Wall Street incerta teme ancora le banche regionali


Il leggero calo dei prezzi alla produzione non aiuta i future della borsa di New York, destinata ad aprire intorno la parità, mentre torna a preoccupare la situazione dei depositi di PacWest.


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Ancora inflazione negli USA

Continua la settimana densa di dati macro economici, sotto esame a Wall Street in vista delle future scelte di politica monetaria da parte della Federal Reserve.

Oggi erano attesi i dati relativi alle richieste iniziali di disoccupazione e ai prezzi alla produzione negli Stati Uniti, quale ultima fotografia dello stato dell'economia statunitense dopo che ieri quelli pubblicati hanno mostrato segni di moderazione, seppur limitata, dell’inflazione statunitense dopo un anno di rialzi dei tassi della Fed e le recenti tensioni sul credito.

L’indice sui prezzi alla produzione di aprile è risultato in crescita dello 0,2% su base mensile, meno delle aspettative (+0,3%), ma il dato precedente indicava un calo dello 0,4%.

Su base annuale, i prezzi alla produzione hanno visto un rallentamento al +2,3% dalle previsioni di +2,4% e dal +2,7% del dato precedente.

I prezzi dei beni e servizi ‘core’, ovvero l'indice depurato dalle componenti più volatili quali il settore alimentare e quello dell'energia, segnano un +0,2% su mese (+0% il mese precedente) rispetto al +0,2% atteso, mentre su anno registrano un +3,2% dopo il +3,4% precedente (+3,3% atteso).

Inoltre, oggi sono stati comunicati un numero di nuove richieste di disoccupazione pari a 264 mila unità alla settimana che si è conclusa il 6 maggio, oltre le 245 mila attese dagli analisti e le 245 mila precedenti.

Future deboli

A New York, intanto l’apertura di seduta si preannuncia incerta, vista la limitata crescita dei future sul Nasdaq (+0,20%) e il calo dei contratti sul Dow Jones (-0,20%), mentre restano senza una direzione chiara quelli sullo S&P500.

In calo di quasi due punti percentuali i rendimenti dei Treasury USA del decennale (3,368%) e del biennale (3,8349%), con il dollaro che si rafforza sull’euro e la coppia EUR/USD scambiata a 1,0941 (-0,30%).

Banche ancora deboli

Torna lo spettro delle banche regionali a Wall Street, dopo che PacWest comunicava che le fughe di depositi sono ripartite nel mese di maggio, facendo crollare il titolo della banca del 20% nelle contrattazioni pre-market.

La banca anche reso noto in un documento della SEC che i suoi depositi sono scesi del 9,5% e la maggior parte di questi deflussi si è verificata tra il 4 e il 5 maggio, dopo l’annuncio circa un suo impegno nel ricercare delle opzioni per migliorare il proprio stato.

Situazione che ha attirato le vendite anche su altre banche come Comerica (-2%), Zions Bancorporation (-1%), KeyCorp (-1%) e Citizens Financial (-2%).

Previsioni sui tassi Fed

Secondo i mercati la scorsa settimana la Federal Reserve ha adottato l’ultimo di una serie senza precedenti di aumenti dei tassi di interesse, ma questo non significa che la Banca centrale Usa invertirà la marcia e abbasserà i tassi a breve.

“A meno che l'economia statunitense non si indebolisca improvvisamente in modo significativo, o la crisi bancaria vada fuori controllo, gli investitori dovranno abituarsi al fatto che i tassi di interesse continueranno a essere dove sono almeno fino alla fine dell'anno”, scrivono da Morningstar.

“Anche se la Fed si è guardata bene dal dire che si tratta di una pausa ufficiale, pensiamo che l’asticella sia piuttosto alta per continuare ad aumentare i tassi. Il mercato potrebbe essere indotto a pensare che quando la politica restrittiva della Fed raggiungerà il suo limite, i tassi di interesse tornino a zero, perché è quello che si è verificato le ultime due volte. Ma non è necessariamente così”, prevede Collin Martin, fixed-income strategist di Charles Schwab.

