Investire in obbligazioni: Cosa sono e come funzionano?


Investire in obbligazioni è una strategia d'investimento molto popolare tra i risparmiatori. Vediamo insieme come funziona questo tipo di investimento.


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Cosa sono le obbligazioni

Hai sentito parlare di obbligazioni e ti piacerebbe avere qualche informazione in più prima di un investimento obbligazionario? In questo articolo spiegheremo cosa sono le obbligazioni, come funzionano e cosa le rende speciali rispetto agli altri strumenti di risparmio e investimento.

Secondo la definizione di Borsa Italiana, le obbligazioni sono “titoli di debito (per chi li emette) e di credito (per chi li acquista) che rappresentano una parte di debito acceso da una società o da un ente pubblico per finanziarsi. Garantiscono all'acquirente il rimborso del capitale (al termine del periodo prestabilito) più un interesse (la remunerazione che spetta a chi acquista obbligazioni in cambio della somma investita)”.

L’obbligazione viene emessa da un’emittente (società, stato sovrano, ente pubblico, organizzazione internazionale) allo scopo di reperire capitali da investire direttamente tra i risparmiatori. Il denaro prestato verrà restituito (con gli interessi) entro la scadenza: in base alla scadenza possiamo distinguere obbligazioni a breve, medio e lungo termine.

Una volta acquistata, un’obbligazione può essere venduta sul mercato secondario, senza doverla mantenere necessariamente fino a scadenza.

Per la società emittente il vantaggio deriva dai tassi di interesse solitamente inferiori rispetto alla banca. Per l'investitore il vantaggio deriva da un tasso di interesse maggiore rispetto a quello di un investimento in liquidità. L’interesse può essere corrisposto in soluzione unica a scadenza, oppure periodicamente tramite cedole.

Se ti stai chiedendo che cos’è una cedola, tecnicamente consiste nel tagliando allegato al certificato rappresentativo dell’obbligazione che, staccato dal certificato, consente al possessore di riscuotere gli interessi. Le cedole vengono solitamente corrisposte su base trimestrale, semestrale e annuale. Ma non tutte le obbligazioni prevedono il pagamento di cedole durante la loro vita.

Le obbligazioni zero coupon non pagano interessi sotto forma di cedole periodiche e il rendimento è dato unicamente dalla differenza tra il valore nominale e il prezzo di sottoscrizione. Rientrano in questa categoria i BOT(Buoni Ordinari del Tesoro), CTZ (Certificati del Tesoro Zero Coupon) e titoli di Stato. In questo caso per l’obbligazionista il rendimento è dato dal maggior valore di rimborso.

Qual’è la differenza tra azioni e obbligazioni?

Con le azioni, l’azionista acquista una quota di una società (per quanto piccola), si assume il rischio d'impresa e partecipa all'attività gestionale dell'emittente. Acquistare azioni offre molti vantaggi, ma occorre sottolineare che l’azione non garantisce né la restituzione del capitale investito né tantomeno un rendimento minimo garantito. Ad esempio, in caso di fallimento della società, la remunerazione del capitale di rischio azionario è subordinata al preventivo pagamento di interessi e rimborsi di capitale agli obbligazionisti.

  • Anche con le obbligazioni ci si assume il rischio d'impresa ma, a differenza delle azioni, non si partecipa all'attività gestionale dell'emittente (nessun diritto di voto nelle assemblee). Tuttavia, in caso di fallimento gli obbligazionisti verranno “soddisfatti” prima degli azionisti ordinari. Le obbligazioni sono dei prestiti e garantiscono il rimborso del capitale più un interesse.

In alcuni casi, ad esempio le obbligazioni subordinate, il rimborso del capitale in caso di difficoltà finanziarie dell'emittente dipende dalla soddisfazione degli altri creditori non subordinati.

Per gli indecisi, esistono le obbligazioni convertibili, ovvero titoli che si trovano in posizione intermedia tra i titoli obbligazionari e i titoli azionari. I titoli convertibili prevedono la possibilità per il creditore della società emittente di convertire il prestito in un titolo azionario (azioni di compendio), oppure no. A seguito della conversione, il detentore non è più un obbligazionista e diventa un azionista, con tutti i diritti relativi.

I giudizi delle agenzie di Rating

Il rating è un giudizio sulla "salute finanziaria” di imprese, Stati e istituzioni pubbliche che emettono un’obbligazione. È elaborato da agenzie di rating, tra le più famose annoveriamo Moody, Fitch e Standard & Poor. Le agenzie di rating valutano la capacità di un’emittente di poter rimborsare il capitale a scadenza e di poter pagare in modo regolare gli interessi dovuti.

In generale, possiamo dire che i rating partono dalla tripla A (AAA) per indicare il massimo dell’affidabilità e arrivano fino alla D che sta per “default”. Generalmente AAA, AA, A e BBB sono considerati titoli di qualità e meno rischiosi, mentre i rating BB e inferiori rientrano in investimenti speculativi (quindi più rischiosi, ma più redditizi).

Obbligazioni ordinarie e strutturate

Esistono molti tipi di obbligazioni. Una prima, grande, classificazione distingue fra:

  • obbligazioni ordinarie (o obbligazioni plain vanilla);
  • obbligazioni strutturate.

Le obbligazioni ordinarie si suddividono a loro volta in due categorie:

  • a tasso fisso, permettono all'investitore di conoscere quali saranno gli interessi in misura predeterminata;
  • a tasso variabile, il cui interesse varia in relazione ai tassi di mercato. Secondo la Consob, le obbligazioni a tasso variabile, a parità di altre condizioni, sono più sicure, in quanto offrono rendimenti sempre in linea con quelli di mercato.

Le obbligazioni strutturate sono più complesse, in quanto la loro "struttura" si basa sulla combinazione di due elementi:

  • una componente obbligazionaria ordinaria, che può prevedere o meno il pagamento di cedole periodiche e che assicura la restituzione del valore nominale del titolo;
  • un contratto derivato, che fa dipendere la remunerazione dell'investitore dall'andamento di uno o più parametri finanziari o reali.

Tipologie di obbligazioni: dalle obbligazioni corporate alle governative

Possiamo classificare i titoli obbligazionari in base alla tipologia di emittente ed individuare:

  • obbligazioni governative o titoli di Stato: obbligazioni emesse da Stati Sovrani con l’obiettivo di finanziare l’attività statale (ad esempio titoli di stato italiani);
  • obbligazioni sovranazionali: obbligazioni emesse da entità internazionali (non identificate con un unico Paese) che raccolgono denaro attraverso emissioni obbligazionarie per finanziare progetti di sviluppo e offrire aiuto alle aree in difficoltà. Ad esempio Banca Mondiale, Banca Europea degli Investimenti o European Financial Stability Facility;
  • obbligazioni di enti locali (Comuni, Regioni e Province) che finanziano con i bond parte del loro bilancio;
  • obbligazioni corporate o societarie: emesse da aziende con il fine di finanziare la propria attività di impresa. Una particolare tipologia di obbligazioni societarie sono le obbligazioni bancarie: titoli di debito emessi da istituti bancari.

Le obbligazioni sono rischiose?

C’è una grossa differenza tra i vari Stati e tra le varie aziende. Anche gli Stati e le grosse aziende possono fallire (o non essere in grado di rimborsare i propri debiti). Dunque non è del tutto corretto affermare che le obbligazioni sono garantite sempre al 100%.

Tuttavia le obbligazioni sono generalmente considerate tra gli strumenti più solidi per i risparmiatori.

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