Wall Street poco mossa, la BCE taglia i tassi

Oggi i dati sui prezzi alla produzione e quelli sulle richieste iniziali di disoccupazione non hanno riservato grandi sorprese, al pari dell’istituto centrale europeo che ha ridotto di 25 punti base il tasso sui depositi.
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Wall Street piatta
Inflazione alla produzione in leggero calo mentre la Banca centrale europea taglia come da attese i tassi di interesse. Questi i tempi principali di oggi pomeriggio prima dell’apertura di Wall Street che sembra ignorare il dato macro.
I future sul Nasdaq cedono i guadagni di questa mattina (+0,20%) e tornano in parità dopo che ieri l’indice era stato protagonista grazie al balzo dei tecnologici. Guadagni leggeri (+0,10%) per contratti sul Dow Jones e per quelli sullo S&P500.
Indice del dollaro piatto a 101,68 e oro in crescita dello 0,40%, salendo così a 2.552 dollari l’oncia. Guadagnano anche i prezzi del petrolio, con il Brent a 71,30 dollari e il greggio WTI a 68 dollari al barile, mentre sale del 2% il Bitcoin, tornato a 58 mila dollari.
Dati macro
Oggi il calendario economico prevedeva i dati sui prezzi alla produzione e le richieste iniziali di disoccupazione della settimana terminata lo scorso 7 settembre.
Ad agosto i prezzi alla produzione si sono raffreddati a +1,7% su base annuale, dato di poco inferiore al +1,8% atteso e al +2,2% del mese precedente, mentre mensilmente sono rimasti fermi a 0,1%, rispettando le attese. Le richieste iniziali di disoccupazione sono state 230 mila, leggermente superiori alle 227 mila attese e al dato precedente (228 mila).
Domani sono previsti i prezzi delle importazioni e delle esportazioni del mese di agosto (ore 14:30 italiane), oltre al sentimento di aspettativa di fiducia dei consumatori del mese di settembre (ore 16) del Michigan.
Verso la Fed
Il dato sull’inflazione arrivato ieri ha aumentato le previsioni di un taglio minimo, da 0,25 punti base rispetto a 50 pb e ora gli investitori prevedono un maxi taglio solo al 13% in calo rispetto al 44% di probabilità registrato la settimana precedente, secondo lo strumento FedWatch di CME Group.
Lo strategist dei mercati di Yardeni Research, Eric Wallerstein, ritiene che la Fed probabilmente non taglierà di oltre 25 punti base "in assenza di condizioni di recessione o di una crisi finanziaria emergente". "Per tutti coloro che chiedono un taglio di 50 punti base, penso che dovrebbero davvero considerare la quantità di volatilità che ciò causerebbe nei mercati dei finanziamenti a breve termine ed è qualcosa che la Fed non vuole rischiare”, ha aggiungo Wallerstein a Yahoo Finance. Della stessa opinione Jennifer Lee, economista senior di BMO Capital Markets: “un taglio di 50 punti base ‘puzzerebbe’ di panico”.
Il co-fondatore di DataTrek, Nicholas Colas, ha analizzato ogni ciclo di taglio dei tassi della Fed dal 1990. Tra i cinque cicli di taglio in quel periodo di tempo, entrambe le volte in cui l’istituto centrale ha iniziato il suo ciclo con un taglio di 50 punti base (nel 2001 e nel 2007), è seguita subito una recessione.
I mercati si aspettano 100 punti base di tagli dalla Federal Reserve quest'anno e ulteriori indizi sul pensiero della Fed arriveranno il 18 settembre, quando pubblicherà il suo Riepilogo delle proiezioni economiche, incluso il suo ‘dot plot’, che traccia le aspettative dei decisori politici su dove potrebbero dirigersi i tassi di interesse in futuro.
Le decisioni della BCE
Come da attese, oggi la Banca centrale europea ha tagliato dello 0,25% i tassi di interesse sui depositi presso la banca centrale, ossia il tasso mediante il quale orienta la politica monetaria. Inoltre, come annunciato lo scorso 13 marzo a seguito del riesame dell’assetto operativo, il differenziale tra il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali e il tasso sui depositi presso la banca centrale sarà fissato a 15 punti base. Il differenziale tra il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginali e quello sulle operazioni di rifinanziamento principali rimarrà invariato a 25 punti base. Pertanto, il tasso di interesse sui depositi presso la banca centrale sarà ridotto al 3,50%. I tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale saranno ridotti rispettivamente al 3,65% e al 3,90%. Le modifiche entreranno in vigore il 18 settembre 2024.
“Sulla base della sua valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria, è ora opportuno compiere un altro passo nella moderazione del grado di restrizione della politica monetaria”, scrivono dal consiglio direttivo dell’istituto.Confermate le previsioni di giugno sui prezzi e le previsioni degli esperti di Francoforte vedono un’inflazione complessiva che si collocherà in media al 2,5% nel 2024, al 2,2% nel 2025 e all’1,9% nel 2026.
A questo punto, la parola passa alla Presidente Christine Lagarde, attesa per la consueta conferenza stampa post decisione, in programma per le 14:45, ora italiana.Le scelte della BCE hanno sostenuto leggermente l’euro nei confronti del dollaro, portando così la coppia EUR/USD a 1,1012 (+0,10%).
Notizie societarie e pre market USA
Bancorp (+1%): autorizzato un programma di riacquisto di azioni fino a 5 miliardi di dollari a partire dal 13 settembre e ha aumentato il dividendo trimestrale del 2%, portandolo a 0,50 dollari per azione.
Viper Energy (-5%): ha venduto 10 milioni di azioni a 42,50 dollari, a sconto del 5,8% rispetto all'ultima chiusura di ieri.
Fulcrum Therapeutics (-69%): il suo farmaco sperimentale per il trattamento di un tipo di disturbo muscolare non ha raggiunto l'obiettivo principale in uno studio in fase avanzata.
Raccomandazioni analisti
NIKE
UBS: ‘neutral’ e prezzo obiettivo mantenuto a 78 dollari.
T-Mobile US
UBS: ‘buy’ e target price confermato a 210 dollari.
Micron
Raymond James: da ‘neutral’ a ‘sell’ e prezzo obiettivo diminuito da 160 USD a 125 dollari.
FedEx
Goldman Sachs: ‘neutral’ e prezzo obiettivo ridotto da 333 USD a 332 USD.
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