Wall Street prende sul serio una Fed ancora hawkish

Le continue dichiarazioni di diversi esponenti dell’istituto centrale americano indeboliscono la borsa americana, vista aprire in rosso in questa ultima seduta settimanale.
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Volo dei falchi Fed
Oggi sembra essere uno di quei giorni in cui Wall Street dimostra di credere agli esponenti della Federal Reserve quando parlano di un prosieguo delle politiche monetarie restrittive, soprattutto in tema di tassi di interesse, alla luce anche dei dati macro di questi giorni.
Il presidente della Fed di Cleveland, Loretta Mester, ha avvisato che sull’inflazione “c’è ancora molto da fare”, confermando che i tassi di interesse dovranno salire oltre il 5% e restarci per un lungo periodo di tempo. Sulla stessa linea la sua controparte di St. Louis, James Bullard, il quale non ha escluso la possibilità di un “ritocco del costo del denaro da mezzo punto percentuale” nella prossima riunione del FOMC in programma a marzo.
“Sulla scorta di questi commenti, gli investitori hanno iniziato a prezzare una crescente probabilità che la Fed decida di aumentare i tassi di interesse di oltre 25 punti percentuali nella prossima riunione di marzo”, hanno scritto Jim Reid e i colleghi di Deutsche Bank in una nota odierna.
“In effetti, guardando ai futures sui Fed funds, un rialzo di +28,2 pb è ora prezzato per la prossima riunione, che è il più alto fino ad oggi, e significa che almeno una piccola possibilità è prezzata che potrebbero optare per una mossa più grande”, ipotizzava il team di Deutsche Bank.
Prima dell’apertura di oggi, l’attenzione si rivolgerà ad altri due funzionari della Fed: il presidente della Fed di Richmond, Thomas Barkin, e al membro del board della Fed Michelle Bowman.
Anche in Europa, la BCE ha ribadito l’intenzione di procedere con un’altra stretta da 50 punti base nel meeting del prossimo mese, sottolineando però come i rischi di crescita e inflazione ora appaiano più equilibrati.
Wall Street in rosso
Dichiarazioni che spingevano in rosso i future sui principali indici di Wall Street, con il Nasdaq (-0,80%) più indietro rispetto a quelli sullo S&P500 (-0,50%) e sul Dow Jones (-0,40%).
Il rendimento del titolo di riferimento del Tesoro americano a 10 anni è salito al 3,9% nel corso della mattinata, mentre l’indice del dollaro ha guadagnato lo 0,6% e si è attestato a 104,50 dollari, ai massimi da sei settimane.
Dopo i dati sui prezzi alla produzione PPI di ieri, oltre le attese confermando la resistenza dell’inflazione, oggi quelli sui prezzi alle importazioni di gennaio su base mensile sono risultati in linea (0,2%) con le previsioni, mentre quelli all’esportazione sono andati (+0,8%) oltre quanto si attendevano gli analisti (-0,2%).
Previsioni sui mercati
“È difficile valutare come i mercati interpreteranno le prossime mosse della Fed sull’inflazione, ha dichiarato Florian Ielpo, responsabile macro di Lombard Odier Asset Management.
“I mercati sono divisi tra due strumenti: i prezzi delle azioni e gli spread di credito intraday sono caratterizzati da una forte volatilità e nervosismo, mentre le opzioni di volatilità implicita non hanno subito alcuna impennata”, osserva Ielpo.
I dati economici di queste settimane hanno evidenziato un mercato del lavoro rigido e un’inflazione ‘appiccicosa’, mantenendo la pressione sulla banca centrale affinché continui il suo percorso di inasprimento.
“A prescindere da come la si guardi, l’inflazione (statunitense) è stata molto elevata”, ritiene Tapas Strickland, responsabile dell'economia di mercato della National Australia Bank, e “gli ultimi dati supportano l’opinione della Fed sulla necessità di continuare ad aumentare i tassi e di mantenerli più a lungo”.
Notizie societarie e pre-market USA
Tesla (-0,80%): richiamerà oltre 362 mila veicoli negli USA per aggiornare il software Full Self-Driving (FSD) Beta, dopo che ieri le autorità di regolamentazione statunitensi hanno dichiarato che il sistema di assistenza alla guida non rispetta adeguatamente le leggi sulla sicurezza stradale e potrebbe causare incidenti.
Pfizer (-0,40%): insieme alla francese Valneva (-9% a Parigi) ha deciso di porre fine negli USA alle sperimentazioni su una percentuale significativa di partecipanti ai test su un prodotto vaccinale contro la malattia di Lyme a causa di “violazioni delle buone pratiche cliniche (GCP) in alcuni siti di sperimentazione clinica gestiti da un operatore terzo di siti di sperimentazione clinica”.
Cognex (-6%): prevede un fatturato per il primo trimestre dell’anno fiscale 2023 in un intervallo compreso tra 180 e 200 milioni di dollari, a fronte di un consenso degli analisti di 226,5 milioni di dollari (Refinitiv), mentre l’eps del quarto trimestre è risultato di 27 centesimi, sotto le aspettative degli esperti pari a 32 centesimi di dollaro.
Applied Materials (+1%): fatturato di 6,74 miliardi di dollari nel primo trimestre rispetto a 6,69 miliardi previsti dagli analisti (Refinitiv).
Texas Roadhouse (-5%): ha riportato un fatturato totale per il quarto trimestre di 1,01 miliardi di dollari contro le aspettative di 1,02 miliardi di dollari (Refinitiv), mentre il margine dei suoi ristoranti del quarto trimestre è sceso dell'1,32% al 14,5%, sotto la pressione dell’inflazione delle materie prime, dei salari e di altri fattori, parzialmente compensata dall'aumento delle vendite.
Raccomandazioni analisti
Tesla
Goldman Sachs: ‘buy’ e prezzo obiettivo ancora a 200 dollari.
Shopify
Baird: ‘buy’ e target price alzato a 55 USD rispetto ai precedenti 45 dollari.
Goldman Sachs: ‘neutral’ e prezzo obiettivo aumentato da 36 USD a 40 dollari.
Nvidia
Susquehanna: ‘buy’ e target price incrementato a 265 USD rispetto ai precedenti 185 dollari.
Roblox
Needham & Co.: ‘buy’ e prezzo obiettivo passa da 42 USD a 53 dollari.
DA Davidson: ‘buy’ e rialzo del target price da 50 USD a 55 dollari.
Moderna
Goldman Sachs: ‘buy’ e prezzo obiettivo ancora a 302 dollari.
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