Wall Street ignora lo shutdown e sale

Ieri il Dow Jones è salito dello 0,2%, raggiungendo la seconda chiusura più alta della sua storia. L'S&P 500 e il Nasdaq Composite hanno guadagnato rispettivamente lo 0,3% e lo 0,5%, raggiungendo il terzo valore più alto mai registrato.
Nessun accordo al Congresso è stato raggiunto ma tutto va avanti come se nulla fosse, i future di Wall Street sono poco mossi e il nuovo record dell’oro, a 3.865 dollari l’oncia è ormai diventato un elemento più che ricorrente in questi mesi.
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La borsa degli Stati Uniti sta ignorando la possibilità di un blocco delle attività del governo federale (shutdown) causato dal mancato rinnovo dell’innalzamento del limite al debito. Ieri il Dow Jones è salito dello 0,2%, raggiungendo la seconda chiusura più alta della sua storia. L'S&P 500 e il Nasdaq Composite hanno guadagnato rispettivamente lo 0,3% e lo 0,5%, raggiungendo il terzo valore più alto mai registrato.
Siamo arrivati a poche ore dallo shutdown, nessun accordo al Congresso è stato raggiunto ma tutto va avanti come se nulla fosse, i future di Wall Street sono poco mossi e il nuovo record dell’oro, a 3.865 dollari l’oncia è ormai diventato un elemento più che ricorrente in questi mesi.
Secondo Barron’s, il mercato ci ha preso l’abitudine. Dal 2013 ci sono stati quattro shutdown federali e molti altri casi in cui si è sfiorato il blocco. Le ricadute sull’economia e sull’azionario sono state di poco conto o nulle. Gli accordi in passato sono arrivati anche a pochi minuti dalla scadenza, per cui non ha molto senso preoccuparsi oggi per quel che potrebbe essere risolto domani. Il settimanale spiega la situazione con un motto di Mark Twain: “Non rimandare mai a domani ciò che può essere fatto dopodomani”.
"Le chiusure del governo introducono un nuovo livello di incertezza per i mercati, ma fortunatamente tendono ad essere di breve durata e, di conseguenza, hanno avuto un impatto minimo sull'economia", osserva Adam Turnquist, Chief Technical Strategist di LPL Financial.
Il Treasury Note a dieci anni si è leggermente rafforzato rispetto al giorno prima, a 4,14% di tasso di rendimento: nell’ultimo mese le oscillazioni del decennale sono state contenute.
IL DEBITO USA E’ UNA MONTAGNA TRANQUILLA
Il mercato secondario dei Treasury è passato in pochi mesi dalla tempesta al torpore, l’indice Move sulla volatilità del debito degli Stati Uniti ha toccato ieri nuovi minimi poliennali a 74,3, la metà di quel che era arrivato a valere in aprile, nei giorni caldissimi post Liberation Day. La calma piatta è giustificata da questi tre elementi, scriveva sabato Il Sole24Ore. 1 Il Tesoro privilegia i Treasury Bills e quindi immette meno duration sul mercato, la curva dei tassi si stabilizza sulla parte a medio lungo periodo. 2 I fondi monetari sono compratori instancabili di debito a breve scadenza, anche perché i rendimenti sono ancora relativamente alti. 3 La crescita delle stable coin, valute digitali associate al dollaro, ha ampliato la platea dei sottoscrittori di bond, in quanto l’ancoraggio è sui Treasury. C’è infine la Standing Repo Facility, varata nel 2021 e usata in pochissimo occasioni, in questo caso, l’elemento di stabilizzazione è l’effetto deterrenza.
BRACCIO DI FERRO TRUMP-POWELL
Sulla banca centrale degli Stati Uniti è in atto da qualche mese uno scontro di potere istituzionale, la Casa Bianca sta cercando di indirizzare la politica monetaria ed il board della Federal Reserve, o almeno una parte di esso, sta cercando di resistere. Non è una contesa da poco, perché “l’indipendenza delle banche centrali, in particolare della Fed, costituisce da tempo una pietra miliare per una politica monetaria credibile e per la stabilità dei mercati finanziari”, Peter van der Welle, lo strategist di Robeco. Se si guarda all’andamento della volatilità e dei prezzi dei Treasury si arriverebbe a dire che i mercati non si aspettano un asservimento della Federal Reserve a Donald Trump, “Tuttavia, un’analisi più attenta rivela che qualcosa bolle in pentola. Dal ‘Liberation Day’, la correlazione tra i Buoni del Tesoro decennali e l’oro è diventata negativa. Contemporaneamente, i rendimenti dei titoli a 2 anni sono scesi, mentre gli swap sull’inflazione a 5 anni sono saliti: una combinazione davvero anomala”, si legge più avanti nella nota. Van der Welle prosegue delineando tre scenari. Scenario 1: L’indipendenza viene preservata: Ci si aspetta un appiattimento della curva statunitense, una relativa stabilità del dollaro e un contesto di rischio più prevedibile. La correlazione tra oro e Treasury torna positiva. La sovraperformance delle small-cap si inverte.
