Bper Banca, M&A “oggi non sul tavolo” secondo l'ad

L’ad della banca modenese ha approfittato della call di presentazione degli utili per smentire ipotesi di future operazioni con altri istituti nel breve termine e ha fornito alcune anticipazioni sul nuovo piano.
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M&A non oggi per Bper Banca
Mercato ancora alla ricerca di possibili segnali per future operazioni di Mergers and Acquisitions (M&A) per il settore bancario, ma da Bper Banca sembrano non voler dare modo di un coinvolgimento della banca emiliana in questo senso. Almeno per ora.
L’M&A “oggi non è sul tavolo”, si affrettava a ribadire ieri Gianni Franco Papa, dallo scorso aprile alla guida dell’istituto modenese, parlando nel corso della call di presentazione dei risultati semestrali di Bper.
La posta in gioco è sempre la stessa: acquisire la quota detenuta dal Ministero del Tesoro in Monte dei Paschi di Siena, aprendo la strada al terzo polo bancario, magari unendo Bper, Mps e Banca Popolare di Sondrio, di cui Modena detiene una quota di maggioranza relativa.
Il riferimento all’oggi fatto da Papa, però, sembra poter lasciare spazio per futuri ‘sogni’, anche se la vicenda si trascina da mesi e Mps sembra diventata la ‘sposa’ che tutti cercano ma che poi nessuno sceglie davvero.
La priorità del piano
Papa ha poi parlato del nuovo piano della banca, la cui presentazione è attesa per il prossimo 10 ottobre, fornendo alcune anticipazioni. “Forniremo nuove guidance aggiornate sulla politica dei dividendi”, spiegava il manager, assicurando che la banca ha già accantonato risorse pari a circa il 60% dell'utile netto, rispetto al 50% di payout previsto nell'attuale piano. Questo significa che il payout ha già superato il target inciso nel piano della banca.
Strategie di distribuzione che saranno al centro dell’attenzione del mercato secondo Citigroup, “data l’elevata posizione patrimoniale di Bper e l’attuale livello di payout più basso rispetto alle altre banche”.
Delusione dalla trimestrale
Il secondo trimestre di Bper ha visto deludere gli utili, fermi a 267 milioni di euro quando le attese del consensus arrivavano a 391 milioni, a causa di costi straordinari legati all’ampiamento di un piano di uscite volontarie.
Nei primi sei mesi dell'anno, l'utile risulta pari a 724,2 milioni, mentre il margine netto di interesse indica un aumento dell'8,9% a 1,68 miliardi. Il totale dei proventi operativi netti è stato di 2,76 miliardi (+4,1%), trainato dalla crescita dei ricavi core, che è stata pari a 2,7 miliardi (+7%).
Infine, Bper ha migliorato la guidance 2024, portando le previsioni di margine di interesse a “stabile” dal precedente “lieve calo”.
La lente degli analisti
Dopo i conti, Equita Sim ha confermato la raccomandazione ‘hold’ e il prezzo obiettivo a 6,20 euro sul titolo, oggi in calo dell’1,10% a 4,67 euro per azione. Per gli analisti i risultati del secondo trimestre sono leggermente migliori delle attese a livello di pre tax profit al netto di uno one-off legato ai costi del personale che avevamo ipotizzato per fine anno. Utile netto adjusted è più basso per maggiore tax rate", mentre ritengono “ottime” le indicazioni sul Cet1.
‘Buy’ e prezzo obiettivo a 6 euro per Jefferies, i cui analisti evidenziano come il secondo trimestre sia “stato condizionato da one-off, con l'utile netto sotto le attese spiegato da costi di ristrutturazione contabilizzati nell'anno e un pre tax che è del 9% sopra le previsioni su base rettificata grazie a un minor costo del rischio”.
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