Il certificate sul settore bancario che può rendere fino al 17% con una barriera al 60%

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Il cash collect di Vontobel con Isin DE000VV6JKK3 su Deutsche Bank, Société Générale e UniCredit quota sulla parità, stacca premi trimestrali con memoria del 4,29% (17,16% annuo) se nessuno dei sottostanti sarà crollato alle date di valutazione del 40%.

Cedole con Effetto memoria per recuperare eventuali premi trimestrali non staccati. Rimborso anticipato dal terzo mese, durata due anni. A scadenza protezione del capitale fino a cali del 40% dei sottostanti dal livello iniziale.


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L’aumento dei tassi di interesse piace al settore bancario che vede margini in crescita e la remunerazione dei depositi presso le banche centrali in aumento.

Da inizio anno il comparto europeo perde “solo” il 4,1% contro il 9,3% dell’indice Euro Stoxx 600. Un settore che si è mostrato estremamente resiliente nonostante abbia pagato più di altri l'esposizione in Russia. La sua forza è coincisa proprio con l’avvio del rialzo dei tassi.

Un’idea interessante per cavalcare questo scenario è un certificate di Vontobel su Unicredit, Société Générale e Deutsche Bank che offre un rendimento fino al 17,16% annuo se nessuno dei tre titoli avrà perso, a scadenza, il 40%. Ad oggi Unicredit guadagna il 20% dal livello iniziale, Deutsche Bank il 9% e Société Générale perde il 6% con il certificate che passa di mano appena sotto la pari.

Ma procediamo con ordine.

Lo scenario

Già nel dicembre 2021, Andrea Orcel, numero uno di Unicredit lo aveva previsto: 'anche un piccolo rialzo tassi Bce sarebbe molto importante per il settore in Europa dopo più di 10 anni di tassi negativi'.

Qualche mese dopo, gli aveva fatto eco il numero uno di Intesa SanPaolo, Carlo Messina, in una conferenza spiegava che: “L'aspettativa di tassi in rialzo, la capacità della banca di gestire i costi con forte attenzione e flessibilità, il massivo deleveraging realizzato - grazie al quale abbiamo raggiunto i livelli più bassi di sempre in termini di stock di crediti deteriorati e NPL ratio - rappresentano il volano per un'ulteriore crescita, anche in un contesto di grande complessità come è quello di fronte a noi".

Dalle parole siamo passati ai fatti. Le ultime trimestrali hanno confermato le indicazioni dei due a.d. evidenziando un ottimo andamento dei conti di tutti gli istituti bancari, sopra le attese. Non solo quelli di casa nostra, anche per i colleghi di tutta Europa, dalle banche tedesche a quelle francesi e spagnole, la tendenza è stata unanime: salgono fatturati e margini, mentre dopo anni di dieta, gli indici di solidità patrimoniale si sono decisamente rafforzati.

Quello che abbiamo visto però è stato solo l’inizio. La Fed ieri, insieme all’aumento dei tassi di 50 punti base, ha alzato le stime sull’inflazione 2023 portandole al 3,5% dal 3,1% precedente. Oggi toccherà alla Bce che davanti a sé ha una strada ancora lunga di rialzo di tassi e lotta all’inflazione, dunque di margini per il comparto che possono salire ancora. Finora l’aumento dei tassi sui depositi bancari ha permesso agli istituti europei di vedere la remunerazione del proprio conto presso la banca centrale tornare positiva. La situazione è destinata a migliorare ancora.

Sul fronte tassi, Madame Lagarde è consapevole di essere un passo indietro alla Fed, e di trovarsi a combattere un’inflazione più alta e insidiosa rispetto a quella Usa, perché esogena, importata, dagli alti costi delle materie prime e dai colli di bottiglia alle catene produttive. E’ molto plausibile prevedere per l’Europa un percorso di lotta all’inflazione un po’ più lungo rispetto agli Usa.

Il rialzo dei tassi non è l’unico fattore che soffia a favore del comparto bancario. Il distendersi delle tensioni sul fronte dei bond governativi sta aiutando il comparto. A questo va aggiunto che, per la prima volta, i Paesi periferici, vedi l’Italia, possono contare su uno strumento prima inesistente, lo scudo antispread.

