Wall Street verso il rimbalzo dopo peggior seduta da ottobre


Ieri era stata interrotta una serie di nove sedute consecutive terminate in verde alla borsa di New York e oggi il ‘vento’ potrebbe tornare in poppa all’azionario USA, mentre il dato sul PIL trimestrale conferma la resistenza dell’economia statunitense.


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Wall Street riparte

Tentativo di rimbalzo a Wall Street dopo la seduta di ieri, la prima con il segno meno dopo nove consecutive in verde, nel giorno della pubblicazione di dati macroeconomici superiori alle aspettative: l’indice di fiducia dei consumatori di Conference Board ha toccato i massimi da luglio.

Oggi il sentiment sembra migliorato e i future sul Nasdaq guadagnano lo 0,90% a meno di un’ora dall’apertura, mentre i contratti sugli altri principali indici (S&P500 e Dow Jones) guadagnano oltre lo 0,50%. Il dollaro resta debole nei confronti dell’euro e calano i rendimenti di Titoli di Stato.

Sull’azionario Micron si muove positiva nel pre-market USA dopo la pubblicazione dei dati del trimestre e le indicazioni positive sulla produzione di un nuovo chip progettato per soddisfare le esigenze del super calcolo e dell'intelligenza artificiale.

Dati macro

L’attenzione odierna era rivolta verso alcuni dati macro come la lettura definitiva del Prodotto Interno Lordo (PIL) USA del terzo trimestre, risultata in crescita (+4,9%) rispetto al precedente (+2,1%), anche se meno delle previsioni (+5,2%).

Dal fronte occupazionale, le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione della settimana terminata il 15 dicembre sono state 205 mila (ai minimi storici), meno delle attese (214 mila) e quasi in linea con il dato precedente (203 mila).

Infine, l’indice PhillyFed di dicembre è stato pari a -10,5 punti, in calo rispetto al precedente -5,9 punti (la previsione era -3 punti).

L'ultimo grande dato prima di Natale è previsto per domani quando verrà diffusa la lettura dell'indice dei prezzi core PCE statunitense di novembre, la misura preferita dalla Fed dell'inflazione sottostante, con previsioni di altro rallentamento dei prezzi.

Rally interrotto

Ieri il Dow Jones Industrial Average è scivolato di 475,92 punti, -1,27%, a 37.082 punti, mentre il Nasdaq Composite ha ceduto l’1,50% a 14.777,94. Entrambi gli indici azionari Usa hanno interrotto una scia rialzista che durava da nove sessioni, soffrendo la seduta peggiore dal mese di ottobre. Lo S&P 500 ha perso l’1,47% a 4.698,35, riportando la seduta peggiore dal mese di settembre.

Dietro al calo non sembra esserci alcun chiaro colpevole e sono state avanzate alcune ipotesi: preoccupazioni per l’economia americana dopo le previsioni pessimistiche sulle entrate di Bellwether FedEx (FDX), prese di profitto di fine anno o scambi di opzioni.

Alcuni analisti ritengono che la forte ritirata sia dovuta a possibili condizioni di overbought dell’azionario USA.

Gli strategist di Citigroup scrivono che in 19 dei 24 settori di riferimento di Wall Street ci sono segnali di iper comprato, questo significa che ci potrebbero essere dei movimenti al ribasso anche nei prossimi giorni e questi eventuali cali sono occasioni per entrare o rafforzare le posizioni. La banca si aspetta che l'S&P500 arrivi alla fine dell'anno prossimo a 5.100 punti, circa il 9% sopra i livelli attuali.

Notizie societarie e pre-market USA

Tesla (+1%): deve affrontare un'indagine da parte dell'ente norvegese per la sicurezza stradale in merito a guasti alle sospensioni delle auto elettriche dell'azienda che potrebbero portare a un richiamo.

Micron (+6%): prevede ricavi nel secondo trimestre fiscale di 5,3 miliardi di dollari, al di sopra delle stime di 5,2 miliardi di dollari (dati LSEG).

Boeing (+2%): Reuters riferisce che la società intende riavviare le consegne del 787 Dreamliner in Cina dopo due anni, aprendo così la possibilità al fin del blocco delle consegne del 737 MAX, il suo veicolo più redditizio.

Paramount (-1%): indiscrezioni di stampa su un dialogo aperto con Warner Bros. Discovery per un'eventuale fusione.

CarMax (+6%): nel trimestre terminato il 30 novembre ha registrato un utile di 82 milioni di dollari, o 52 centesimi per azione, rispetto ai 37,6 milioni di dollari, o 24 centesimi per azione, di un anno fa.

Calliditas Therapeutics AB (+15%): la Food and Drug Administration statunitense ha dato la piena approvazione al suo farmaco per il trattamento di una rara malattia renale, la nefropatia da IgA (IgAN).

Immunovant (+10%): il suo farmaco sperimentale ha superato “significativamente” un tasso di risposta del 50% in uno studio di fase intermedia, valutandolo come potenziale trattamento per la malattia di Graves.

Raccomandazioni analisti

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