Wall Street in calo guarda al voto sul tetto del debito USA

Wall Street in calo guarda al voto sul tetto del debito USA

Si attende il voto della Camera sull’accordo raggiunto tra Democratici e Repubblicani per aumentare il tetto del debito statunitense e l’attenzione potrebbe spostarsi nuovamente verso le scelte della Federal Reserve in tema di tassi di interesse.

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Incertezza a Wall Street

Wall Street resta nervosa a meno di un’ora dall’apertura ufficiale, tra le cattive notizie arrivate dalla Cina e l’attesa per l’approvazione dell’accordo sul debito.

Se ieri soltanto il Nasdaq aveva chiuso la seduta in verde deciso, oggi i future sulle società tech arretrano (-0,30%), seguiti da quelli sullo S&P500 (-0,40%) e da quelli sul Dow Jones (-0,30%).

Tornano gli acquisti sul dollaro e la coppia EUR/USD cala dello 0,40% a 1,0686, mentre i rendimenti dei Treasury USA a due e a 10 anni cedono l’1,40% ognuno.

Cina debole

Il sentiment di mercato resta incerto dopo che a inizio mattinata (italiana) i dati macro provenienti dalla Cina mostravano una crescita vacillante.

I dati hanno mostrato che l’attività manifatturiera della Cina è scesa più del previsto a maggio, mentre la crescita dei servizi, stata uno dei pochi punti luminosi della ripresa, è rallentata al ritmo più lento degli ultimi quattro mesi.

Se gli investitori speravano in una ripresa sostenuta della crescita cinese dopo l’eliminazione delle severe restrizioni decise per arginare il Covid 19 alla fine dello scorso anno, i dati hanno offerto ulteriori prove di una perdita di vigore per l’economia asiatica, oscurando ulteriormente le prospettive globali.

“Se il mercato sperava che la Cina venisse in soccorso, credo che in questa occasione si sia sbagliato”, sottolinea Michael Hewson, stratega di CMC Markets, aggiungendo che il Covid “ha fatto molti danni strutturali all’economia cinese”.

Debito USA

Ieri la proposta di legge per innalzare il tetto del debito statunitense di 31.400 miliardi di dollari e per ottenere nuovi tagli alla spesa federale è arrivata alla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti per essere discussa dopo essere passata in commissione e oggi è previsto il voto dopo l’accordo raggiunto da Democratici e Repubblicani nel weekend.

L’approvazione della Camera invierebbe il disegno di legge al Senato, dove il dibattito potrebbe protrarsi fino a fine settimana, con scadenza prevista per il 5 giugno.

Sull’approvazione aleggiano ancora le minacce di un’opposizione all’accordo arrivate da parte di alcuni parlamentari di estrema destra.

“Il grande elefante nella stanza è il continuo dramma sul tetto del debito - spiega Phil Flynn, analista presso Price Futures Group - e fino a quando non avremo i voti, il mercato resterà confuso”.

La sfida Federal Reserve

“Ora che è stato raggiunto un accordo sul tetto del debito, che molto probabilmente sarà approvato dal Congresso, la sfida rimane la Federal Reserve”, secondo Peter Cardillo, capo economista di Spartan Capital.

“Con gli investitori concentrati sulla Fed e sui dati in arrivo, è probabile che i titoli salgano ulteriormente, dato che il sentiment del mercato diventa meno impegnativo”, ha aggiunto Cardillo.

L’attenzione si rivolgerà al rapporto del Dipartimento del Lavoro sui posti di lavoro di maggio, atteso per venerdì, che potrebbe mostrare la resistenza dell’economia agli alti tassi di interesse e all'inflazione.

Durante la notte, il presidente della Federal Reserve di Cleveland, Loretta Mester, ha dichiarato di non vedere alcuna ragione “impellente” per sospendere i rialzi dei tassi.

Intanto, gli operatori valutano al 64% la possibilità di un aumento di 25 punti base alla riunione della Fed del 13-14 giugno.

Nella giornata di oggi sono previsti i dati sull’indice dei responsabili degli acquisti (PMI) di Chicago (ore 15:45 italiane) e l’indagine sulle aperture di posti di lavoro e sul turnover (Jolts) di aprile (ore 16 italiane).

Notizie societarie e pre-market USA

HP (-5%): fatturato del secondo trimestre di 12,91 miliardi di dollari, rispetto ai 13,07 miliardi di dollari attesi dagli analisti (dati di Refinitiv).

Capri Holdings (+3%): fatturato di 1,34 miliardi di dollari nel quarto trimestre fiscale, rispetto alle attese medie degli analisti di 1,28 miliardi (dati Refinitiv), e utile di 97 centesimi per azione, oltre le stime medie degli analisti di 94 centesimi per azione.

Marker Therapeutics (+13%): annunciati risultati positivi dallo studio sulla sua terapia MT-601 per la lotta di alcuni tipi di cancro.

Advance Auto Parts (-21%): ridotte le previsioni di vendita netta per l’esercizio finanziario a 11.200 e 11.300 milioni di dollari, rispetto ai precedenti 11.400 e 11.600 milioni di dollari.

Diminuite anche le previsioni sull’eps diluito per l’anno fiscale a 6-6,50 dollari, rispetto alla precedente previsione di 10,20-11,20 dollari.

Ambarella (-19%): prevede un fatturato per il secondo trimestre compreso tra 60 e 64 milioni di dollari, al di sotto delle stime degli analisti di 65,5 milioni di dollari (dati Refinitiv).

Raccomandazioni analisti

Microsoft

Deutsche Bank Securities: ‘buy’ e prezzo obiettivo aumentato da 340 USD a 380 dollari.

Credit Suisse: ‘buy’ e target price alzato a 420 USD rispetto ai precedenti 350 dollari.

Netflix

Jefferies: ‘buy’ e prezzo obiettivo aumentato da 405 USD a 440 dollari.

Macy’s

UBS: ‘sell’ e target price ridotto da 14 USD a 12,75 dollari.

Broadcom

UBS: ‘buy’ e prezzo obiettivo incrementato a 925 USD dai precedenti 695 dollari.

Adobe

UBS: ‘neutral’ e target price alzato da 370 USD a 440 dollari.

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