Wall Street si ritrae dopo il rally di ieri

Wall Street si ritrae dopo il rally di ieri

Gli investitori sembrano digerire le parole di Ieri di Powell con le quali aveva ammesso di non aspettarsi dati sul lavoro così forti come quelli della scorsa settimana e prevedeva un calo significativo dell’inflazione nel 2023, aprendo la strada ad un cambio di direzione per la Federal Reserve in tema di tassi di interesse.

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Wall Street sotto la parità

Apertura di seduta vista appena sotto la parità nella seduta di oggi dopo le parole di Jerome Powell di ieri sera.

I contratti sul Dow Jones, sul Nasdaq e sullo S&P500 cedono quasi mezzo punto a circa un’ora dal suono della campanella, tornando indietro rispetto ai guadagni di ieri.

Sul mercato obbligazionario i rendimenti dei Treasury sono in calo di mezzo punto, ma restano su livelli elevati, con il 10 anni sopra il 3,6% e il 2 anni oltre il 4,4%.

Intorno la parità il dollaro nei confronti dell’euro dopo il calo di questa mattina, con la coppia EUR/USD scambiata a 1,073, recuperando dal minimo toccato a 1,076.

Le parole di Powell

Ieri Powell ha commentato i dati sull’occupazione della scorsa settimana, i quali segnalavano che la banca centrale ha ancora un po' di strada da fare nel rialzo dei tassi.

“Non ci aspettavamo che fossero così forti”, raccontava Powell, spiegando che questi “dimostrano perché il processo di inasprimento della politica monetaria richiederà un periodo di tempo significativo”.

Poi il Presidente della Fed ha aggiunto di prevedere un “calo significativo dell'inflazione nel 2023”, lasciando presagire la fine della lunga fase di rialzo del costo del denaro, anche se nessuno al momento, nemmeno lo stesso istituto centrale, è in grado di fissare una data precisa.

Parole che hanno spinto in alto i principali indici di Wall Street, con il Nasdaq 100 che chiudeva a +2%, lo S&P500 a +1,29% e il Dow Jones a +0,70%.

Powell, inoltre, si è detto “favorevolmente impressionato” dal fatto che la discesa dell’inflazione non è avvenuta a spese del mercato del lavoro, più che mai forte e solido, per poi ribadire che la stretta monetaria “non è finita” ma i mercati hanno preferito prendere atto del fatto che queste affermazioni, complessivamente, allontanano ancora di più l’ipotesi di un aumento dei tassi da cinquanta punti base in marzo.

“Il rally del mercato azionario di ieri pomeriggio dimostra che i mercati apprezzano l’approccio lento e costante di Powell alla politica monetaria, incentrato sui dati in entrata”, secondo Nicholas Colas di DataTrek, quando “avrebbe potuto usare il rapporto sui posti di lavoro di venerdì come scusa per segnalare un’azione politica più aggressiva a marzo, ma non l’ha fatto”.

Intanto, però i dati sul credito al consumo negli Stati Uniti, pubblicati ieri pomeriggio, sono stati di parecchio sotto le stime e mostrano che il carovita sta frenando la spinta consumistica, un elemento di moderazione che si aggiunge agli effetti della stretta monetaria.

Notizie societarie e pre-market USA

Microsoft (+1%): lanciata la nuova versione del motore di ricerca Bing, basata su una versione più potente della popolare tecnologia di intelligenza artificiale in linguaggio naturale ChatGPT di OpenAI.

Uber Technologies (+8%): ha previsto un Ebitda rettificato tra i 660 e i 700 milioni di dollari per il primo trimestre, ben al di sopra della stima media degli analisti di 593,06 milioni di dollari, secondo i dati di Refinitiv.

Zoom Video (-0,70%): annunciato ieri il taglio per 1.300 dipendenti, circa il 13% del totale, mentre i dirigenti si ridurranno la busta paga.

Xponential Fitness (-12%): annunciata vendita di 5 milioni di azioni da parte di Snapdragon Capital Partners e del fondatore/CEO Anthony Geisler a 24,50 dollari, prezzo con un 12% di sconto rispetto all’ultima chiusura del titolo.

Under Armour (+6%): ha registrato un utile trimestrale rettificato di 16 centesimi per azione per il trimestre conclusosi a dicembre, quando l’aspettativa media di ventisette analisti era di 9 centesimi per azione.

Raccomandazioni analisti

Microsoft

Jefferies: ‘buy’ e prezzo obiettivo rivisto al rialzo da 275 USD a 310 dollari.

JP Morgan: ‘buy’ e target price aumentato a 305 USD, rispetto ai precedenti 265 dollari.

PayPal

Mizuho Securities: ‘buy’ e prezzo obiettivo ridotto da 105 USD a 100 dollari.

Papa Johns’ International

Wedbush: confermato ‘neutral’ e target price alzato da 92 USD a 96 dollari.

Bumble

Piper Sandler: ‘neutral’ e prezzo obiettivo aumentato da 20 USD a 27 dollari.

Walmart

Barclays: da ‘neutral’ a ‘buy’ con target price invariato a 159 dollari.

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