È il Fed Day e Wall Street raffredda l’entusiasmo

L’iniziale rally di ieri era partito dopo i dati sull’inflazione ma con il passare del tempo i principali indici avevano ridotto la loro corsa, già in previsioni della decisione della Federal Reserve sul rialzo dei tassi di interesse attesa per stasera.
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Incertezza a Wall Street
Pausa di riflessione a Wall Street dopo l’ottimismo della seduta di ieri arrivata con il rallentamento dell’inflazione nel mese di novembre e in attesa delle decisioni della Federal Reserve di oggi.
Già ieri il balzo iniziale dei principali indici, arrivati a guadagnare anche il 4%, si era affievolita con il trascorrere della seduta, per poi terminare con una crescita limitata allo 0,30% per il Dow Jones, lo 0,73% per lo S&P500 e dell’1% per il Nasdaq Composite.
Oggi, intanto, i contratti sui principali indici americani scambiano sotto la parità a circa un’ora dall’avvio delle contrattazioni, con quelli sul Nasdaq leggermente più indietro (-0,20%) rispetto agli altri due.
Inflazione e Fed
Il leggero raffreddamento dell’inflazione registrata a novembre aveva fatto da volano per lo scatto iniziale di Wall Street di ieri, in quanto sembrava aprire le porte al rallentamento dei rialzi dei tassi di interesse da parte della Fed dopo i quattro consecutivi da 75 punti base che avevano portato il costo del denaro Usa al top dal 2008, tra il 3,75% e il 4%, lo scorso 2 novembre.
Le attese degli esperti indicano un possibile rialzo di 50 punti base alla fine del meeting della Federal Reserve di oggi, decisione che porterebbe i tassi a superare il rendimento del treasury USA a due anni (oggi al 4,20%) per la prima volta dagli anni ’80.
A conferma delle scommesse sui tassi, era stato proprio lo stesso Jerome Powell a parlare di riduzione degli aumenti, definendola “appropriata” in caso di rallentamento della crescita dei prezzi, come nel caso dei dati di ieri.
Alcuni dati macro
Mentre si attende la Fed, oggi l’indice Mba, misura delle nuove richieste di ipoteche negli Stati Uniti, è tornato a salire nella settimana terminata il 9 dicembre, segnando un incremento del 3,2% rispetto al -1,9% della settimana precedente.
Dal fronte inflazione, risultano in diminuzione i prezzi dell’import e dell’export USA nel mese scorso, con le importazioni calate dello 0,6% rispetto al -0,4% di ottobre, calo superiore alle attese di -0,5% del consensus.
Decremento dello 0,3% per l’export dopo il -0,4% del mese precedente (rivisto da un preliminare di -0,2%) e inferiore al consensus (-0,5%).
Notizie societarie principali e pre-market USA
Tesla (-1%): Goldman Sachs riduce il target price a 235 dollari dai 305 precedenti e taglia le stime sull’eps per il 2023 a 4,50 dollari da 4,90, sottolineando che le stime riflettono una domanda e un’offerta più deboli.
Moderna (+0,10%): ieri aveva annunciato un risultato promettente per il suo studio di fase 2 sul vaccino sperimentale a mRna contro il melanoma, combinato al trattamento Keytruda di Merck (-0,20), notizia che aveva fatto chiudere il titolo della società con un balzo di quasi il 20%.
Marriott International (1%): Citigroup prevede una recessione nella seconda metà del 2023 che probabilmente porterà ad una crescita dei ricavi per camera più debole rispetto alle attese.
SoFi Technologies (+2%): l’amministratore delegato Noto Anthony ha acquistato 1.134.065 azioni della società tra venerdì e martedì ad un prezzo compreso tra i 4,28 e i 4,170 dollari, secondo un documento SEC.
Cytokinetics (-3%): non ha ottenuto l’approvazione da parte della Food and Drug Administration relativamente al suo farmaco per il cuore a causa di insufficienti dati su sicurezza ed efficacia.
Netcapital (+29%): annunciata un’offerta pubblica di sottoscrizione da oltre 1,2 milioni di dollari e 1,4 dollari per azione, in chiusura il 16 dicembre 2022.
Kaspien (-31%): ha registrato un calo del 9,4% dei ricavi nel terzo trimestre, aumentando la perdita netta nel periodo a 3,6 milioni di dollari dai 0,9 dollari di un anno fa.
comScore (+6%): il vicepresidente Bill Livek ha acquistato 275 mila azioni ordinarie complesse per un valore di 371 mila dollari, arrivando così a detenere 3,1 milioni di titoli della società, oltre il 3%.
Raccomandazioni analisti
Tesla
Goldman Sachs: confermato ‘buy’ e ridotto il prezzo obiettivo a 235 USD dai precedenti 305 dollari.
Moderna
SVB Securities LLC: conferma ‘neutral’ con target price a 102 USD rispetto ai 101 dollari precedenti.
Nike
Morgan Stanley: ‘buy’ e prezzo obiettivo aumentato da 120 USD a 127 dollari.
Oracle
BofA Securities: ‘neutral’ e target price aumentato a 95 USD dai precedenti 90 dollari.
Micron
Credit Suisse: ‘buy’ e prezzo obiettivo ridotto da 78 USD a 66 dollari.
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