Obbligazioni, cosa sono le cedole e come funzionano
La cedola corrisponde all'interesse periodico che l'emittente paga periodicamente ai propri obbligazionisti.
Conoscere le obbligazioni
Il mondo delle obbligazioni, con le cedole prestabilite e la restituzione del capitale a scadenza, è molto interessante per gli investitori con un profilo di rischio più prudente. Chi acquista un’obbligazione corporate presta denaro a una società. Chi acquista un titolo di Stato presta denaro a un governo. Come con un prestito, anche con le obbligazioni viene pagato un interesse (la cedola), che verrà versato periodicamente per tutto il tempo in cui sarà tenuto in portafoglio l'obbligazione e a una data prefissata, detta scadenza, l’investitore si vedrà restituire il capitale inizialmente investito.
Le obbligazioni, o bond, come spiega chiaramente Borsa Italiana sono “un titolo di credito che conferisce al possessore il diritto di ricevere il rimborso del capitale nominale alla scadenza del prestito obbligazionario più una remunerazione a titolo di interesse sotto forma di cedole periodiche”.
Ed è proprio sulle cedole che ci concentreremo in questo articolo, andando a capire con che cadenza vengono distribuite, a quali condizioni e come vengono tassate in Italia.
Cosa sono le cedole delle obbligazioni
È la cedola il principale contributo al rendimento di un'obbligazione, anche se non il solo. Per esempio, un bond della durata di 12 mesi con valore nominale pari a 100 euro acquistato a 99,75 euro con cedola annuale di 1,75 euro, garantirebbe un rendimento del 2%, di cui l’1,75% sotto forma di cedola e lo 0,25% sotto forma di capitale.
Le cedole possono essere liquidate in un’unica occasione (cedola annuale) oppure in diverse tranche: è il caso delle cedole semestrali o trimestrali, le quali consentono al possessore di beneficiare di un flusso cedolare periodico.
Cedola fissa, variabile..oppure zero?
Le più comuni sono le obbligazioni a cedola fissa, ovvero che mantengono un tasso di interesse costante fino alla scadenza del titolo. La cedola può anche essere variabile (solitamente indicizzato al Libor o all'Euribor maggiorato di uno spread o ad altri tassi ufficiali e di norma aggiustato semestralmente). Parlando di titoli obbligazionari a tasso variabile vanno citati anche i Reverse Floater bond: si tratta di obbligazioni il cui rendimento è collegato in maniera inversa all’andamento dei tassi di interesse, che funge da benchmark.
Non tutte le obbligazioni, però, prevedono lo stacco della cedola. Esiste una categoria di obbligazioni senza cedola, caratterizzate appunto dall'assenza di cedole durante la loro vita: sono i bond zero coupon. Per contro, questi bond vengono emessi a sconto, ossia sotto la pari: il rendimento è dato dalla differenza tra il valore nominale (alla pari) e il prezzo di emissione.
Tassazione sulle obbligazioni
Per le obbligazioni in Italia la tassazione è pari al 26%, sia per le cedole che per le eventuali plusvalenze (differenza di prezzo tra acquisto e vendita).
Altro discorso per i titoli di Stato italiani, soggetti all’aliquota agevolata del 12,5%, così come le obbligazioni di stato estere e territoriali emesse da stati inclusi nella white list, dal momento che garantiscono uno scambio di informazioni adeguato.
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