Wall Street oggi chiusa, dazi sempre sullo sfondo

Wall Street oggi chiusa, dazi sempre sullo sfondo

Con la festa dell’Independence Day l’azionario e l’obbligazionario statunitense faranno pausa, in attesa della prossima settimana che si caratterizzerà per la fine della proroga decisa da Trump all’entrata in vigore dei dazi.

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Wall Street oggi

Wall Street chiusa oggi per la festività dell’Independence Day, giornata in cui si commemora l'adozione della Dichiarazione d'indipendenza degli Stati Uniti d'America il 4 luglio 1776, con la quale le Tredici colonie si distaccarono dal Regno di Gran Bretagna.

I future sui principali indici scambiano in negativo dopo i nuovi record storici toccati ieri dall’S&P500 e dal Nasdaq, chiudendo la terza settimana consecutiva in verde, tranati da Nvidia, sempre più vicina ai 4.000 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato.

Il dollaro torna debole nei confronti dell’euro e il cross EUR/USD sale a 1,178, con l’oro poco mosso a 3.346 dollari l’oncia (future) e il Bitcoin debole a 109 mila dollari. Chiuso per festività anche il mercato dei Titoli di Stato USA.

Incertezza per la guerra commerciale

Se ieri la chiusura positiva della Borsa di New York era stata sostenuta dai dati sull’occupazione migliori del previsto, il sentiment si è indebolito oggi a causa delle minacce di Donald Trump di imporre dazi fino al 70% in maniera unilaterale ai suoi partner commerciali già a partire da oggi.

La prossima settimana, intanto, scadrà la proroga decisa dal Presidente e, se la scadenza di mercoledì dovesse scadere senza un aumento delle tensioni commerciali, potrebbe rivelarsi positiva per i mercati.

"Penso che potrebbero esserci minacce e minacce, ma non credo che nulla di tutto ciò rappresenti un pericolo significativo per il mercato", ha affermato Irene Tunkel, responsabile della strategia azionaria statunitense di BCA Research.

Tuttavia, gli investitori non si aspettano che la scadenza dei dazi ponga fine alle tensioni commerciali per sempre. "Non la considero necessariamente una scadenza vincolante", spiega Julian McManus, gestore di portafoglio di Janus Henderson Investors. "La pausa di 90 giorni è stata istituita perché i mercati stavano crollando e credo che i responsabili politici avessero bisogno di respiro e tempo per cercare di negoziare questi accordi o trovare una sorta di via d'uscita", ha affermato.

“C'è un certo timore per la guerra commerciale e il suo impatto sull’economia, soprattutto dopo l'impennata di questa settimana", ha affermato Neil Wilson, stratega degli investitori di Saxo UK. "Oggi è un buon giorno per ridurre un po' il rischio. Ma non credo che ci sia un cambiamento radicale, al momento è tutto ai margini", ha aggiunto.

"Ci vorrebbero risultati commerciali sconvolgenti per sopraffare la serie di buone notizie che abbiamo ricevuto di recente”, secondo gli analisti di Markets Live.

Consigli sull’S&P500

L'impennata dell'S&P 500 ha portato l’indice sul punto di innescare un segnale di vendita, secondo Michael Hartnett di Bank of America Corp. L’analista consiglia agli investitori di valutare la possibilità di ridurre i propri investimenti una volta che l'indice supererà quota 6.300, un livello appena dello 0,3% superiore a quello di chiusura di giovedì.

Inoltre, l’esperto ribadisce che i rischi di bolla speculativa aumenteranno fino all'estate, soprattutto dopo l'approvazione da parte della Camera di un pacchetto fiscale da 3,4 trilioni di dollari che prevede tagli fiscali. "I mercati ipercomprati possono rimanere ipercomprati, perché l'avidità è più difficile da sconfiggere della paura", ha scritto Hartnett in una nota.

Approvato il disegno di legge di Trump

Ieri è arrivata l’approvazione definitiva del ‘Big, beatiful bill’, il disegno di legge voluto da Donald Trump, da lui definito “il più grande provvedimento di spesa nella storia”, e soprattutto la più costosa del Paese, entro il giorno dell’Indipendenza, così come pretesto dal tycoon.

La Camera ha approvato la legge con 218 voti a favore e 214 contrari: solo due repubblicani si sono schierati assieme ai democratici, Thomas Massie del Kentucky e Brian Fitzpatrick della Pennsylvania. In Senato avevano votato contro il budget solo tre senatori Rand Paul, Thom Hillis e Susan Collins. Secondo il Congressional Budget Office, la misura aumenterà di 3,3 trilioni di dollari il deficit federale nei prossimi 10 anni e lascerà milioni di persone senza assicurazione sanitaria.

Al centro delle 887 pagine del "big, beautiful bill" che Trump firmerà oggi, un'estensione del Tax Cuts and Jobs Act del 2017, la cui scadenza è prevista per la fine dell'anno: la nuova misura intende quindi rendere permanenti i tagli fiscali decisi da The Donald nel 2017, incrementando al contempo la spesa per la sicurezza dei confini, per la difesa e per la produzione energetica e tagliando invece Medicaid e i sussidi alimentari.

Il provvedimento “realizza il programma di buon senso per cui quasi 80 milioni di americani lo hanno votato: il più grande taglio delle tasse per la classe media della storia, la sicurezza delle frontiere, ingenti finanziamenti militari e il ripristino della sanità fiscale. Le politiche pro-crescita contenute in questa legge storica alimenteranno un boom economico come non abbiamo mai visto prima. Il presidente non vede l'ora di firmare la legge per inaugurare ufficialmente l'età dell'oro dell'America", ha commentato la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt.

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