Wall Street debutta senza entusiasmo, giù Tesla. In Asia corrono i tech

Via libera all’Ipo di una divisione di Ant, il ramo finanziario di Alibaba +7%, nel capitale arriverà anche un soggetto controllato dalla municipalità di Hangzhou. A Wall Street prosegue il braccio di ferro tra mercato e Fed. Mentre il nuovo anno non mette freno alla retromarcia di Tesla -12%. In forte calo anche Apple -3,74%
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Se le Borse europee hanno iniziato il 2023 all’insegna dell’ottimismo, non è stato lo stesso per Wall Street. Le Borse americane hanno aperto l’anno con un segno meno. L’S&P 500 ha chiuso in ribasso dello 0,37%, il Nasdaq dello 0,7%.
Alle 7:00 i future sull’Euro Stoxx 50 indicano, ancora un avvio positivo per le Borse europee, con il derivato in rialzo dello 0,2%. Sulla parità il future sull’S&P 500.
In Asia bene i Tech
In Asia prosegue la corsa dei tech con l’indice di Hong Kong che sale del 2%, +2,9% per Hong Seng Tech che si aggiunge al 3,98% del giorno prima.
L’Etf sul mondo internet cinese il Kweb, scambiato in Usa ieri ha guadagnato il 5,3% e si è portato a 31 dollari. Per chi ci segue sui video da tempo abbiamo messo sotto osservazione questo etf e continuiamo a credere che possa fare bene anche nel 2023. A Tokyo il Nikkei ha chiuso in calo dell’1,45%.
Alibaba guadagna il 7%. Semaforo verde all’Ipo di una divisione di Ant Group, braccio finanziario di Alibaba. Si tratta di un’operazione da circa 10,5 miliardi di yuan (1,5 miliardi di dollari) delle attività nel credito al consumo, Alibaba detiene un terzo del capitale. Dopo l’Ipo tra i soci spunterà, con una quota del 10%, un soggetto controllato dalla municipalità di Hangzhou. Lo sbarco in borsa di Ant Group era stato fermato tre anni fa dalle autorità di controllo di Pechino, la società ha dovuto fermare i progetti di espansione ed è ancora in attesa della licenza bancaria. Il fondatore Jack Ma era sparito per alcuni giorni e da allora non si ricordano più uscite in pubblico di rilievo
Male Tesla ed Apple
A crollare ieri a Wall Street sono stati due titoli molto amati sia dai piccoli che dai grandi investitori: Tesla ed Apple. La prima non contenta della performance del -65% messa a segno del 2022, ha avviato l’anno con un sonoro -12,24%. Il giorno prima la società aveva annunciato consegne di automobili nel quarto trimestre pari a 405.278, circa 15mila auto meno di quanto stimato dagli analisti. La società di Elon Musk ha chiuso il 2022 con 1.313.851 auto consegnate, con una crescita record pari al 40% rispetto al 2021. Goldman Sachs taglia il target price a 205 dollari, da 235, il giudizio resta Buy.
Male anche Apple con un calo del 3,7%, porta la sua capitalizzazione sotto i 2.000 miliardi di dollari.
Fed vista ancora falco
Passato l’anno, ma il tema di fondo rimane lo stesso, per quanto ancora la Fed si muoverà per strozzare l’economia e congelare l’inflazione?
"Questo è un contesto in cui la Fed sta esaminando i rischi di porre fine a questa politica restrittiva impostata troppo rapidamente", ha dichiarato Eric Freedman, chief investment officer del gruppo di gestione patrimoniale di U.S. Bank. "Pensiamo che la Fed continuerà a mantenere un atteggiamento aggressivo. Il mercato non ci crede in questo momento e questo deve essere riconciliato ad un certo punto quest'anno".
Inflazione in Europa
Ieri, intanto, l’Europa ha festeggiato al raffreddamento dei prezzi in Germania. Il Cpi tedesco, mese su mese, dell'indice armonizzato UE di dicembre è diminuito del -1,2%, il consensus si aspettava un calo del -0,8%, dalla variazione zero di novembre. Il dato, anno su anno, mostra un aumento del +9,6% dal +11,3% del dato precedente. Gli analisti si aspettavano +10,2%.
Prosegue il forte ridimensionamento del prezzo del gas TTF scambiato ad Amsterdam che si è riportato a 70,8 euro a megawatt ora, -7%.
Obbligazioni
Il Financial Times punta il mirino e fa fuoco verso l’Italia. Con l’ennesimo aumento dei tassi di interesse della Banca Centrale Europea, l'Italia sarebbe il Paese della zona euro più suscettibile a una crisi del debito. Questo è quanto scaturito da un sondaggio realizzato fra diversi economisti. Sondaggio che però non ha turbato ieri né il Btp decennale, il cui rendimento scende dal 4,61% al 4,46%, né Piazza Affari, che sale dell’1,5%.
