Wall Street verso apertura positiva dopo il dato sull’inflazione

Wall Street verso apertura positiva dopo il dato sull’inflazione

I dati sui prezzi diffusi oggi mostrano un raffreddamento dei prezzi negli Stati Uniti che mantiene vive le speranze di una pausa del rialzo dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve.

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Wall Street ancora positiva

Ancora verde a Wall Street dopo le chiusure positive di ieri, con l’inversione dai massimi pluriennali dei rendimenti dei Treasury di questi giorni che ha allentato le tensioni sull’azionario.

A meno di un’ora dall’avvio delle contrattazioni, i future sul Nasdaq guadagnano lo 0,80%, seguiti in positivo dai contratti sul Dow Jones (+0,60%) e da quelli sullo S&P500 (+0,60%), accelerando dopo i dati sull’inflazione di oggi che mantengono vive le speranze di una pausa nelle strette monetarie della Federal Reserve.

Il rendimento del decennale scende (-1,20%) al 4,547%, mentre il decennale flette (-0,75%) al 5,033%, mentre procede il calo del biglietto verde e l’indice del dollaro si riduce a 105,80 e la coppia EUR/USD si assesta a 1,06.

I prezzi al consumo

Oggi erano attesi i dati sull’inflazione con i timori che i prezzi elevati del petrolio alimentino l’inflazione e l’indice dei prezzi delle spese per consumi personali (PCE) mensile è risultato in aumento dello 0,4% ad agosto rispetto ad un +0,2% di luglio e meno delle attese (0,5%). Su base annuale l’incremento è stato del 3,9% confermando le attese e raffreddandosi rispetto al dato precedente (+4,3%).

Il tasso core, che esclude le componenti alimentari ed energetiche volatili, è aumentato dello 0,1% ad agosto su base mensile, meno delle previsioni (+0,2%) e del dato di luglio (+0,20%). A

Il dato era sotto esame in particolare dalla Federal Reserve per valutare le conseguenze delle sue politiche monetarie restrittive degli ultimi mesi e secondo lo strumento FedWatch del CME, le scommesse dei trader sul mantenimento dell’attuale tasso di interesse di riferimento sono rimaste invariate a novembre e dicembre rispettivamente intorno all’83% e al 66%.

Nel frattempo, già a marzo è scontato un taglio dei tassi di 25 punti base, che salirà fino a circa il 36% a giugno e luglio.

Dopo la campana di Wall Street sono in programma i dati sulla fiducia dei consumatori statunitensi per settembre, in agenda per le ore 16 italiane.

Rischio shutdown

Nel frattempo, Washington è a pochi giorni dal quarto shutdown parziale del governo americano in un decennio se i legislatori non riusciranno a trovare un accordo sui livelli di finanziamento per l’intero anno fiscale che inizierà il 1° ottobre.

Una chiusura interromperebbe i servizi governativi, inclusa la pubblicazione dei principali dati economici statunitensi, come i rapporti sull’occupazione e sull’inflazione, attentamente seguiti, che possono muovere i mercati azionari e obbligazionari a livello globale.

Se la pubblicazione dei dati governativi viene sospesa potrebbe aumentare la volatilità e diminuire la visibilità, in un momento in cui le previsioni sono già difficili”, spiega Clifton Hill, gestore del portafoglio macro globale di Acadian Asset Management.

“I mercati 'voleranno ancora più alla cieca' e questo aumenterà l'incertezza sulle decisioni sui tassi della Federal Reserve Bank nei prossimi tre-sei mesi”, ha aggiunto, sottolineando che a quel punto che gli investitori dovrebbero fare ipotesi basate su sondaggi e dati economici non governativi disponibili.

Eventuali ritardi costringeranno gli operatori “a fare maggiore affidamento sulle misure private nel frattempo, e quando i dati verranno rilasciati, non saranno altrettanto tempestivi”, secondo Peter Vassallo, gestore di portafogli valutari presso BNP Asset Management.

Altri impatti riguardano le aziende che intendono quotarsi in borsa e il presidente del gruppo NYSE Lynn Martin ha affermato che una chiusura da parte del governo impedirebbe ai regolatori federali di elaborare le richieste di offerte pubbliche iniziali e altre transazioni, con un potenziale impatto sulla fiducia degli investitori e sulla performance del mercato.

Previsioni sul quarto trimestre

Con la fine del terzo trimestre e il calo delle principali borse, gli investitori provano a prevedere il destino di fine anno e guardano già al 2024.

Capital Economics ritiene che gli asset rischiosi rimarranno sotto pressione quest'anno a causa del deterioramento della crescita economica, ma si prevedono forti rendimenti nel 2024 e nel 2025, quando la Federal Reserve e le altre banche centrali inizieranno un ciclo di allentamento e si riaccenderà l'entusiasmo degli investitori per l'intelligenza artificiale.“Riteniamo che si tratti di una tecnologia trasformativa e, sebbene i suoi benefici si diffonderanno probabilmente solo lentamente nelle economie, sospettiamo che gli investitori vorranno cristallizzarli in anticipo”, spiegano in una nota gli economisti di mercato di Capital Economics, guidati da John Higgins, prevedendo che la supremazia degli Stati Uniti continuerà, in gran parte grazie al loro dominio nell'Intelligenza Artificiale (IA).“Sospettiamo che l'IA avrà un impatto sui titoli azionari simile a quello che Internet ha avuto nella seconda metà degli anni '90, quando si stava gonfiando la ‘bolla delle dotcom’”, afferma CapEco, prevedendo che la tecnologia aumenterà la produzione e gli utili in molti settori ed economie.

La società prevede un rendimento del 60% circa dalle azioni statunitensi entro la fine del 2025, con guadagni leggermente inferiori per le azioni del Pacifico, dell'Asia EM e dell'Europa.

Notizie societarie e pre-market USA

Nike (+8%): riportato utile di 0,94 per azione rispetto alle stime di 0,75 dollari secondo i dati LSEG, anche se ha mancato le stime sui ricavi trimestrali.Amicus Therapeutics (+2%): aggiunto da JP Morgan alla lista dei titoli più importanti per gli Stati Uniti; aumenta il PT di circa il 12% a 19 dollari, implicando un'impennata del 60% rispetto all'ultima chiusura entro la fine del prossimo anno.

Tonix Pharmaceuticals (-30%): vendute 9 milioni di azioni e warrant per l'acquisto di altri 18 milioni di azioni a investitori istituzionali orientati al settore sanitario al prezzo combinato di 50 centesimi di dollaro per azione.

OPKO Health (+4%): ieri la sua controllata ModeX Therapeutics Inc, ha ottenuto un contratto dall'Autorità per la Ricerca Avanzata e lo Sviluppo Biomedico (BARDA) nel quale è compreso un finanziamento iniziale di 59 milioni di dollari per un anticorpo multi-specifico contro la SARS-CoV-2 e ulteriori 109 milioni al raggiungimento di particolari risultati.

Raccomandazioni analisti

NIKE

Deutsche Bank: ‘buy’ e prezzo obiettivo aumentato a 125 USD dai precedenti 122 dollari.

Jefferies: confermato giudizio ‘neutral’.

JPMorgan Chase: ‘buy’ e target price alzato da 136 USD a 137 dollari.

CarMax

Stephens Inc.: ‘neutral’ e prezzo obiettivo ridotto da 78 USD a 70 dollari.

UPS

JP Morgan: ‘neutral’ e target price fermo a 186 dollari.

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