Intesa Sanpaolo, analisti alzano il target price dopo la trimestrale


Pioggia di giudizi positivi sulla banca guidata da Carlo Messina, tra cui spicca la decisione di JP Morgan di alzare il target price sul titolo alla luce di un “solido” primo trimestre per l’istituto torinese.


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Intesa Sanpaolo in recupero

Inizio di settimana positivo per Intesa Sanpaolo a Piazza Affari dopo il giudizio positivo arrivato questa mattina da diversi analisti, fiduciosi sulle prospettive del titolo della banca guidata da Carlo Messina a seguito della trimestrale diffusa venerdì scorso.

Le azioni di Intesa Sanpaolo recuperano il calo dell’ultima seduta (-3%) e tornano sopra quota 3,50 euro per azione, portando la crescita da inizio anno al 32%.

Fiducia da JP Morgan

Questa mattina alcuni analisti hanno alzato il loro target price a valle dei risultati dei primi tre mesi dell’anno, mentre il consenso raccolto da Bloomberg migliora la propria view indicando ora 22 ‘buy’, 5 ‘hold’ e 1 ‘sell’, con target price medio di 3,84 euro.

Da segnalare la scelta di Delphine Lee di JP Morgan, il quale conferma la raccomandazione ‘buy’ e alza il prezzo obiettivo da 4 a 4,10 euro. Rating overweight.

A detta della banca statunitense, Intesa ha registrato un “solido" primo trimestre supportato da una crescita delle commissioni, forte controllo dei costi e minori accantonamenti.

La trimestrale

Intesa Sanpaolo ha chiuso il primo trimestre 2024 con un utile netto migliore delle attese sostenuto dalla ripresa delle commissioni e da rettifiche più basse delle previsioni. L'utile si è attestato a 2,3 miliardi di euro, in crescita del 17,6% sullo stesso periodo del 2023, e a fronte di una stima di 2,1 miliardi elaborata in un consensus fornito da LSEG. Il risultato, dice l'istituto in una nota è “pienamente in linea con l'obiettivo di oltre 8 miliardi per l'anno in corso”.

Nei primi tre mesi del 2024 gli interessi netti sono stati pari a 3,93 miliardi, in aumento del 20,8% su anno e in calo dell'1,6% rispetto al quarto trimestre 2023. Le commissioni nette sono cresciute dello 6,3% su base annua e del 7,7% su trimestre.

Il CET1 si attesta al 13,3%, deducendo i dividendi maturati nel primo trimestre 2024, pari a 1,6 miliardi, e il buyback da 1,7 miliardi di euro da avviare a giugno.

L’ad Messina ha definito questi risultati come “il miglior inizio d'anno di sempre”, arrivato “grazie alla accelerazione delle commissioni e dell'attività assicurativa”, mentre “l'utile di 2,3 miliardi è il miglior risultato netto trimestrale dal 2007”.

Alzati i target price

Questa mattina l’analista Ignacio Cerezo dell'ufficio di ricerca di UBS ha limato al rialzo il prezzo obiettivo sulla banca, portandolo da 4,20 a 4,30 euro, con raccomandazione d’acquisto (‘buy’).

Intesa “ha battuto le nostre stime del 6% con un'ottima qualità di risultato a livello di top line, grazie a NII e commissioni nette migliori del previsto”, scrivono da WebSim Intermonte, evidenziando anche un “CET1r in ribasso per il buyback anticipato”, “svalutazioni su crediti molto basse (-34% A/E) anche se in aumento su base annua, di gran lunga migliore del previsto (22 pb CoR annualizzato)” e un “rapporto NPE lordi/netti è stabile al 2,3%/1,2% trimestre su trimestre nonostante il basso CoR”.

“Riteniamo che questo sia un trimestre promettente per Intesa e, presumibilmente, per le banche in generale”, concludono dalla sim, rafforzando il loro giudizio ‘positivo’ sul titolo, con un target price alzato da 4,07 a 4,20 euro.

Prezzo obiettivo alzato anche da Equita Sim, del 5% a 4 euro per azione (rating ‘buy’ confermato), dopo “risultati superiori alle attese grazie a maggiori fee/assicurazione, minori costi e migliore Costo del Rischio”. La banca, aggiungono gli analisti, tratta a multipli “che riteniamo ancora interessanti in relazione all’elevata profittabilità attesa e a un business model in grado di garantire elevata visibilità sui target anche in contesti di mercato meno favorevoli. Inoltre, con un dividend yield a circa il 10%, a nostro avviso sostenibile nel tempo (a cui si aggiunge il buyback ed eventuali ulteriori distribuzioni di capitale), Isp continua a rimanere un profilo estremamente attraente sotto il profilo della remunerazione”.

Numeri oltre attese

Numeri “oltre le attese su tutta la linea” secondo Jefferies, con un margine di interesse oltre le previsioni dell’1%, risultato da commissioni del 4% e costi migliori del consensus del 3% e in linea alle previsioni degli esperti. Guidance confermata.

Infine, per Kbw l’istituto italiano ha registrato “risultati solidi grazie principalmente a migliori commissioni, spese operative e costo del rischio. Il margine di interesse ha battuto il consensus dell’1%, mentre il Cet1 ratio risulta sostanzialmente in linea”. Outlook invariato e questo, spiegano gli analisti, “potrebbe deludere qualcuno visto che il consensus era già posizionato su quelle cifre, ma solo il primo trimestre”, spiegando così il calo del titolo arrivato a chiusura di settimana scorsa.

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