Obbligazioni, cosa sono le cedole e come funzionano

01/10/2024 09:00

La cedola corrisponde all'interesse periodico che l'emittente paga periodicamente ai propri obbligazionisti.

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Conoscere le obbligazioni

Un portafoglio bilanciato è composto da percentuali diverse di obbligazioni, azioni e altre asset class. Chi ha una bassa propensione al rischio, potrebbe aumentare la quota di obbligazioni per rendere il portafoglio più adatto a una strategia prudente.

Le obbligazioni rappresentano infatti uno degli strumenti finanziari più popolari tra gli investitori che cercano un rendimento stabile e prevedibile. Ma cosa sono esattamente le obbligazioni e come funzionano le cedole? In questo post approfondiremo tutto ciò che c'è da sapere, dal concetto di obbligazioni a cedola fissa fino ai bond zero coupon, passando per la tassazione.

Cosa sono le obbligazioni?

Le obbligazioni sono titoli di debito emessi da governi o aziende (ad esempio, le corporate bond) per raccogliere fondi. Quando acquisti un’obbligazione, presti denaro all'emittente, che si impegna a restituire il capitale investito alla scadenza, oltre a pagare interessi periodici sotto forma di cedole.

Le obbligazioni possono essere emesse su mercato primario direttamente dall'emittente, oppure scambiate sul mercato secondario. Sono particolarmente attraenti per gli investitori con un profilo di rischio prudente, poiché forniscono una remunerazione costante e, se mantenute fino alla scadenza, garantiscono il rimborso del capitale.

Cosa sono le cedole delle obbligazioni?

La cedola è l'importo periodico che l'emittente paga all'investitore come interesse sul capitale prestato. Le cedole rappresentano la parte più rilevante del rendimento effettivo di un'obbligazione, anche se non l'unico. Ad esempio, nel caso di un bond di 12 mesi con valore nominale di 100 euro acquistato a 99,75 euro e con una cedola annuale di 1,75 euro, l'investitore riceve un rendimento totale del 2%, composto dall’1,75% di cedola e dallo 0,25% derivante dalla differenza tra prezzo di acquisto e valore di rimborso.

Le cedole periodiche possono essere distribuite su base annuale, semestrale o trimestrale, offrendo un flusso regolare di entrate. Per gli investitori, è importante considerare la frequenza di pagamento delle cedole, in quanto questa può influire sulla liquidità del proprio portafoglio.

Cedola fissa, variabile o zero coupon?

Esistono diverse tipologie di obbligazioni, ognuna con caratteristiche proprie:

  • Obbligazioni a cedola fissa: Queste obbligazioni garantiscono un pagamento di interessi costante per tutta la durata del titolo. Sono ideali per chi cerca stabilità e prevedibilità nei rendimenti.
  • Obbligazioni a cedola variabile: Qui, il tasso di interesse cambia periodicamente, solitamente in base a indici come il Libor o l'Euribor, a cui viene aggiunto uno spread. Un esempio di questa tipologia sono i Reverse Floater bond, il cui rendimento è inversamente correlato all'andamento dei tassi di interesse di riferimento.
  • Obbligazioni zero coupon: Non prevedono il pagamento di cedole durante la vita del titolo. In questo caso, il rendimento è dato dalla differenza tra il prezzo di acquisto e il valore nominale al momento del rimborso. Queste obbligazioni vengono offerte in sede di emissione "sotto la pari" e possono essere una buona opzione per chi preferisce un guadagno concentrato alla scadenza.

Ricordiamo che la cedola viene calcolata sul valore nominale dell’obbligazione, non sul suo prezzo di mercato. Ad esempio, se acquistate 1000 euro di un'obbligazione, non importa se il prezzo di acquisto sia 97, 100 o 103. La cedola sarà sempre calcolata sui 1000 euro nominali, indipendentemente dal prezzo di acquisto.

Per fare un esempio, un bond con valore nominale pari a 1.000 euro e cedola annuale del 5%, ogni anno frutterà 50 euro e cioè il 5% di 1.000 euro.

Obbligazioni: rendimento da plusvalenze

Il rendimento delle obbligazioni non si limita solo alla cedola. Può infatti derivare anche dalla differenza tra il prezzo di acquisto e il prezzo di rimborso o dalla vendita sul mercato secondario. Oltre agli interessi delle cedole, potrai quindi ottenere un guadagno dalla rivalutazione del prezzo. Chi decide di vendere il titolo prima della scadenza sarà esposto alle fluttuazioni di prezzo sul mercato secondario, che possono modificare significativamente il guadagno, ma anche causare una perdita rispetto alle previsioni iniziali.

Per questa ragione, il rendimento effettivo di un titolo obbligazionario è certo solo se l'investitore mantiene l'obbligazione fino alla scadenza.

Tassazione bond e Titoli di Stato

Le cedole maturate dalle obbligazioni sono soggette a una tassazione del 26%, così come i guadagni in conto capitale.

I titoli di stato italiani (il BTP è tra i preferiti dagli investitori) beneficiano tuttavia di un'aliquota agevolata al 12,5%, una percentuale che si applica anche ai titoli emessi da paesi inclusi nella white list, ossia quegli stati che garantiscono un adeguato scambio di informazioni fiscali.

Ma come si pagano le tasse sugli investimenti? Lo abbiamo spiegato nel post sul regime dichiarativo e amministrato.

Ti stai chiedendo come funziona la tassazione sugli investimenti? Ne abbiamo parlato in dettaglio nel nostro approfondimento su regime dichiarativo e regime amministrato.

Investire in obbligazioni: i rischi

Come ogni investimento, anche le obbligazioni presentano dei rischi:

  • Rischio di credito, ovvero la possibilità che l'emittente sia inadempiente, in tutto o in parte, nel pagamento degli interessi e/o del capitale. Ricordiamo che vi sono titoli con diversi gradi di rischio visto che non tutti gli emittenti di obbligazioni hanno lo stesso grado di affidabilità.
  • Rischio di interesse, ovvero la possibilità che il prezzo del titolo diminuisca a seguito di variazioni dei tassi di interesse. I titoli a tasso fisso, e soprattutto quelli a lunga scadenza, sono maggiormente esposti a questo rischio rispetto ai titoli a tasso variabile.
  • Rischio di liquidità, ovvero la difficoltà di vendere le obbligazioni prima della loro scadenza
  • Rischio di cambio, nel quale si può incorrere quando si fa un investimento in titoli denominati in valuta diversa dalla propria; questo tipo di rischio è connesso alla variabilità del tasso di cambio tra le due valute.

Che si tratti di obbligazioni ordinarie, corporate bond o titoli di stato, scegliere il tipo giusto di obbligazione in base alle proprie esigenze di rendimento e tolleranza al rischio può fare la differenza nel successo di un portafoglio di investimento.

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