Nike, i risultati forti infondono ottimismo per il futuro


Risultati forti quelli di Nike, nonostante la debolezza in Cina a causa dei lockdown. Il direttore finanziario, Matthew Friend, si è soffermato sui buoni progressi di Nike nel ridurre il magazzino.


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I risultati trimestrali pubblicati ieri a mercato chiuso da Nike sono stati forti e sopra consensus, tanto da far correre il titolo a +12% nell’after-market.

I ricavi sono cresciuti del 17,3% a $13.3 miliardi, $740 milioni sopra consensus. Gli utili per azione a $0,85 (+3,6% anno su anno) hanno battuto le aspettative di $0,64, ossia i profitti hanno registrato un po' di crescita a dispetto del declino atteso di circa il 20% .

In miglioramento le vendite in Cina

Ancora deboli le vendite in Cina, ma in miglioramento (-3%). Forti le vendite nel resto del mondo:

  • Asia e America Latina +19%
  • Nord America +30%
  • Europa/Medio oriente/Africa +10%

La divisione calzature è cresciuta del 25% rispetto allo stesso trimestre 2021 a $8,5 miliardi, mentre la divisione abbigliamento a $3,8 miliardi è aumentata del 4%.

Le vendite dirette hanno registrato ricavi pari a $5,4 miliardi, +16% (+25% a parità di cambi), ancora più forte il canale digitale, cresciuto del 25% (34% a parità di cambi).

Pressione sui margini

I gross margins (margini lordi = ricavi meno costo del venduto) sono diminuiti di 300 punti base a 42,9% comunque superiori al consensus intorno al 42%. A pesare sono stati gli sconti applicati per ridurre il magazzino, gli sfavorevoli movimenti delle valute, elevati costi di trasporto e logistica. Il valore del magazzino a fine trimestre è stato pari a $9,3 miliardi, +43% rispetto ad un anno fa, quando era particolarmente basso per via delle strozzature della catena dei fornitori.

Il mercato domestico è il più grande per Nike, ma  quello cinese è il più profittevole, per cui la sua attuale debolezza ha un impatto negativo sui margini totali dell'azienda. La società è riuscita comunque a mitigare la pressione sui margini grazie ad un’esecuzione molto buona del cosiddetto "strategic pricing", ossia aumenti di prezzi mirati e tattici senza impattare la domanda.

Riteniamo Nike una società di elevata qualità con un "pricing power" molto buono: è chiaro che con inflazione straordinariamente e storicamente molto elevata ci sia comunque un po' di sofferenza sui margini.

Domanda forte anche a dicembre

Durante la conferenza con gli analisti il direttore finanziario, Matthew Friend, si è soffermato sui buoni progressi di Nike nel ridurre il magazzino e ha affermato che i prodotti per la stagione primaverile stanno arrivando prima con tempi di consegna più rapidi. Friend ha poi sottolineato la domanda record nel periodo "Black Friday"/Cyber Monday in Nord America, mentre in Europa/ Medio Oriente/Africa la "settimana Cyber" è stata la più forte mai vista con una crescita del 75%. Inoltre la domanda si è mantenuta forte anche nelle prime due settimane di dicembre.

In miglioramento le difficoltà di spedizione

Tutti gli obiettivi del piano industriale vengono confermati e per l'anno fiscale in corso, che si conclude a maggio 2023, il management ha rivisto al rialzo la guidance per i ricavi ora attesi crescere intorno al 15% rispetto alle precedenti attese di una crescita poco sopra il 10%.

"Sembra proprio che i problemi di Nike (e dell'intera industria, probabilmente) stanno migliorando perché le difficoltà di spedizione sono quasi state risolte", ha commentato l'analista di Morningstar David Swartz, secondo cui "l'abilità di Nike di ricevere i propri prodotti in tempi puntuali aiuterà la società a gestire meglio il magazzino, i margini e i prezzi nei prossimi trimestri". Questo è un punto molto importante che ha significative ripercussioni sui conti finanziari: generazione di flussi di cassa in primis.

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Codice: NKE.US
Isin: US6541061031
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