Wall Street frenata dai tecnologici guarda già alla Fed


Le trimestrali deludenti di Snap e Twitter indeboliscono il Nasdaq mentre la prossima settimana potrebbe arrivare un’altra stretta monetaria da 75 punti base dall’istituto centrale americano dopo le decisioni di ieri della BCE.


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Ancora nervosismo

Ultima seduta settimanale con la fine potrebbe segnare la fine degli acquisti che hanno caratterizzato la giornata di ieri a Wall Street, con la ‘mente’ degli investitori concentrata ancora sulle trimestrali e su un possibile nuovo corposo aumento dei tassi da parte della Federal Reserve dopo le mosse di ieri della BCE.

All’orizzonte potrebbe esserci un nuovo rialzo dei tassi da 75 punti base, sempre finalizzato alla ‘solita’ inflazione fuori controllo.

“L'inasprimento dei tassi è diventato rapidamente la norma”, commenta Susan Kilsby, economista di Anz, secondo il quale “aumenta il timore che le mosse aggressive delle banche centrali per frenare l'inflazione galoppante, inneschino una pesante recessione”.

Il dato sul prodotto interno loro del secondo trimestre negli Stati Uniti previsto (giovedì) dopo il meeting Fed (mercoledì), infatti, potrebbe essere nuovamente negativo, bissando il precedente (-1,6%) e indicando l’arrivo di una recessione.

Dollaro ancora forte nei confronti dell’euro e coppia EUR/USD che scende a 1,019, mentre si intensificano gli acquisti di Treasury: il rendimento del T Note a dieci anni scende a 2,807% da 3,01% di ieri e tocca i livelli di fine maggio, mentre quello del T Note a 2 anni è a 3,005%, confermando l’inversione della curva.

Azionario e pre-market

Future di Wall Street alternati in attesa del suono della campanella, con i tecnologici ancora in difficoltà a causa del crollo di Snap arrivato dopo la diffusione della trimestrale, a cui si è aggiunta la delusione Twitter.

I contratti sul Nasdaq cedono mezzo punto, mentre quelli sullo S&P500 scendono dello 0,20% e resiste sopra la parità il Dow Jones.

I tre principali indici, comunque, sono ‘destinati’ a chiudere la settimana con i maggiori guadagni da un mese, sostenuta anche dalle trimestrali di Tesla e Netflix.

Se il Dow Jones potrebbe concludere la settimana in crescita del 2%, lo S&P e il Nasdaq potrebbero vedere rialzi rispetto a venerdì scorso pari rispettivamente a +3,5% e +5,3%.

Snap (-30%): ha dipinto un quadro desolante degli effetti dell'indebolimento dell'economia sui social media e ha rifiutato di fare previsioni in condizioni “incredibilmente difficili”.

Twitter (-2%): calo a sorpresa dei ricavi, condizionati da un mercato pubblicitario in crisi e dalla concorrenza agguerrita di Apple e TikTok. Il social ha registrato un fatturato di 1,18 miliardi nel secondo trimestre rispetto a 1,19 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno, mentre gli analisti di Refinitiv si attendevano 1,32 miliardi.

Seagate (-11%): il produttore di hard disk ha ridotto i piani di produzione in quanto i clienti hanno rinunciato agli ordini a causa delle incertezze macroeconomiche e della più ampia carenza di componenti. l’annuncio ha trascinato in basso anche altri produttori di chip come Micron Technology (-5%) e Western Digital (-6%).

Raccomandazioni analisti

Snap

Goldman Sachs rivede il giudizio e passa da una raccomandazione ‘buy’ a ‘neutral’: in precedenza fissato a 25 USD, il prezzo obiettivo è stato abbassato a 12 dollari.

Anche Evercore ISI rivede il suo giudizio passando da ‘buy’ a ‘neutral’, con target price ridotto a 14 dollari dai precedenti 26.

Confermato il giudizio ‘neutral’ dalla ricerca di Piper Sandler, ma il prezzo obiettivo è stato rivisto al ribasso da 11 USD a 18 dollari.

Stifel FirstEnergy cambia rotta e passa da ‘buy’ a ‘neutral’. Target price rivisto al ribasso ed è ora fissato a 14 USD rispetto ai precedenti 20 dollari.

KeyBanc Capital Markets rivede il giudizio e passa da una raccomandazione ‘buy’ a ‘neutral’.

Atlantic Equities rivede il giudizio e passa da una raccomandazione ‘buy’a ‘neutral’: prezzo obiettivo rivisto al ribasso da 13 USD a 18 dollari.

GameStop

Wedbush ribadisce la valutazione ‘sell’ ma riduce il target price da 30 USD a 7,50 dollari.

Amazon

In una nota di ricerca pubblicata da Lee Horowitz, Deutsche Bank conferma la raccomandazione ‘buy’ sul titolo e il prezzo obiettivo rimane fissato a 155 USD.

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