichiarazioni in programma del presidente della Fed di Chicago Austan Goolsbee e del suo collega di New York, John Williams.
Trimestrali
A incidere sulla quotazione del Nasdaq sono i cali di Netflix (-2%) e Tesla (-2%), dopo che il gigante dello streaming ha diffuso previsioni al ribasso nonostante abbia battuto le stime sugli utili nel trimestre e la casa di Elon Musk ha tagliato i prezzi di alcuni suoi modelli negli USA.
Tesla presenterà i suoi risultati trimestrali (gennaio-marzo) oggi dopo la chiusura del mercato e Wall Street si aspetta un fatturato di 23,37 miliardi di dollari e un utile per azione di 0,860 dollari su base rettificata: cifra che rappresenterebbe un leggero calo rispetto ai 24,32 milioni di dollari registrati nel quarto trimestre, ma un aumento del 24,6% rispetto a un anno fa.
Pesante Morgan Stanley (-3%) dopo che la banca ha riportato un calo degli utili trimestrali, il giorno dopo il calo del 19% degli utili registrato da Goldman Sachs Group a causa di un colpo alle transazioni e alle perdite derivanti dalla vendita di alcuni prestiti della sua unità di consumo, Marcus.
Timori di recessione
Oggi alle 16 italiane verrà pubblicato il ‘Beige Book’ della Fed, un’istantanea dello stato di salute dell'economia statunitense, al centro dell’attenzione degli investitori per verificare l’impatto della recente crisi bancaria sull’attività economica.
“Sebbene alcuni indicatori economici suggeriscano che l’economia probabilmente eviterà una recessione, il costo dei prestiti è ora a un livello tale da dissuadere alcuni consumatori dal finanziare il proprio debito”, spiega Peter Cardillo, capo economista di mercato presso Spartan Capital Securities a New York, “portando così l’economia in una leggera recessione, che però sarà di breve durata e potrebbe durare un trimestre”.
“Nonostante i primi segnali di effetti collaterali sul settore bancario dovuti ai sostenuti e rapidi rialzi dei tassi d’interesse da parte delle principali banche centrali, il mercato azionario si è mantenuto piuttosto robusto”, evidenzia Philipp E. Bartschi, CFA, Chief Investment Officer di J. Safra Sarasin.
Tuttavia, “l’aumento della probabilità di una recessione negli Stati Uniti nei prossimi 12 mesi non rappresenta un contesto positivo per l’asset class ed è probabile che gli utili e i margini societari rimangano sotto pressione e che le valutazioni scendano a fronte di una maggiore avversione al rischio. In questo contesto, sono da preferire i segmenti difensivi del mercato e le società con bilanci solidi", suggerisce l’esperto.
Notizie societarie e pre-market USA
Tesla (-2%): in attesa dei risultati trimestrali ha tagliato i prezzi di alcuni dei suoi veicoli elettrici Model Y e Model 3 negli Stati Uniti.
Morgan Stanley (-3%): fatturato in calo del 2% nel trimestre, sceso a 14,5 miliardi di dollari, e utili scesi a 2,83 miliardi di dollari e 1,70 dollari per azione, rispetto ai 3,54 miliardi o 2,02 dollari per azione dell’anno precedente.
General Motors (-1%): annunciato accordo con il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti per risolvere l'accusa di discriminazione nei confronti di cittadini non statunitensi dietro pagamento di 365.000 dollari di sanzioni civili.
Baker Hughes (+2%): utile netto adjusted del primo trimestre della società è risultato pari a 0,28 dollari per azione, battendo le previsioni (Refinitiv) di 0,26 dollari.
Abbott Laboratories (+2%): utile nel primo trimestre per 1,03 dollari per azione, superiore alle stime medie degli analisti di 99 centesimi (dati Refinitiv IBES).
U.S. Bancorp (+1%): utile annuo di 1,16 dollari per azione rispetto ad una stima di 1,12 dollari (dati Refinitiv), mentre la media dei depositi totali nel primo trimestre è stata di 510,32 miliardi di dollari dai 454,18 miliardi dell’anno scorso.
Citizens Financial Group (-2%): utile nel primo trimestre di 1 dollaro per azione rispetto alle stime degli analisti di 1,14 dollari (dati Refinitiv).
Ally Financial (-3%): riportato un utile per azione nel trimestre di 82 centesimi, mancando le aspettative degli analisti di 87 centesimi (dati di Refinitiv).
Fox Corp. (-1%): la proprietaria di Fox News ha patteggiato una causa per diffamazione intentata da Dominion Voting Systems per 787,5 milioni di dollari, il più grande accordo mai raggiunto da una società americana di media.
Raccomandazioni analisti
Netflix
Credit Suisse: confermato ‘neutral’ e prezzo obiettivo fermo a 331 dollari.
Jefferies: ancora ‘buy’ e target price in calo a 405 USD rispetto ai precedenti 415 dollari.
Goldman Sachs: ‘sell’ e prezzo obiettivo sempre a 230 dollari.
JP Morgan: ‘buy’ e target price scende da 390 USD a 380 dollari.
Deutsche Bank: ‘buy’ e prezzo obiettivo aumentato a 410 USD dai 400 dollari precedenti.
UBS: da ‘neutral’ a ‘buy’ e target price alzato da 350 USD a 390 dollari.
Tesla
RBC: ‘buy’ e prezzo obiettivo in discesa da 223 USD a 217 dollari.
Lockheed Martin
Melius Research: ancora ‘neutral’ e target price ridotto da 525 USD a 504 dollari.
Vertical Research: ‘neutral’ e prezzo obiettivo aumentato da 491 USD a 514 dollari.
Morningstar: da ‘neutral’ a ‘sell’ e prezzo obiettivo alzato a 441 USD dai 437 dollari precedenti.
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