Wall Street verso apertura positiva, timori per i dazi di Trump

Domani entreranno in vigore le tariffe sulle merci provenienti da Messico e Canada mentre Pechino minaccia contromisure per l’ulteriore dazio del 10% deciso dal Presidente USA sulle importazioni cinesi.

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Wall Street oggi

Wall Street sembra avviarsi verso un’apertura positiva in questo inizio di settimana nonostante l’incertezza legata ai dazi di Donald Trump decisi verso i principali partner commerciali degli Stati Uniti.

I future sul Nasdaq guadagnano lo 0,70% quando manca circa un’ora al suono della campanella della Borsa di New York, seguiti dai contratti sullo S&P500 (+0,50%) e da quelli sul Dow Jones (+0,30%), entrambi ben intonati.

Il dollaro perde quasi l’1% nei confronti dell’euro e la coppia EUR/USD sale a 1,0471, mentre l’oro sale (+1,30%) a 2.886 dollari l’oncia (future) dopo i cali dei giorni scorsi.

Il Bitcoin continua il suo rimbalzo trascinando al rialzo con sé anche l’azionario legato alle criptovalute dopo il messaggio di Trump pubblicato ieri sui social.

I dazi di Trump

Domani dovrebbero entrare in vigore le tariffe su Canada e Messico visto che non sono arrivare indicazioni circa un eventuale posticipo ventilato nelle scorse settimane.

Mentre sono previsti dazi del 25%, il Segretario al Commercio Howard Lutnick ha lasciato intendere che potrebbero essere inferiori descrivendola come una "situazione fluida".

Goldman Sachs prevede che gli annunci ridurranno le sue previsioni sugli utili per azione dello S&P 500 di circa il 2% - 3%, mentre gli analisti della banca calcolano che ogni aumento di 5 punti percentuali delle tariffe doganali statunitensi potrebbe ridurre l'EPS di circa l'1%-2%. Previsioni che arrivano dopo quelle di Barclays del mese scorso, secondo cui le tariffe contro il Canada, il Messico e la Cina potrebbero rappresentare un freno del 2,8% agli utili dell'indice S&P 500

"Ci aspetta sicuramente un primo trimestre e una prima metà dell’anno difficile a causa di due fattori legati a Trump", prevede Chris Scicluna, economista di Daiwa Capital: “numero uno: l'incertezza sui dazi e le decisioni di spesa delle imprese. Inoltre, l'incertezza sui dazi fa aumentare le aspettative di inflazione".

"Come per gli altri annunci di Trump sulle tariffe finora, è difficile sapere se si tratta di un bluff o di una vera e propria svolta politica", spiega Michael Feroli, economista di JP Morgan.

La Cina contrattacca

Domani dovrebbero entrare in vigore anche gli ulteriori dazi del 10% sulle merci cinesi e Pechino starebbe preparando la sua risposta fatta da “contromisure pertinenti” che includeranno “probabilmente sia tariffe sia una serie di misure non tariffarie” su beni agricoli e alimentari USA.

Secondo quanto riporta il Global Times, tabloid del Quotidiano del Popolo, "se gli Usa insistono nell'imporre dazi unilaterali e annunciano formalmente misure rilevanti, la Cina adotterà sicuramente contromisure forti e potenti".

La Cina era stata accusata da Trump di facilitare le importazioni di Fentanyl negli USA. "Scaricare la colpa su altri Paesi non aiuterà a risolvere il problema degli Stati Uniti, ma piuttosto aumenterà probabilmente il peso su aziende e consumatori americani e danneggerà la stabilità della catena industriale globale", aveva dichiarato venerdì un portavoce del ministero cinese.

Notizie societarie e pre market USA

Intel (+5%): Nvidia, Broadcom e Advanced Micro Devices stanno conducendo test di produzione utilizzando il processore 18A di Intel, secondo fonti dell’agenzia.

Microstrategy (+12%): tutto il settore delle criptovalute è in crescita dopo l’annuncio di Donald Trump circa la creazione di una riserva strategica di asset digitali.

Microchip Technology (+0,10%): taglierà circa 2.000 posti di lavoro, ovvero circa il 9% della sua forza lavoro, con l’obiettivo di contrastare il rallentamento della domanda da parte delle case automobilistiche.

Aclarion (+68%): annunciato un accordo commerciale con Scripps Health per l’utilizzo del suo strumento Nociscan ai medici della California.

Kroger (-1%): l'amministratore delegato Rodney McMullen si è dimesso dall'incarico dopo che un'indagine del consiglio di amministrazione ha riscontrato che la sua condotta personale non era coerente con la "politica sull'etica aziendale" dell'azienda.

Raccomandazioni analisti

Apple

UBS: ‘neutral’ e prezzo obiettivo confermato a 236 dollari.

Meta

Bernstein: ‘buy’ e target price sempre a 800 dollari.

Gilead Sciences

Jefferies: ‘buy’ e prezzo obiettivo aumentato da 115 a 130 dollari.

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