Wall Street cerca il rimbalzo, Nike delude


Nuova pausa del momentum positivo per gli indici di New York, mentre alcune banche americane aumentano il dividendo per il prossimo mesi e i dati trimestrali di Nike attirano vendite nel pre-market.


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Wall Street guardinga

Se l’incertezza dovuta alla nube che molti vedono all’orizzonte chiamata recessione aveva spinto ieri Wall Street a chiudere il negativo, oggi la situazione resta incerta.

I future azionari statunitensi scambiano ancora appena sopra la parità a circa mezz’ora dall’avvio degli scambi di New York, con il contratto sul Dow Jones in crescita di mezzo punto (+198 punti), mentre quello sull’S&P 500 e il contratto sui tecnologici (Nasdaq 100) seguono in scia.

La seduta di ieri era stata appesantita da un aumento dei rendimenti obbligazionari (USA 10 anni a +2%), bissato nella mattinata di oggi, crescita prevista dagli analisti a causa del ribilanciamento dei portafogli a fine mese (e a fine trimestre), quale possibile fattore di sostegno dei titoli.

“È difficile trarre conclusioni concrete a così breve distanza dalla fine del trimestre, quando i flussi di ribilanciamento confondono le acque”, spiega Marios Hadjikyriacos, analista senior di XM.

Possibili market mover

Questa settimana si caratterizza da importanti incontri politici, come il summit del G7 in Germania e il vertice Nato a Madrid, entrambi dedicati soprattutto all’invasione russa dell’Ucraina.

Dal fronte banche centrali, Jerome Powell ha ribadito l’impegno della Fed contro l’inflazione, definito “incondizionato”, aprendo dunque a nuovi aumenti dei tassi.

In Portogallo è iniziato il Forum annuale della Banca centrale europea, occasione di confronto tra lo stesso Powell con i suoi colleghi Lagarde (BCE) e Bailey (Bank of England).

Con la BCE pronta ad aumentare i tassi di interesse per la prima volta in un decennio il prossimo mese, Lagarde ha spiegato che lo scudo anti-spread e i tassi in aumento non sono in contrasto, ma la nuova misura consentirà alla politica monetaria di poter agire per fermare l’inflazione.

Tra i dati macro, oggi è previsto il rapporto sulla fiducia dei consumatori negli USA, con l’indicatore chiave previsioni in calo, dopo che ieri il dato sugli ordini di beni durevoli era aumentato (+0,7%) più di quanto previsto dagli analisti (+0,2%).

Pre-market USA

BioNTech: poco mossa dopo il +7,21% arrivato ieri sulla scia dell’annuncio del suo partner Pfizer (+0,50%) di una migliore risposta immunitaria del loro vaccino contro la variante Omicron.

Crolla di oltre il 3% Robinhood, dopo la smentita da parte dei vertici della piattaforma di trading di criptovalute FTX circa un interesse per acquisire la piattaforma di servizi finanziari, ieri in forte rialzo (+14%).

Balzo di Walt Disney (+2,50%), dopo l’aumento del 23,8% della partecipazione di Osher Van de Voorde Investment Management nella società nel corso del primo trimestre, secondo quanto risulta dai documenti presentati presso la Securities and Exchange Commission (SEC).

Ancora positiva Goldman Sachs (+1%) dopo la decisione di aumentare del 25% il dividendo da distribuire agli azionisti (2,50 dollari) a seguito dei positivi risultati degli stress test effettuati dalla Federal Reserve.

Delusione Nike

Quarto trimestre dell’anno fiscale 2022 con ricavi in calo per Nike (-2,50%), scesi a 12,23 miliardi di dollari (-1%), mentre il margine lordo è diminuito di 80 punti base al 45% a causa della obsolescenza nelle scorte in Cina e agli elevati costi di trasporto e logistica, solamente in parte compensati dalle azioni strategiche sui prezzi.

Riduzione (-5) anche per l’utile netto (1,4 miliardi), con l’utile per azione diluito fermo a 0,90 dollari (-3%), rispetto alle previsioni degli analisti di Refinitiv di 0,81 dollari su ricavi pari a 12,06 miliardi.

La società di calzature prevede un anno fiscale 2023 caratterizzato da un aumento a un tasso low double digits su base valutaria neutrale, mentre i ricavi del primo trimestre dovrebbero essere stabili o leggermente in aumento, comunque al di sotto delle stime di una crescita del 5,1% (Refinitiv).

Jefferies

L’investment bank statunitense (-3%) ha registrato ricavi totali pari a 1.369 milioni di dollari nel secondo trimestre fiscale 2022, terminato lo scorso 31 maggio, segnando così un calo del 30% rispetto allo stesso periodo del 2021.

In calo i ricavi, scesi del 25,8% a 1.098 milioni di dollari, mentre l’utile netto attribuibile agli azionisti è crollato del 68%, a 114 milioni di dollari, 0,45 dollari per azione diluita.

“I nostri risultati del secondo trimestre sono ragionevoli di fronte a un contesto di mercati dei capitali estremamente difficile, con alcuni mercati quasi chiusi a nuove emissioni”, hanno commentato Richard Handler, CEO, e Brian Friedman, presidente.

Buffett scommette ancora su Occidental

Balzo del 3% nel pre-market per Occidental Petroleum, sulla scia della fiducia rinnovata dall’Oracolo di Omaha, Warren Buffett.

La sua Berkshire Hathaway, infatti, ha annunciato l’acquisto di altre 794.389 azioni di OP, portando così la sua partecipazione nella compagnia petrolifera di Houston a vicina al 16,4%.

Nel documento normativo, Berkshire ha dichiarato di aver investito circa 44 milioni di dollari, aggiungendo ai 9,6 milioni di azioni acquisite la scorsa settimana, arrivando così a 153,5 milioni di azioni, per un valore complessivo di 9,04 miliardi di dollari alla chiusura di ieri di OP.

Raccomandazioni analisti

Nasdaq 100: la ricerca di Jefferies & Co. conferma la raccomandazione e mantiene il giudizio ‘neutral’, con prezzo obiettivo diminuito da 182 a 174 USD.

Tesla: Mizuho Securities resta positivo sul titolo e consiglia ‘buy’, con target price ridotto da 1.300 a 1.150 dollari.

Bank of America: Credit Suisse positiva sul titolo (‘buy) e prezzo obiettivo fissato a 45 dollari dai precedenti 46 USD.

Walmart: la ricerca di Evercore ISI ha confermato il giudizio ‘neutral’ sul titolo e TP aumentato da 130 a 135 dollari, mentre Kate McShane di Goldman Sachs conferma il giudizio positivo sul titolo con rating ‘buy’ ma riduce il prezzo obiettivo che passa da 160 a 138 dollari.

Micron: Susquehanna è positivo sul titolo e consiglia ‘buy’, ma riduce il TP che scende da 115 a 82 dollari.

Petrolio

Riprendono a salire i prezzi del petrolio nonostante il permanere dei timori per una recessione, spinti dalle nuove sanzioni del G7 alla Russia.

I future WTI tornano a 111 dollari, quota che non toccava dallo scorso 17 giugno, mentre il Brent sfiora quota 113 dollari al barile.

“Il price cup proposto dal G7 al petrolio russo rischia di ridurre ulteriormente gli approvvigionamenti”, sottolineano in una nota gli analisti della Commonwealth Bank of Australia, “e i disordini politici potrebbero ridurre l'offerta di un paio di produttori di secondo livello, come Ecuador e Libia”.

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