Warner Bros. verso il no all’offerta di Paramount. Netflix sempre favorita

Il cda della storica società di produzione sarebbe valutando di consigliare agli azionisti dell’azienda di rifiutare l’offerta di Paramount, confermando il suo parare positivo all’offerta arrivata nei giorni scorsi dal gigante dello streaming.
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Warner Bros. Discovery dice no a Paramount
Potrebbe arrivare già nelle prossime ore il rifiuto da parte del consiglio di amministrazione di Warner Bros. Discovery all’offerta di acquisizione da 108,4 miliardi di dollari arrivata nei giorni scorsi da Paramount Skydance. Il board del gruppo, secondo quando diffuso dall’agenzia Reuters, potrebbe consigliare ai suoi azionisti di votare contro l’offerta.
Al tempo stesso, sempre secondo le fonti dell’agenzia, il cda riconfermerebbe il suo parere positivo all’offerta di Netflix che includono le attività dello studio cinematografico e quelle televisive dello storico marchio, oltre al vasto catalogo cinematografico di HBO Max. Il gigante dello streaming aveva offerto 27 dollari per azione in contanti e azioni.
Paramount aveva sottolineato come la sua offerta fosse superiore a quella di Netflix e che avrebbe un percorso più chiaro per l'approvazione da parte delle autorità. L'offerta è finanziata da 41 miliardi di dollari di nuove azioni, sostenute dalla famiglia Ellison e da RedBird Capital, e da 54 miliardi di dollari di impegni di debito da parte di Bank of America, Citi e Apollo.
Perché il mercato non gradisce l’operazione Netflix
L’offerta di Netflix da 72 miliardi di dollari richiederebbe un significativo aumento dell’indebitamento, a fronte di un free cash flow inferiore ai 9 miliardi di dollari negli ultimi dodici mesi. Gli investitori temono che l’acquisizione si trasformi in un ‘buco nero’ finanziario, specialmente considerando che l’azienda non ha mai gestito un’operazione di queste dimensioni.
Per Netflix, l’integrazione di un tradizionale studio cinematografico, abituato al modello ad alto rischio dei blockbuster, rappresenta un cambio radicale rispetto al suo approccio digitale basato su ricavi ricorrenti e margini elevati. Anche mantenendo le due entità separate, i risultati di Warner Bros finirebbero per riflettersi sui bilanci complessivi del gruppo.
Un’altra preoccupazione riguarda la possibilità di nuovi aumenti dei prezzi degli abbonamenti per finanziare l’operazione e ripagare i debiti, con il rischio di perdere utenti.
Cosa potrebbe non vedere il mercato
La dirigenza di Netflix ritiene invece che l’operazione sia una vittoria per gli spettatori e un valore aggiunto per gli azionisti. L’obiettivo è offrire un catalogo più ampio e competitivo: una combinazione di contenuti Netflix e HBO a un prezzo più vantaggioso rispetto a due abbonamenti separati.
In prospettiva, l’acquisizione consentirebbe di unire i franchise e gli asset di Warner al modello innovativo di gestione dei contenuti firmato Netflix, rivoluzionando ulteriormente l’industria hollywoodiana. L’azienda punta inoltre a ottenere sinergie operative e risparmi sui costi fissi.
Netflix non cambia idea
Nonostante i dubbi, ieri Netflix aveva ribadito che la sua decisione di acquisire gli asset della Warner “non è cambiata”. La posizione è emersa in una lettera inviata ai dipendenti dell’azienda da i co-Ceo Greg Peters e Ted Sarandos.
Netflix si impegna a distribuire i film della Warner Bros nelle sale cinematografiche, affermando che si tratta di "una parte importante della loro attività e della loro eredità", scrivevano i manager, spiegando che "In passato non abbiamo dato priorità alle sale cinematografiche perché non era il nostro business in Netflix. Quando questo accordo si concluderà, saremo in quel settore", aggiungendo che un'offerta ostile da parte di Paramount Skydance era "del tutto attesa".
Nonostante i crescenti timori legati alla creazione di un monopolio, Netflix è fiduciosa di ottenere l'approvazione, basandosi sull'argomentazione che l'accordo è necessario per competere con il dominio di YouTube. Secondo alcuni avvocati, però, è improbabile che il Dipartimento di Giustizia consideri Netflix e YouTube come rivali intercambiabili, data la diversità di contenuti, pubblico e modelli di business.
"Anche dopo l'unione con Warner Bros, la nostra quota di visualizzazioni passerebbe solo dall'8% al 9% negli Stati Uniti - ancora molto indietro rispetto a YouTube (13%) e a una potenziale combinazione Paramount/Warner (14%)", si legge nella lettera di Netflix.
Infine, i manager hanno ribadito che l'accordo non comporterà la chiusura di studi cinematografici, in considerazione dei timori di perdita di posti di lavoro dovuti all'aumento dell'intelligenza artificiale.
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