Frenata inattesa dell’inflazione USA e Wall Street accelera. La BCE lascia fermi i tassi

I dati sui prezzi diffusi oggi hanno mostrato un raffreddamento dei prezzi nel mese di novembre lasciando maggiore spazio alla Federal Reserve per maggiori allentamenti monetari nel corso del prossimo anno.
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Dati macro
Grossa frenata dei prezzi negli Stati Uniti a novembre, rafforzando la narrativa di maggiori tagli dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve per il 2026.
L’indice dei prezzi al consumo su base annuale è sceso a +2,7% (+3,1% le attese) dal +3% precedente, mentre su base core, ovvero senza le componenti più volatili (energia e alimentari), l’IPC è calato a +2,6% dal +3% precedente (+3% atteso).
Le richieste iniziali di disoccupazione della settimana terminata al 13 dicembre sono state 224 mila, in linea con le previsioni e di poco oltre le 236 mila dei sette giorni precedenti.
Infine, previsto per oggi anche l’indice di produzione di dicembre della Fed di Filadelfia, peggiorato a -10,2 dal -1,7 di novembre.
L’analisi degli esperti
Secondo Ira Jersey, stratega dei tassi di Bloomberg Intelligence, "Il miglioramento dell'IPC su base annua renderà più facile per i sostenitori della Fed sostenere ulteriori tagli dei tassi se i dati economici di dicembre dovessero rivelarsi più deboli".
“Sebbene ci siano molti dati da raccogliere da qui alla prossima decisione della Fed a gennaio, quelli di oggi sicuramente metterà in evidenza ulteriori tagli dei tassi per il 2026”, scrive Chris Anstey, Redattore capo di Bloomberg.
“Vale la pena notare che questa settimana due governatori della Fed, Waller e Miran, si sono mostrati entrambi molto ottimisti sul fronte dell'inflazione”, ricorda Enda Curran di Bloomberg, e “questi numeri certamente confermano questa prospettiva”.
Wall Street oggi
Dopo i dati macro, i future sul Nasdaq aumentavano i guadagni della mattinata odierna, crescendo di oltre l’1%, seguiti dai contratti sullo S&P500 (+0,60%) e da quelli sul Dow Jones (0,40%).
Stabile il dollaro, con l’indice del biglietto verde a 98,32 (-0,08%) e il cross EUR/USD a 1,1740 (+0,05%). Sale il Bitcoin e supera gli 88 mila dollari.
Poco mosso l’oro, scambiato a 4.335 dollari (prezzo spot) e a 4.368 dollari l’oncia (future). Lieve aumento (+0,20%) per l’argento (spot a 66,35) dopo il nuovo record toccato a 66,80 dollari l’oncia.
Poco mossi i prezzi del petrolio: Brent a 59,90 dollari e greggio WTI a 56,19 dollari al barile.
Volatilità sui tech
Ieri i tecnologici erano stati preda delle vendite, con il Nasdaq 100 che aveva perso quasi il 2% a causa dei rinnovati dubbi sulla capacità dei leader dell'intelligenza artificiale di giustificare le loro elevate valutazioni e la loro spesa aggressiva dovuti anche al calo di Oracle. Il dibattito aveva già alimentato le oscillazioni del mercato per settimane, dopo che il settore ha guidato l'S&P 500 al rialzo per il terzo anno consecutivo.
Oggi, intanto, nel pre market USA si distingue Micron Technology, che sale del 12% dopo aver previsto un utile trimestrale quasi il doppio di quanto atteso dagli analisti, in seguito all'impennata dei prezzi dei chip di memoria dovuta alla scarsità delle forniture e al boom della domanda da parte dei centri dati di intelligenza artificiale.
