Mps, scade il lock-up e riparte il risiko bancario
Una girandola di nomi interessati a prendere in ‘sposa’ la banca senese continua a emergere da indiscrezioni giornalistiche ed ipotesi degli analisti, in attesa che il MEF decida quando vendere la quota ancora detenuta in Rocca Salimbeni.
Mps e il risiko bancario
Si riapre il risiko bancario per il settore finanziario italiano, almeno secondo indiscrezioni e ipotesi provenienti da mass-media e analisti. A dare il via a nuove scommesse è la scadenza odierna del vincolo di inalienabilità del Ministero dell’Economia e Finanze (MEF) sul suo 26,7% residuo detenuto in Banca Monte dei Paschi di Siena dopo le cessioni di quote tramite Accelerate Book Build (ABB) arrivate nei mesi scorsi.
Tra i nomi che circolano c’è quello di Unipol, dopo la mossa su Bper Banca, a cui si aggiunge quello di Axa, con i francesi che mantengono l’Italia nel proprio mirino di future operazioni.
Così, questa mattina il titolo Mps apre con una crescita del 4,80% risultando la migliore tra le blu chip del FTSE MIB a 4,839 euro, seguita proprio da Bper Banca (+3,70%).
MEF pronto alla vendita
Un articolo de Il Sole 24 Ore ipotizza una nuova vendita da parte del Ministero dell’Economia a seguito della scadenza del periodo di lock-up dopo aver piazzato a fine marzo parte (12,5%) di quanto gli restava in Mps dopo la vendita di novembre.
Secondo il quotidiano finanziario, il MEF starebbe studiando la possibilità della vendita di una quota di circa il 10-15% della banca senese e si parla di tempi strettissimi, ovvero già a luglio, prima dell’aggiornamento dei target di piano da parte di Mps, previsto per il 5 agosto.
Tra i nomi citati dal Sole ci sarebbe quello di Axa che, in vista della scadenza nel 2027 dell’accordo di distribuzione di prodotti assicurativi, starebbe valutando altre opportunità in Italia essendo scontato che non ci sarà il rinnovo di questo accordo.
Il MEF starebbe già individuando gli anchor investors per Siena, anche in un’ottica industriale e “tra i nomi emersi nei giorni scorsi erano stati citati Unipol e Anima”, ricordano da Equita Sim che sul titolo Mps hanno una raccomandazione ‘hold’ con target price di 5 euro.
Gli scenari per Mps “sono legati a diversi fattori, ma al momento la pista di un consolidamento con un'altra banca italiana rimane preferita ad un interesse da parte di istituti non domestici”, scrivono da WebSim Intermonte, ritenendo che “le tempistiche di eventuali operazioni da parte del Tesoro sulla quota residua detenuta su Mps di interesse da parte di altre banche non appaiono tuttavia immediati e potrebbero spostarsi non prima di fine 2024 / inizio 2025”: giudizio ‘interessante’ sul titolo di Siena, con prezzo obiettivo di 5,3 euro.
L’ipotesi Unipol
La giornata di oggi a Piazza Affari si sta caratterizzando anche per la notizia dell’aumento della quota detenuta da Unipol in Bper Banca, passata dal 19,8% al 24,62%, tra l’altro a ridosso della soglia del 25% oltre la quale scatterebbe l’OPA obbligatoria.
Notizia che alimenta le aspettative su potenziali scenari di consolidamento con Bper protagonista, in quanto Unipol potrebbe essere interessata ad espandere gli accordi distributivi nel campo assicurativo.
Già nelle scorse settimane il Presidente di Unipol, Carlo Cimbri, non aveva escluso un interesse per la banca senese, anche se poi si affrettava a precisare che nessuna delle due aveva allo studio un investimento su Rocca Salimbeni “nell’immediato futuro”.
“Un nuovo piano industriale di Unipol è atteso per il secondo/ terzo trimestre 2025 a valle del rinnovo del cda con l’Assemblea di approvazione del bilancio 2024”, il quale “potrebbe chiarire le ambizioni sulla distribuzione di prodotti assicurativi attraverso il canale bancario per i prossimi 3/5 anni”, evidenziano da WebSim che su Unipol mantengono un giudizio ‘interessante’ con target price di 10,2 euro.
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