Wall Street inizia male dicembre, mese amico delle borse

Gli ultimi segnali di raffreddamento dell’inflazione (PCE) hanno lasciato freddi gli investitori, più interessati a vedere se i numeri dell’occupazione negli Stati daranno altre conferme. In Asia Pacifico scende soprattutto Tokyo: la banca centrale del Giappone avverte che potrebbe arrivare presto il momento di una revisione della politica monetaria.
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Wall Street ha iniziato senza entusiasmi dicembre, mese che tre volte su quattro, dal 1950 in avanti, è stato positivo. L’indice S&P500 ha perso lo 0,1% ed i future sono in lieve calo.
La borsa di Francoforte dovrebbe aprire sulla parità. A meno di qualche sorpresa davvero eccezionale dal dato sui prezzi alla produzione nella zona euro, la seduta dovrebbe filare via senza scostamenti rilevanti fino alle 14.30, quando vengono pubblicati i dati sull’occupazione negli Stati Uniti. Il consensus si aspetta 200.000 nuovi posti di lavoro creati in novembre, in calo dai 260.000 di ottobre. Particolarmente osservata la dinamica salariale, perché l’andamento delle paghe può fornire indicazioni sull’andamento dell’inflazione.
Il Personal Consumption Expenditure, lo strumento di rilevazione dell’inflazione che più viene ritenuto attendibile dalla Federal Reserve ha confermato che la corsa dei prezzi al consumo negli Stati Uniti sta rallentando, al netto di cibo ed energia il PCE ha registrato un incremento dello 0,2% in ottobre, da +0,5% di settembre.
TORI
Peter Essele, head of portfolio management di Commonwealth Financial Network, ha scritto ieri in una nota di commento che i prezzi dei beni di consumo scendono, i servizi no. Proprio per questa ragione, Powell ha stressato mercoledì l’impegno della banca centrale nel contenimento dell’aumento dei prezzi nei servizi. Essele conclude con una nota di aperto ottimismo: “Se la Fed riesce a far atterrare l’economia in modo morbido, il rally di Natale potrebbe diventare un vero e proprio Bull Market nel 2023”.
ORSI
Il 2023 non sarà l’anno delle azioni, “perché una crescita più bassa e un'inflazione salariale negativa potrebbero avere un impatto sugli utili delle società”, scrive nell’outlook 2023 lo strategist di La Française AM, François Rimeu. In questo contesto di progressivo rallentamento del ciclo economico si può puntare sui titoli a reddito fisso, “soprattutto quelli meno rischiosi”, specifica Rimeu.
Sia i tassi reali che quelli nominali, nella parte a breve della curva dovrebbero scendere, secondo lo strategist. “Riteniamo inoltre che i titoli investment grade possano offrire rendimenti relativamente interessanti”, mentre è meglio stare lontani dalla parte più rischiosa dei bond high yield. Le indicazioni operative presuppongono un alto livello di inflazione e banche centrali ancora attive nella stretta monetaria, almeno nella prima parte dell’anno.
TASSI
In forte discesa ieri i rendimenti di mercato, sia in Europa che negli Stati Uniti. Il Bund tedesco si è portato a 1,80%, dieci punti base in meno rispetto al giorno prima.Il decennale americano tratta a 3,54%, da 3,60% di ieri.
I future sul costo del denaro negli Stati Uniti anticipano ora un massimo intorno a metà anno a 4,9%, con il primo ribasso da parte della Fed già in estate. Oggi i tassi sono a 3,75%-4%. In Asia Pacifico scendono di poco le borse della Cina, che però chiudono la settimana con un bilancio molto positivo.
GIAPPONE
In calo dell’1,5% Tokyo, il mercato azionario è penalizzato dall’andamento del cambio, l’apprezzamento dello yen fa male ad un’economia votata all’export come è quella Giapppone. In più ci sono le dichiarazioni del membro del board della banca contrale, Naoki Tamura. “Sarebbe appropriato, al momento giusto, condurre una revisione delle linee guida di politica monetaria”, ha detto stanotte a Bloomberg. Nessuna indicazione precisa sul timeng, ma l’ultimo arrivato nel consiglio direttivo della Banca del Giappone precisa che potrebbe essere presto, dipenderà dai dati sull’inflazione.
Il petrolio Brent è poco mosso a 87 dollari il barile. Domenica si incontra l’Opec +: il fatto che il meeting sia virtuale, riduce la possibilità di novità di rilievo, poco probabile possa esserci l’annuncio di un taglio alla produzione. Nelle prossime ore, l’Unione Europea dovrebbe arrivare ad un accordo sul tetto al petrolio russo. I paesi avrebbero trovato un accordo a 60 dollari il barile, cerca la metà di quel che avrebbe voluto la Polonia. Grecia e Cipro avrebbero voluto 70 dollari, per non deprimere la loro industria marittima. Il provvedimento dovrebbe portare danni marginale alla Russia, che oggi vende il suo petrolio tipo Ural tra cinquanta e settanta dollari il barile.
TITOLI
Generali: il titolo è stato promosso da KBW, nello stesso report c’è il declassamento di Unipol Sai.
Enel. Enel X potrebbe essere portata in borsa nel 2024, ha detto l'AD Francesco Starace. Il Consiglio di Stato ha integralmente annullato la sanzione emessa dall'Autorità Antitrust il 20 dicembre 2018 nei confronti di Enel SpA, Enel Energia e Servizio Elettrico Nazionale, per un importo pari a circa 93 milioni di euro, già ridotto a 27 milioni in primo grado dal Tar.
Stellantis. Le immatricolazioni del gruppo in Italia sono salite dell'1,4% su anno a novembre, a fronte di una crescita generale del mercato del 14,7%, secondo i dati del ministero dei Trasporti. La quota di mercato del gruppo Stellantis si è attestata al 30,77%. Quattro sindacati della casa automobilistica chiedono un aumento salariale tra il 7,3% e l'8,5% in Francia per far fronte all'impennata del costo della vita, secondo fonti sindacali.
Iveco ha annunciato la nomina di Angela Qu a Chief Supply Chain Officer e di Ángel Rodríguez Lagunilla a Chief Manufacturing Officer, con effetto immediato.
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