"È inevitabile avere questo tipo di volatilità quando si ha una narrazione così dominante e livelli di capex così elevati", sottolinea Lilian Chovin, responsabile dell'asset allocation di Coutts. "Ciò che è cambiato in meglio è che i dati macroeconomici sono stati positivi. Prevediamo una nuova accelerazione per il 2026 in tutto il mondo, il che è positivo per il sentiment di mercato sottostante e per gli utili aziendali", ha aggiunto.
La BCE lascia fermi i tassi
Intanto, oggi la Banca centrale europea ha lasciato fermo il costo del denaro in questa ultima riunione del 2025 così come ampiamente atteso. Nel dettaglio, i tassi di interesse sui depositi presso la banca centrale, sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale restano invariati rispettivamente al 2%, al 2,15% e al 2,40%.
Il consiglio conferma le sue previsioni sull’inflazione, vista stabilizzarsi sull’obiettivo del 2% a medio termine, con le ultime proiezioni elaborate dagli esperti dell’Eurosistema che indicano un livello dei prezzi complessivi pari in media al 2,1% nel 2025, all’1,9% nel 2026, all’1,8% nel 2027 e al 2,0% nel 2028. L’inflazione al netto della componente energetica e alimentare si porterebbe in media al 2,4% nel 2025, al 2,2% nel 2026, all’1,9% nel 2027 e al 2,0% nel 2028. Per il 2026 l’inflazione è stata rivista al rialzo, principalmente perché gli esperti si attendono ora che quella relativa ai servizi scenda più lentamente.
La crescita economica dovrebbe essere più sostenuta rispetto alle proiezioni di settembre, trainata in particolare dalla domanda interna. A seguito di una sua revisione al rialzo, si collocherebbe all’1,4% nel 2025, all’1,2% nel 2026 e all’1,4% nel 2027, livello sul quale dovrebbe mantenersi nel 2028.
Ribadita, infine, la determinazione ad assicurare che l’inflazione si stabilizzi sull’obiettivo del 2% nel medio termine, e, per definire le sue scelte, il consiglio continuerà a seguire un approccio guidato da dati in base al quale le decisioni vengono adottate di volta in volta a ogni riunione.
A questo punto, l'attenzione si sposta verso la consueta conferenza stampa di Christine Lagarde, attualmente in corso.
Notizie societarie e pre market USA
Micron Technology (+12%): prevede un EPS rettificato per il secondo trimestre di 8,42 dollari ben oltre le stime di 4,78 dollari (dati LSEG).
Lululemon Athletica (+4%): l'investitore attivista Elliott Management ha accumulato una partecipazione del valore di oltre 1 miliardo di dollari nella società e sta cercando un potenziale candidato CEO, secondo fonti dell’agenzia Reuters.
Trump Media & Technology Group (+35%): si fonderà con TAE Technologies, sviluppatrice di energia da fusione, in un'operazione interamente in azioni che valuta l'attività combinata a oltre 6 miliardi di dollari.
Carmax (-8%): riporta un calo dei ricavi e degli utili del terzo trimestre, a causa dell'indebolimento della domanda e del calo dei prezzi dei veicoli usati negli Stati Uniti.
Insmed (-20%): abbandonato lo sviluppo di un farmaco per la sinusite in seguito al fallimento di uno studio di fase intermedia.
Medline (-3%): ieri era salito del 41% al debutto sul Nasdaq arrivato dopo una IPO con valutazione di circa 46 miliardi di dollari, la seconda più grande di Wall Street dopo la quotazione di Rivian nel 2021.
Raccomandazioni analisti
Apple
Jefferies: prezzo obiettivo alzato da 246,99 a 283,36 dollari.
Morgan Stanley: buy e target price incrementato da 305 a 315 dollari.
JP Morgan
Baird: neutral e prezzo obiettivo incrementato da 250 a 260 dollari.
Wells Fargo
Baird: neutral e target price aumentato da 84 a 90 dollari.
Uber Technologies
RBC Capital Markets: buy e prezzo obiettivo tagliato da 105 a 110 dollari.
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