Secondo nove su dieci analisti intervistati, il nostro Paese sarebbe quindi quello più esposto a un selloff «non correlato nel suo mercato obbligazionario». Secondo il quotidiano economico-finanziario britannico, il deficit italiano scenderà dal 5,6% del pil del 2022 al 4,5% nel 2023 e il 3% l'anno successivo.
Il Bund tedesco a 10 anni rende il 2,389%.
Il Treasury a 10 anni rende il 3,742%
Commodity
Nei mercati energetici, il greggio Brent, il punto di riferimento internazionale per i prezzi del petrolio, ieri è sceso del 4,4% a 82,10 dollari al barile, il calo giornaliero più ripido da settembre. Calo anche oggi, con WTI a 76,24 dollari il barile -0,8%, al pari del Brent: -0,8% a 81,49 dollari al barile.
Gli analisti hanno accusato un rafforzamento del dollaro e le preoccupazioni che le imprese potrebbero non fare scorta di scorte di carburante in previsione di una recessione.
I futures sull’oro sfiorano i massimi degli ultimi sei mesi a 1.855 dollari l’oncia. I prezzi del metallo giallo sono in rialzo da novembre, con le turbolenze del mercato, le crescenti aspettative di recessione e i maggiori acquisti di oro da parte delle banche centrali che hanno sostenuto la domanda. E non finisce qui, perché diversi analisti prevedono altri record nel 2023.
"Ci aspettiamo un anno favorevole, con i prezzi dell’oro sostenuti dalla recessione e da un eventuale picco dei tassi della banca centrale, combinato con la prospettiva di un dollaro più debole e con un’inflazione non ancora inferiore al 3% entro la fine del 2023”, spiega Ole Hansen, responsabile della strategia delle materie prime presso Saxo Bank, a Cnbc.
A dicembre, invece, il manager dell’Etf AuAg Esg Gold Mining, Eric Strand, ha dichiarato che il 2023 produrrà un nuovo massimo storico per il metallo prezioso e l’inizio di un mercato rialzista secolare”, con un prezzo superiore a 2.100 dollari l’oncia. “Le banche centrali hanno continuato ad aggiungere sempre più oro alle loro riserve, con un nuovo record fissato per il terzo trimestre del 2022 - ha spiegato Strand -. È nostra opinione, quindi, che le banche centrali faranno perno sugli aumenti dei tassi e diventeranno accomodanti durante il 2023. Ciò innescherà una mossa esplosiva per l’oro negli anni a venire”.
Cambi
Sul fronte dei tassi di cambio ancora forte lo yen grazie alle attese di un cambio di politica monetaria da parte della Banca del Giappone, la valuta giapponese guadagna lo 0,2% sul dollaro a 130,74, anche l’euro guadagna lo 0,2% sul biglietto verde e viene scambiato a 1,0568 dollari.
Bitcoin in rialzo dell’1% a 16.845 dollari.
Titoli sotto la lente
Utility: in gennaio le tariffe del gas potrebbero scendere in Italia se i prezzi sul mercato TTF di Amsterdam non subiranno variazioni, ha detto il presidente dell'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera).
"Le temperature miti di queste settimane ci stanno aiutando molto di più di quello che ci costringe questa nuova geopolitica", ha aggiunto Stefano Besseghini in un'intervista a Il Corriere della Sera.
Secondo i dati mensili pubblicati ieri da Arera, i prezzi della bolletta del gas per i clienti a maggiore tutela a dicembre sono saliti del 23,3% rispetto al mese precedente. La spesa di gas per la famiglia tipo nell'anno scorrevole (gennaio-dicembre 2022) è stata di circa 1.866 euro, +64,8% rispetto al 2021.
Settore tlc: Iliad e Windtre hanno perfezionato il closing per la società Zefiro Net, la joint venture il cui capitale è detenuto al 50% dai due operatori, con lo scopo condividere e gestire congiuntamente le rispettive reti di telefonia mobile nelle aree meno densamente popolate in Italia.
Se Tesla ha deluso sul fronte delle consegne, gli ottimi risultati sulle vendite di Nio hanno fatto salire ieri il titolo del 3%. il produttore di auto elettriche ha consegnato in dicembre 15.815 veicoli, +51% anno su anno.
Nvidia -3%. Fidelity Select Technology, un colossale fondo azionario, ha incrementato la partecipazione in novembre al 3,6%, quota che vale 8,04 miliardi di dollari. Lo stesso soggetto ha ridotto la quota in Apple -3,5%.
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