Scenario 2: L’indipendenza si erode: Ci si aspetta un irripidimento della curva statunitense, un aggravamento della fase negativa del dollaro e un contesto di rischio meno prevedibile. La correlazione tra l’oro e i Treasury rimane negativa e il metallo giallo acquisisce ulteriori margini di crescita. La sovraperformance delle small-cap prosegue.
Scenario 3: La Fed si dimostra fedele ai desideri del Presidente Trump, come lo fu con il Presidente Nixon nei primi anni ’70. I rischi di inflazione negli Stati Uniti diventano di primaria importanza. La domanda di copertura contro l’inflazione subisce un’impennata, a vantaggio degli asset reali. La fase ribassista del dollaro assume carattere strutturale, a vantaggio degli asset in Europa e nei mercati emergenti.
Le borse dell’Europa si avviano ad aprire intorno alla parità, future dell’indice Dax di Francoforte invariato. Ieri il Ftse Mib di Milano ha chiuso in calo dello 0,2%, il bilancio provvisorio di settembre è positivo, +0,9%. In assenza di movimenti rilevanti nella seduta odierna, l’indice di Piazza Affari arriverà al decimo mese consecutivo di rialzo.
Petrolio in calo. Il greggio WTI perde lo 0,5% a 63 dollari il barile, da 65,3 dollari di ieri mattina.
GAZA
Fumata grigia alla Casa Bianca sul piano di pace di Donald Trump per Gaza. Il presidente americano piega Benjamin Netanyahu nella sua quarta visita quest'anno nello studio ovale, lo costringe a chiedere scusa al premier qatarino per i raid a Doha contro i leader di Hamas e ad accettare una proposta in 20 punti per mettere fine alla guerra nella Striscia, anche se 'annacquata' rispetto alle bozze circolate finora. E lancia un ultimatum ad Hamas, avvisandolo che se rifiuterà il piano di pace Israele avrà il “pieno appoggio degli Stati Uniti" e il "diritto" di "completare il lavoro" per annientare il gruppo estremista.
Ma da Hamas sono arrivate subito risposte negative che sembrano allontanare la speranza della pace e, per Trump, anche del Nobel. l piano Usa prevede che, se entrambe le parti accettano, la guerra finisca immediatamente. Entro 72 ore dall'accettazione da parte di Israele tutti gli ostaggi devono essere restituiti, sia quelli vivi che quelli morti. Una volta rilasciati tutti gli ostaggi, Israele rilascerà 250 ergastolani e 1.700 cittadini di Gaza detenuti dopo il 7 ottobre 2023, comprese tutte le donne e i bambini detenuti in tale contesto.
ASIA
Le borse sono poco mosse. Nikkei poco mosso. Indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen +0,2%.
La Banca asiatica di sviluppo (ADB) ha rivisto al ribasso le sue previsioni di crescita per i paesi in via di sviluppo dell'Asia e del Pacifico di 0,1 e 0,2 punti percentuali rispettivamente per quest'anno e il prossimo, alla luce dell'emergere di un nuovo contesto commerciale globale, caratterizzato da dazi doganali e accordi commerciali aggiornati, secondo l'Asian Development
Outlook (ADO) di settembre 2025, pubblicato martedì.
Il rapporto aggiornato prevede una crescita delle economie della regione del 4,8% quest'anno e del 4,5% l'anno prossimo, rispetto alle previsioni di aprile del 4,9% e del 4,7%, rispettivamente.
TITOLI
Rai Way, il fondo F2i e Mfe hanno prorogato di sei mesi i termini del Memorandum of understanding relativo alla eventuale aggregazione tra Rai Way ed Ei Towers.
Intesa Sanpaolo. ”Le attività di asset management hanno raggiunto dimensioni apprezzabili". Lo ha detto Tommaso Corcos, responsabile della divisione wealth management della banca torinese. Il manager ha aggiunto che "non ci sono operazioni sul tavolo".
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