Secondo CME FedWatch Tool, che tiene traccia delle scommesse piazzate nel mercato dei futures sulla direzione dei tassi di interesse, la probabilità che la Fed tagli i tassi in occasione del meeting di luglio è del 42% e sale al 52,9% per quello di settembre, mentre è dato praticamente per certo che ci sarà un taglio del costo del denaro entro la fine dell’anno e sono previsti tre interventi della banca centrale a riduzione dei tassi di interesse entro la fine dell'anno.

Mercato azionario ancora volatile?

Goldman Sachs si attende quest’anno una crescita degli utili piatta per le azioni statunitensi, aumentando l’importanza di fare un attento stock picking piuttosto che scommettere su un trend rialzista del mercato.

“Le nostre aspettative sono che il mercato azionario americano finirà l'anno all'incirca dove si trova ora. Tuttavia, i listini saranno caratterizzati da un'elevata volatilità. In un contesto di questo tipo, le azioni che pagano dividendi, o addirittura l’equity oltre confine, potrebbero sostenere il rendimento del portafoglio", afferma Tse, analista di GS.

Anche secondo Hooper di Invesco, il risultato più probabile nei prossimi mesi è la volatilità del mercato azionario, pertanto suggerisce “quello di giocare in difesa, ovvero preferire i titoli di società di grandi dimensioni e con una forte tendenza di crescita secolare, come i tecnologici”.

Tassi alzati in UK

Oggi, intanto, la Bank of England proseguiva nella sua politica monetaria restrittiva alzando i tassi di interesse di 25 punti base e portandoli al 4,50%, rispettando le attese degli analisti.

La decisione è stata presa dal Monetary Policy Commitee (MPC) dell’istituto centrale britannico con una votazione a maggioranza di 7-2, con due soli membri favorevoli al mantenimento del tasso al livello precedente (4,25%).

Fornite anche le previsioni su crescita economica e inflazione e a questo punto la BoE non si attende più una recessione nel corso di quest’anno, apportando così il più grande aggiornamento alle proiezioni di crescita da quando l’istituto ha ottenuto l’indipendenza nel 1997.

Il Prodotto Interno Lordo (PIL) del Regno Unito dovrebbe restare invariato nella prima metà di quest’anno, anche se la produzione sottostante dovrebbe crescere limitatamente.

Infine, secondo la BoE l’inflazione dovrebbe scendere bruscamente da aprile, anche perché i forti aumenti del livello dei prezzi di un anno fa escono dal confronto annuale.

Notizie societarie e pre-market USA

Walt Disney (-4%): il totale degli abbonati al servizio Disney+ scende di 4 milioni a 157,8 milioni nel secondo trimestre rispetto al primo e l’utile per azione è stato di 93 centesimi, in linea con le aspettative degli analisti ma in calo rispetto all'utile per azione di 1,08 dollari di un anno prima.

Alphabet (+1%): ieri ha presentato una serie di strumenti basati sull’intelligenza artificiale, tra cui un servizio sperimentale di ricerca su Internet che permette all’utente di dialogare e conversare con il sistema informatico.

Merck (+1%): l’Ebitda adjusted del trimestre si è attestato a 1,59 miliardi di euro, leggermente al di sopra delle stime medie degli analisti di 1,54 miliardi di euro in un consensus fornito dalla società.

PacWest Bancorp (-25%): ha impegnato ulteriori asset come garanzia per aumentare la sua capacità di prestito e ha dichiarato di avere 15 miliardi di dollari di liquidità immediatamente disponibile.

Robinhood Markets (+2%): ha battuto le previsioni di fatturato trimestrali e ha confermato di voler lanciare servizi di trading 24 ore su 24.

JD.com (+3%): fatturato di 243,0 miliardi di yuan (35,4 miliardi di dollari) nel primo trimestre, superando la stima degli analisti di 241,25 miliardi di yuan (dati Refinitiv).

MaxCyte (-10%): ridotta la sua guidance per le vendite per l’anno fiscale 2023 a una crescita dell’8%-12% dalla precedente previsione di aumento del 21%-26%.

Tapestry (+6%): ha alzato le sue previsioni di profitto annuale dopo vendite nette aumentate del 5% a 1,51 miliardi di dollari, quando le attese di Wall Street erano di 1,44 miliardi di dollari (dati Refinitiv IBES), e l’utile di 78 centesimi ha sperato le aspettative degli analisti di 59 centesimi.

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