Wall Street ignora la Cina e prova a ripartire
Oggi la borsa di New York cerca il rimbalzo nonostante la delusione della mancanza di stimoli all’economia cinese e in attesa dei dati sull’inflazione previsti per domani.
Wall Street in verde
Future positivi a Wall Street dopo i forti cali di ieri in un contesto negativo per le borse europee ancora indebolite dalla delusione per la mancanza di nuovi stimoli economici per l’economia cinese.
I contratti sul Nasdaq guadagnano mezzo punto percentuale, in vantaggio rispetto a quelli sullo S&P500 (+0,40%) e quelli sul Dow Jones (+0,10%). Il dollaro resta debole nei confronti dell’euro, vista la crescita (+0,10%) della coppia EUR/USD (1,0983), e l’oro resta intorno quota 2.670 dollari l’oncia.
Anche il petrolio risente della mancanza di nuovi stimoli in Cina e la coppia Brent (79,10 dollari) – greggio WTI (75,30 dollari) viaggia in calo di circa il 2% per entrambi i benchmark.
Resta l’appetito al rischio
I cali di ieri erano arrivati a seguito del crollo delle previsioni di un prossimo taglio dei tassi della Federal Reserve da 50 punti base, scesi all’11,3%. "Abbiamo assistito a una forte svendita ieri, quindi non è innaturale vedere un leggero rimbalzo, in particolare perché oggi non sono previsti dati macro particolarmente importanti", spiega Fiona Cincotta, analista di mercato senior presso City Index.
Secondo Benoit Anne, direttore degli investimenti presso MFS Investment Management, “l'appetito al rischio rimane complessivamente costruttivo", visto che "i fondamentali dell’economia rimangono solidi e il mercato del lavoro statunitense è ancora in buona forma”.
L'attenzione si sposterà ora sui dati sull'inflazione al consumo negli Stati Uniti in programma per giovedì (ore 14:30 italiane), che si prevede rallenterà al 2,3% anno su anno rispetto alla precedente lettura del 2,5%. Questi dati verranno tenuti particolarmente d’occhio considerando che la stagione degli uragani in corso negli Stati Uniti e gli scioperi dei lavoratori avranno un impatto sui dati occupazionali di questo mese. "I dati CPI hanno probabilmente più importanza ora rispetto ai mesi precedenti, poiché quelli sul lavoro saranno più confusi in futuro", ha affermato Robert Dishner, senior portfolio manager presso Neuberger Berman.
Verso le trimestrali
Ottobre è tempo anche di trimestrali e oggi è stato il turno di PepsiCo, in calo nel pre market dopo aver registrato una diminuzione a sorpresa nei ricavi del terzo periodo e tagliato le sue previsioni di crescita per quanto riguarda le vendite annuali. Venerdì sarà il turno delle grandi banche statunitensi.
Si prevede che l'S&P 500 riporterà un aumento degli utili per azione (EPS) anno su anno del 3,2% nel terzo trimestre, "con guadagni per sei dei suoi 11 settori", secondo Sam Stovall, capo stratega degli investimenti presso CFRA Research.
Notizie societarie e pre market USA
Pfizer (+0,30%): con il suo partner tedesco BioNTech ha vinto la causa per invalidare due brevetti della concorrente CureVac presso l'Alta Corte di Londra.
PepsiCo (-1%): ricavi del terzo trimestre per 23,32 miliardi di dollari contro le stime degli analisti di 23,76 miliardi (dati LSEG).
Honeywell (+2,80%): ha annunciato i suoi piani per scorporare la sua attività di materiali avanzati, che produce prodotti utilizzati per qualsiasi cosa, dalle armature antiproiettile agli imballaggi farmaceutici. L'attività ha rappresentato lo scorso anno il 10% delle vendite totali della società per 36,66 miliardi di dollari.
Sage Therapeutics (-20%): interromperà lo sviluppo del suo farmaco sperimentale per il morbo di Alzheimer, in quanto non ha raggiunto l'obiettivo principale in uno studio di fase intermedia.
Siga Technologies (+1%): fornirà la sua terapia contro l'mpox in Marocco, in risposta alla richiesta del ministero della Salute del Paese di proteggersi da un'eventuale epidemia della malattia.
Raccomandazioni analisti
Alphabet
UBS: ‘neutral’ e prezzo obiettivo ridotto da 204 a 187 dollari.
Tesla
Bernstein: ‘sell’ e target price sempre a 120 dollari.
RBC: ‘buy’ e prezzo obiettivo alzato da 224 a 236 dollari.
Netflix
JP Morgan: ‘buy’ e target price confermato a 750 dollari.
McDonald’s
Jefferies: ‘buy’ e prezzo obiettivo aumentato da 330 a 345 dollari.
Nike
RBC: ‘neutral’ e target price confermato a 82 dollari.
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