Terzo elemento positivo, in uno scenario di ritorno alla normalità, ovvero in caso di conclusione delle tensioni geopolitiche e con un’inflazione che, piano piano, torna sotto controllo, non è da escludere la ripartenza del risiko bancario. Stavolta però con un raggio di azione più ampio di quello nazionale e che punti a nozze transfrontaliere. Tra le big europee più sexy gli analisti indicano Unicredit, Société Generale, Commerzbank, Deutsche Bank, Crédit Agricole. A spingere in tale direzione è da anni la stessa Bce, prima con Draghi ora con la Lagarde, entrambi consapevoli che il sistema europeo, per competere con i big Usa, deve passare attraverso una fase di forte consolidamento.

Se tre sono i motivi a favore del comparto, dall’altra parte non si può non sottolineare che un rischio esiste, ovvero quello di vedere un rallentamento economico che metta sotto pressione il livello di crediti deteriorati.

Da un recente studio di Pwc, emerge che lo stock di crediti deteriorati sui libri delle banche italiane, lo scorso giugno, ha toccato quota 68 miliardi di euro: pari ai valori minimi degli ultimi 15 anni. “A oggi non si ravvisano, tuttavia, particolari segnali di preoccupazione da parte delle banche – ha spiegato a Il Sole 24 Ore Pier Paolo Masenza, Financial Services leader di PwC Italia. Da market consensus si attendono 60-70 miliardi di nuovi flussi nei prossimi due anni. Stimiamo che un eventuale aumento sarà compensato dalla prosecuzione del de-risking, anche coerentemente ai piani delle principali banche, e permetterà di mantenere l’ammontare dei crediti deteriorati sui libri delle banche ai livelli attuali». Del resto, gli istituti di credito hanno effettuato consistenti operazioni di de-risking sui propri bilanci, tra il 2015 e il 2022, con una stima di 357 miliardi di euro di portafogli Npe ceduti.

Un quadro che si è replicato uguale in tutta Europa e che ha visto il Core Tier I medio, indice di solidità patrimoniale, rafforzarsi. Allo stesso tempo la dieta imposta durante la pandemia alla distribuzione dei dividendi ha portato a un incremento dei capitali in eccesso del sistema bancario, oggi utilizzati per finanziare importanti piani di buy back, che stanno aiutando il comparto.

Soluzione di investimento

Sul mercato c’è una soluzione studiata da Vontobel che permette di cavalcare questo scenario, senza puntare per forza a un rialzo dei sottostanti, ma capace di offrire un rendimento fino al 17,16% annuo, se tre big del settore, Unicredit, Société Générale e Deutsche Bank non dovessero perdere oltre il 40% del loro valore.

Il certificate cash collect con Isin DE000VV6JKK3 su Deutsche Bank, Société Générale e UniCredit, quota sulla parità, stacca premi trimestrali con memoria del 4,290% (17,16% annuo) se nessuno dei sottostanti sarà crollato, alle date di valutazione, del 40%.

Le cedole godono dell’effetto memoria per recuperare eventuali premi trimestrali non staccati. Il certificate offre la possibilità di rimborso anticipato dal terzo mese con durata due anni (opzione già attiva). A scadenza la protezione del capitale arriva fino a cali del 40% del peggiore dei tre sottostanti dal livello iniziale.

Di seguito i livelli di riferimento del prodotto:

Il certificate tratta appena sotto la pari e vede Unicredit a +20% dal livello iniziale con una distanza dalla barriera al 50%. Bene anche la performance di Deutsche Bank +8% dal livello iniziale, con una distanza dalla barriera al 44%. Su tre sottostanti, in calo c’è solo SocGen -7,8% dal livello iniziale, con una distanza dalla barriera al 35%.

Analisi dei sottostanti

Siamo andati a vedere il consensus Bloomberg per capire la visione degli analisti sulle tre banche. In particolare, su Unicredit il target price medio indicato è a 16,54 euro, decisamente sopra ai 12,8 euro di oggi. Il consensus vede 21 analisti con raccomandazione Buy (acquistare il titolo), 6 hold (tenerlo in portafoglio) e un solo consiglio di venderlo.

Su Deutsche Bank il target price medio indicato dal consensus Bloomberg è pari a 12,66 euro sui 9,97 euro a cui tratta oggi. Il consensus vede 13 analisti con raccomandazione Buy (acquistare il titolo) 10 hold (tenerlo in portafoglio) e tre consigli di venderlo.

Su Société Générale, le indicazioni sono ancora più ottimistiche con un target price medio indicato dal consensus Bloomberg pari a 33,46 euro sui 22,47 euro a cui tratta oggi (circa il 50% in più) con 15 analisti con raccomandazione Buy (acquistare il titolo), 10 hold (tenerlo in portafoglio) e nessun consiglio di vendere il titolo.

