Wall Street verso un altro selloff

Wall Street verso un altro selloff

Calano ancora le previsioni su un taglio dei tassi di interesse della Federal Reserve per la riunione di dicembre e alcuni esponenti dell’istituto centrale si sono mostrati troppo ‘hawkish’ per le speranze del mercato.

Scopri le soluzioni di investimento

Con tutti i certificate di Orafinanza.it


Wall Street oggi

Nuove vendite all’orizzonte di Wall Street dopo il selloff di ieri, quando i principali indici della Borsa statunitense avevano chiuso con vendite superiori al 2%, appesantita dalle dichiarazioni ‘hawkish’ dei membri della Federal Reserve che hanno ridotto ancora le speranze di un nuovo allentamento monetario da parte dell’istituto centrale guidato da Jerome Powell.

Così, oggi i future sul Nasdaq cedono l’1,50% quando manca circa un’ora all’avvio delle contrattazioni, seguiti in scia dai contratti sullo S&P500 (-0,90%) e da quelli sul Dow Jones (-0,60%).

A picco il Bitcoin, sceso a 95.300 dollari, ai minimi da aprile, mentre il dollaro cede nei confronti dell’euro e la coppia EUR/USD sale a 1,1651.

Salgono i prezzi dell’oro, con il prezzo spot a 4.117 dollari e il future a 4.119 dollari l’oncia. Scende del 2,70% l’argento, scambiato a 51,70 dollari l’oncia.

Sale di oltre l’1% il petrolio: Brent a 63,70 dollari e greggio WTI a 59,50 dollari al barile.

Volano i falchi della Fed

Dopo il crollo di ieri, oggi il sentiment è ancora negativo alla luce del calo delle probabilità di un taglio dei tassi di interesse statunitensi a dicembre, scese al di sotto del 50%, dopo che una serie di funzionari della Fed ha espresso scetticismo sulla necessità di un terzo taglio consecutivo, citando la resilienza dell'economia e la persistente incertezza sull'inflazione.

Rimangono dubbi sulla direzione intrapresa dalla maggior parte dei policymaker, con molti ancora incerti sui segnali di debolezza del mercato del lavoro. I mercati monetari avevano praticamente scontato un taglio di un quarto di punto meno di un mese fa.

L'attenzione si sposta ora sulle dichiarazioni di tre funzionari della Fed che interverranno oggi, tra cui il membro votante Jeffrey Schmid. Gli operatori attendono anche un calendario per la pubblicazione dei dati economici, ritardati dallo shutdown negli Stati Uniti.

Mancano i dai macro

La Casa Bianca ha spento le speranze di una visione più chiara dell'economia statunitense in tempi brevi, affermando che i dati sulla disoccupazione di ottobre potrebbero non essere mai disponibili, aumentando la sensazione che la Fed potrebbe fermarsi fino a quando non otterrà maggiore chiarezza.

"Fino a quando non avremo i dati in ritardo, siamo in una situazione di attesa", prevede Jeremy Stretch, responsabile della strategia FX G10 presso CIBC Markets. "Siamo tornati al 50-50 su un taglio dei tassi a dicembre e questo, insieme alle preoccupazioni per una bolla dell'intelligenza artificiale, ha destabilizzato il sentiment”, ha aggiunto.

"Il nervosismo è palpabile sui mercati e deriva da diverse fonti", ha affermato Arnaud Girod, responsabile dell'area economia e della strategia cross-asset di Kepler Cheuvreux a Parigi. "Qualsiasi resistenza da parte della Fed ai tagli dei tassi di interesse è una cattiva notizia. Se la Fed non ha dati sufficienti, è probabile che non taglierà i tassi", conclude Girod.

Vendite sulle big della tecnologia

Ieri i principali indici statunitensi (Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq), insieme all'indice Russell 2000 che rappresenta le società a più bassa capitalizzazione, hanno chiuso una giornata drammatica, la peggiore seduta dallo scorso 10 ottobre e registrando massicce perdite nel settore tecnologico.

Le perdite hanno risentito delle possibilità di un rischio bolla per il settore tecnologico, alimentate questa settimana da Oracle, che ha spaventato gli investitori a causa di alte valutazioni, l'aumento degli investimenti e del debito.

"Nell'intero schema delle cose, le azioni sono tornate al livello di un paio di giorni fa", fa notare Mark Ellis, CIO di Nutshell Asset Management, spiegando che “si è trattato di liquidazioni significative, soprattutto per quanto riguarda i nomi tecnologici ad alto beta, che hanno fatto molto bene dall'inizio dell'anno".

Niente bolla secondo GS

Secondo gli analisti di Goldman Sachs, il mercato statunitense non sarebbe ancora ad una bolla, ma le valutazioni delle big della tecnologia ed altri indicatori suggeriscono che ci si sta avvicinando molto. Per gli esperti della banca vi sono 5 indicatori per capire se il mercato è prossimo ad una bolla speculativa sul modello di quella delle Dot-com, scoppiata nel 2000.

