Wall Street rassegnata alla prima chiusura annuale in calo dal 2019

Wall Street rassegnata alla prima chiusura annuale in calo dal 2019

I principali indici di New York sembrano destinati a chiudere il 2022 in negativo dopo tre chiusure positive e l’inizio del prossimo anno potrebbe proseguire sulla stessa scia tra il crescente timore per la diffusione del Covid 19 in Cina, le strette monetarie e la guerra in Ucraina.

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Future di Wall Street in rosso

Resta il clima di incertezza a Wall Street quando volge al termine un anno negativo per equity e bond, tra spinte inflazionistiche e strette monetarie messe in campo dalla Federal Reserve.

L’andamento negativo dei future di oggi sembra voler smentire le illusioni arrivate dopo le chiusure positive di ieri che avevano fatto gridare ‘rally di Capodanno’ ai passeggeri della nave targata Wall Street.

A meno di un’ora dall’avvio delle contrattazioni, i contratti sul Nasdaq cedono lo 0,80%, mentre quelli sul Dow Jones e sullo S&P500 perdono mezzo punto.

Così, i principali indici di New York sono destinati a registrare il primo calo annuale dopo tre anni consecutivi di crescita, con gli investitori costretti a rifugiarsi su asset più sicuri come il dollaro americano.

Biglietto verde oggi intorno la parità nel cambio con l’euro, con la coppia EUR/USD a 1,067, stesso andamento per l’indice del dollaro, in crescita del 9% da inizio anno.

Nulla è più come prima

“Gli investitori vogliono disperatamente chiudere l’anno con una nota rialzista, ma credo che questo sia piuttosto in contrasto con i fatti”, afferma Hans Olsen, chief investment officer di Fiduciary Trust Company, per poi dirsi cauto in vista del nuovo anno in quanto teme che l’aumento dei tassi di interesse possa pesare sui rendimenti azionari nei prossimi mesi.

“Il dato più importante dell’anno è che l’era del denaro facile è finita per sempre”, sottolinea Ipek Ozkardeskaya, analista senior di Swissquote Bank.

Per i mercati finanziari significa che “non assomiglieranno più a ciò che abbiamo conosciuto dopo la crisi dei subprime”, mentre “recessione, inflazione e stagflazione domineranno probabilmente i titoli dei giornali l’anno prossimo”.

Paura cinese

Continua a intimorire i mercati anche la nuova impennata dei contagi di Covid in Cina, arrivata dopo l’allentamento delle restrizioni, mentre non convincono i dati ufficiali di Pechino, secondo alcuni non corrispondenti alla realtà.

Indiscrezioni dei media parlano di 9 mila vittime al giorno, mentre molti paesi stanno imponendo o considerando limiti ai viaggiatori provenienti dalla Cina.

I leader del paese stanno cercando di mettere un freno alle conseguenze della crisi sanitaria impegnandosi a intensificare gli strumenti politici e monetari con il fine di attutire l’impatto su imprese e consumatori.

La Cina, infatti, potrebbe subire un rallentamento della produzione industriale e dei consumi nel breve periodo, con il rischio ulteriore di diffondere la crisi della seconda economia più grande al mondo anche fuori dal gigante asiatico.

Notizie societarie e pre-market USA

Southwest Airlines (-1%): ha annunciato il rimborso dei clienti per eventuali spese ragionevoli sostenute a causa della cancellazione di migliaia di voli deciso nei giorni scorsi a causa del maltempo.

Hoth Therapeutics (-38%): si attende in ricavato lordo di circa 10 milioni di dollari dal collocamento privato di azioni ordinarie e ha stipulato un accordo per l’emissione e la vendita di 2 milioni di azioni ordinarie a 5 dollari per azione, con sconto del 53,4% rispetto alla chiusura di ieri (10,72 dollari).

Enovix (+3%): nominato amministratore delegato a partire dal 18 gennaio Raj Talluri al posto del co-fondatore Harrold Rust.

Shaw Communications (+9%): il tribunale della concorrenza canadese approva l’offerta di 20 miliardi di dollari di Rogers Communications che creerà la più grande società di telecomunicazioni del paese.

Raccomandazioni analisti

Euroseas

Maxim: ‘buy’ e prezzo obiettivo ridotto da 44 USD a 36 dollari.

TG Therapeutics

B. Riley: ‘buy’ e target price aumentato da 17 US a 23 dollari.

Ardelyx

Citigroup: ‘buy’ e prezzo obiettivo lievemente alzato da 6 USD a 7 dollari.

ImmunoGen

HC Wainwright: ‘buy’ e target price diminuito a 15 USD dai 20 dollari precedenti.

Yatsen Holding

JP Morgan: ‘neutral’ e prezzo obiettivo alzato da 0,93 USD a 1,11 dollari.

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