Intesa SanPaolo, luce verde BCE al buyback da 3,4 miliardi


L’istituto centrale ha approvato il programma di acquisto di azioni proprie della banca torinese, operazione che vedrà acquisti iniziali di 1,7 miliardi di euro, mentre il completamento dei 3,4 miliardi complessivi è stato rinviato in un momento successivo.


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Luce verde della BCE a Intesa

Intesa Sanpaolo apre positiva (+3% a 1,94 euro) a Piazza Affari dopo la comunicazione arrivata venerdì scorso a mercati chiusi dell’approvazione da parte della Banca centrale europea del programma di riacquisto di azioni proprie fino a 3,4 miliardi di euro, decisione attesa da quattro mesi.

Il programma era stato annunciato a inizio febbraio con il piano strategico di Intesa e approvato da parte dell’assemblea dell’istituto in data 29 aprile, ma restava subordinata all’ok della vigilanza creditizia.

I dettagli del buyback

La prima fase dell’esecuzione del programma prevede acquisti iniziali per 1,7 miliardi, mentre è stato rinviato a un momento successivo, comunque entro l’approvazione dei risultati al 31 dicembre 2022, l’esecuzione del restante ammontare autorizzato.

L’operazione prevede un esborso complessivo massimo di 3,4 miliardi per un numero di azioni non superiore a 2.615.384.615 azioni ordinarie Intesa Sanpaolo.

L’acquisto di azioni, spiegano dalla banca, potrà avvenire ad un prezzo, al netto degli ordinari oneri accessori di acquisto, individuato di volta in volta, entro un minimo e un massimo determinabili secondo alcuni criteri.

In particolare, il corrispettivo minimo di acquisto non dovrà essere inferiore al prezzo di riferimento registrato dal titolo nel giorno precedente ogni singola operazione, diminuito del 10%.

Relativamente al corrispettivo massimo di acquisto, questo non dovrà essere superiore al prezzo del titolo nella seduta precedente l’operazione, aumentato del 10%.

In ogni caso, aggiungono dall’istituto, “il prezzo non potrà essere superiore al più elevato tra quello dell'ultima operazione indipendente e quello corrente dell'offerta in acquisto indipendente più elevata nel mercato”, mentre “l’acquisto potrà avvenire in una o più volte”, e il numero massimo di azioni da acquistare giornalmente non dovrà superare il 25% del volume medio giornaliero di azioni ordinarie negoziato nel maggio 2022 (109 milioni di titoli)

Il programma partirà il prossimo 4 luglio 2022 con la previsione di concludersi entro la fine di ottobre 2022.

Una notizia attesa

L’autorizzazione BCE al buyback era “in larga parte attesa”, ricordano da Equita Sim, e “conferma l’approccio del regolatore che, pur richiedendo prudenza nell’attuale contesto di mercato, non si oppone alla distribuzione del capitale da parte di banche con solida posizione patrimoniale, un buon profilo di asset quality e una buona redditività”.

Per quanto riguarda la decisione del CdA di Intesa Sanpaolo di dare immediata esecuzione al buyback per un ammontare pari alla metà di quello autorizzato, secondo la sim milanese, questo “denota un atteggiamento prudente in uno scenario altamente incerto, finalizzato a mantenere maggiore flessibilità nella gestione operativa e del capitale (impatto BB da € 1,7 miliardi stimato in circa -50 bps sul capitale, CET1 primo trimestre 2022 al 13,6%)”.

Pertanto, da Equita mantengono la loro visione positiva sul titolo Intesa Sanpaolo, con target price a 2,7 euro.

La view di WebSim

Valutazione “molto positiva” sull’approvazione da parte della BCE anche per WebSim, in quanto l’istituto centrale “ha riconosciuto la solidità patrimoniale di Intesa autorizzando per intero il piano di buyback, nonostante lo scoppio della guerra e gli accantonamenti che si sono resi necessari per il mutato scenario in Russia/Ucraina”.

“La decisione del Cda di procedere con una prima tranche da 1,7 miliardi, dia massima flessibilità finanziaria al Cda in funzione di come evolverà la situazione in Russia con il target secondo noi di mantenere il dividendo per azione 2022 stabile/in crescita anno su anno”, aggiungono dalla sim.

Secondo le stime di WebSim di un utile netto 2022 pari a 4 miliardi, “Intesa è in grado di procedere per intero con il piano di buyback da 3.4 miliardi e di pagare un dividendo per azione pari a 16 centesimi (vs 15.1 centesimi del 2021) che vuol dire che nei prossimi 12 mesi la società distribuirà ai propri azionisti circa il 17% dell’attuale market cap”.

Alla luce di questa analisi, dalla sim mantengono la loro raccomandazione ‘interessante’ su ISP, con prezzo obiettivo di 2,60 euro.

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