Sebbene gli esperti della banca d'affari statunitense non vedano un rischio imminente di bolla, il mercato sta avvicinando livelli critici che potrebbero giustificarla.

Gli indicatori da monitorare, secondo Goldman sono cinque: le alte valutazioni dei titoli tech, l'aumento degli investimenti, la riduzione dei profitti, l'aumento del debito, l'ampliamento degli spread creditizi.

A che punto sono gli utili

La stagione degli utili del terzo trimestre negli Stati Uniti ha registrato un avvio positivo in quanto “tra il 17% delle società statunitensi che hanno finora pubblicato i propri risultati, il 74% ha superato le aspettative”, sottolinea Wolf von Rotberg, Equity Strategist di J. Safra Sarasin.

Il tasso di crescita aggregato dell'utile per azione riportato “è pari al 17,3%, mentre il dato relativo alla crescita dell'Eps blended (combinato con le stime di consenso) è pari al 7,4% su base annua. Questo dato è ben superiore al 4,5% previsto dal consenso all'inizio della stagione e pone la stessa sulla buona strada per un tasso di crescita dell'Eps di circa il 10% su base annua", prosegue Von Rotberg.

L'esperto evidenzia come il 90% delle banche statunitensi che hanno reso noti i risultati del terzo trimestre sia riuscito a superare le aspettative. Per l'esperto, però, "la solidità della stagione degli utili dovrebbe fornire solo un sostegno limitato alle aspettative di consenso sugli utili. Più importante è il ruolo dominante del dollaro statunitense".

In questo contesto di mercato, "manteniamo le nostre preferenze per i titoli difensivi", aggiunge l'esperto. "In conclusione, la fase del ciclo in cui ci troviamo attualmente suggerisce un approccio più difensivo e leggermente cauto nei confronti del mercato. È improbabile che la stagione degli utili modifichi tale orientamento. Prima di tornare a essere più ottimisti, preferiremmo osservare un adeguamento dei fattori interni al mercato, quali le dinamiche settoriali e di stile. Sul fronte finanziario, sarebbero necessari maggiore chiarezza sui rischi di credito o valutazioni più interessanti per poter puntare sulle prospettive di utili a medio-lungo termine, che appaiono piuttosto solide. Per il momento, le nostre preferenze tattiche ricadono sui settori difensivi e sui mercati azionari europei", conclude lo strategist.

Notizie societarie e pre market USA

Virgin Galactic (+4%): perdita del terzo trimestre di 1,09 dollari per azione, inferiore alle stime degli analisti che prevedevano una perdita di 1,44 dollari.

Cidara Therapeutics (+96%): Merck sarebbe vicina all'acquisto del produttore di farmaci valutandola con un premio rispetto ai 3,3 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato della società.

Applied Materials (-5%): prevede ricavi per il 1° trimestre a 6,85 miliardi di dollari, oltre le stime degli analisti di 6,76 miliardi (dati LSEG).

Bristol Myers Squibb (-5%): con Johnson & Johnson annuncia l’interruzione di una sperimentazione in fase avanzata del loro anticoagulante sperimentale, il milvexian, per i pazienti reduci da attacchi cardiaci, dopo che una revisione indipendente ha rilevato che è improbabile che lo studio raggiunga il suo obiettivo principale.

Raccomandazioni analisti

Walt Disney

JP Morgan: buy e prezzo obiettivo confermato a 138 dollari.

American Express

DBS Bank: neutral e target price aumentato da 280 a 360 dollari.

PayPal

DBS Bank: neutral e prezzo obiettivo tagliato da 75 a 70 dollari.

The Goldman Sachs

DBS Bank: buy e target price alzato da 800 a 890 dollari.

La Finestra sui Mercati

Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!

Leggi la nostra guida sugli ETF

Bond a 20 anni in sterline

Ogni anno cumula cedole del 10%. Richiamabile dal secondo anno.

Chi siamo

Orafinanza.it è il sito d'informazione e approfondimento nel mondo della finanza. Una redazione di giornalisti e analisti finanziari propone quotidianamente idee e approfondimenti per accompagnarti nei tuoi investimenti.

Approfondimenti, guide e tutorial ti renderanno un esperto nel settore della finanza permettendoti di gestire al meglio i tuoi investimenti.

Maggiori Informazioni


Feed Rss

Dubbi o domande?

Scrivici un messaggio e ti risponderemo il prima possibile.




Orafinanza.it
è un progetto di Fucina del Tag srl


V.le Monza, 259
20126 Milano
P.IVA 12077140965


Note legali
Privacy
Cookie Policy
Dichiarazione Accessibilità

OraFinanza.it è una testata giornalistica a tema economico e finanziario. Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 50 del 07/04/2022

La redazione di OraFinanza.it