Immatricolazioni, a giugno -13,3% rispetto al 2019

Il settore cresce rispetto all'anno scorso (+12,6%), ma non è ancora tornato ai livelli pre-pandemia. A giugno immatricolati 149.438 veicoli. Nei primi sei mesi persi 3,69 miliardi di euro.
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Dietro ai numeri
In crescita, ma non abbastanza. È la fotografia delle immatricolazioni di nuove vetture in Italia, arrivate a giugno a quota 149.438. In aumento del 12,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ma ancora lontane dai dati di giugno 2019 (-13,3%). Il mercato delle auto non ha ancora superato la pandemia nemmeno se consideriamo i primi sei mesi dell'anno. Le immatricolazioni sono state 884.750, il 51,4% in più rispetto al primo semestre del 2020, ma rispetto a due anni fa "mancano all'appello ben 198.434 autovetture che valgono un fatturato di 3,69 miliardi e un gettito iva di 813 milioni", sottolinea il Centro Studi Promotor.
Bene solo le vetture ibride, elettriche, a metano e gpl
Guardando alle vetture ad alimentazione alternativa i numeri viaggiano a un'altra velocità. A giugno le immatricolazioni hanno raggiunto una quota del 47,4%, in crescita dell’116,7% rispetto a un anno fa. E anche il confronto dei primi sei mesi è positivo: con una quota del 43,9% e +201,3% rispetto al primo semestre del 2020.
Le immatricolazioni di auto elettriche rappresentano più di un terzo del mercato (36,8% nel mese e 35,2% nel semestre) con le ibride non ricaricabili cresciute del 152,8% a giugno. Fiat Panda, Lancia Ypsilon e Fiat 500 ibride occupano primo, secondo e quarto posto delle immatricolazioni nel segmento mild/full hybrid.
Incentivi che convengono a tutti: allo stato e al mercato
Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, evidenzia che: "Se si proietta il risultato dei primi sei mesi sull'intero 2021, le immatricolazioni dell'intero 2021 potrebbe attestarsi a quota 1,566 milioni con una perdita, rispetto al 2019, di 351.022 unità, un calo di fatturato (iva esclusa) di 6,53 miliardi e un minor gettito Iva di 1,43 miliardi”. Impegni sono stati assunti da esponenti di Governo e del Parlamento, ma al momento non si sa ancora se gli incentivi essenziali per evitare un tracollo del mercato verranno o meno adottati.
"Servono interventi urgenti mirati ad accelerare il rinnovo del parco auto, misura necessaria per allineare il nostro Paese agli obiettivi europei di transizione ecologica" sottolinea Michele Crisci, presidente dell'Unrae, Unione nazionale rappresentati autoveicoli esteri.
Per Paolo Scudieri, presidente dell'Anfia (Associazione nazionale filiera industria automobilistica), "resta prioritario continuare a sostenere la domanda domestica, a partire dal rifinanziamento degli incentivi all'acquisto per la fascia 61-135 g/Km di CO2, esauriti troppo presto". Gli fa eco Crisci che, oltre a chiedere il rifinanziamento degli incentivi, auspica "l'estensione fino al 2026 dell'Ecobonus per la fascia di emissioni tra 0 e 60 g/km di CO2".
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