Come funziona il certificate

Per chi è nuovo nel mondo dei certificate si tratta di una struttura classica. Il certificate stacca premi trimestrali del 4,29% se tutti i sottostanti, alle date di valutazione, quoteranno sopra il livello di barriera (non hanno perso oltre il 40% dal livello iniziale). Le cedole godono dell’effetto memoria per recuperare eventuali premi trimestrali non staccati. Il certificate prevede la possibilità di rimborso anticipato dal terzo mese. Senza rimborso la durata naturale del prodotto è di due anni. A scadenza, se nessuno dei tre sottostanti avrà perso oltre il 40% o più dal livello iniziale, il certificato verrà rimborsato a 1.000 euro a cui si sommerà lo stacco di tutte le cedole (17,16% annuo).

Possibile rimborso anticipato

Come i classici cash collect, anche questo offre all’investitore la possibilità di rimborso anticipato a 1.000 euro. Un’opzione valida dall’ultima data di valutazione del 12 dicembre che ha visto i possessori del certificate incassare il premio di 42,9 euro.

Il calo di SocGen ha permesso di non far scattare il rimborso anticipato.

Cedole con effetto memoria

I premi godono dell’effetto memoria, ovvero se a una data di valutazione trimestrale, un premio non dovesse essere stato distribuito perché i sottostanti quotavano sotto al livello di barriera alla rispettiva data di osservazione, allora l’investitore non avrà perso il suo premio.

Se, infatti, in una delle date di valutazione trimestrali successive, tutti i titoli sottostanti quoteranno ad un livello pari o superiore alla barriera, allora l’investitore, oltre al premio di quel trimestre, recupererà tutti quelli passati non distribuiti.

Gli scenari alla scadenza

Il certificate ha durata due anni. Alla scadenza, 12 settembre 2024, per l’investitore si presenteranno due possibili scenari.

Il primo scenario è quello positivo in cui, all’ultima data di rilevazione del 12 settembre 2024, se il certificato non sarà stato ritirato anticipatamente, tutti e tre i sottostanti quoteranno sopra la barriera. All’investitore verrà pagato l’ultimo premio di 42,9 euro ed eventuali cedole non staccate (effetto memoria). Inoltre, viene rimborsato il 100% del valore nominale del certificate, pari a 1.000 euro.

L’investimento si chiuderà con un guadagno annualizzato del 17,1% al lordo delle imposte. I rendimenti ottenuti dal certificate sono classificati come redditi diversi e dunque compensabili con eventuali minus in portafoglio.

Lo scenario negativo si verificherà se, alla scadenza, anche solo uno dei tre sottostanti dovesse quotare sotto la barriera. Il rimborso del capitale sarà proporzionale alla performance del peggiore dei sottostanti. Se, per esempio, alla chiusura del 12 settembre 2024, la performance di Unicredit fosse la peggiore dei tre sottostanti, accusando un ribasso del 47% rispetto al valore iniziale, il rimborso sarebbe di 530 euro, attenuato dalle cedole incassate.

Non serve dunque che i tre sottostanti guadagnino terreno per avere un cospicuo rendimento, l’importante è che nessuno di loro perda oltre il 40% dal livello iniziale e questo in due anni.

L’obiettivo di questo certificato è dunque quello di offrire un flusso cedolare, superiore al 17%, sull’ipotesi che nessuno dei tre sottostanti perda oltre il 40% dal livello iniziale a scadenza.

Ricordiamo che investire in certificati espone l’investitore al rischio fallimento dell’emittente e a quello di azzeramento di un sottostante, casi che possono comportare la perdita dell’intero investimento. Vontobel gode di un buon rating: Aa3 da parte di Moody’s. I potenziali rendimenti indicati sono sempre al lordo della tassazione. Prima di ogni investimento leggere sempre tutti i documenti scaricabili dalla pagina del prodotto dell’emittente.

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Idea di investimento
Possibile rendimento Annuo del 17,16% con il certificate su Deutsche Bank, Société Générale e UniCredit
Sottostanti:
Deutsche Bank AktiengesellschaftUniCredit S.p.ASociété Générale
Rendimento p.a.
17,16%
Cedole
4,29% - €42,90
Memoria
si
Barriera Cedole
60%
ISIN
DE000VV6JKK3
Emittente
Vontobel
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