Restano i timori a Wall Street nonostante la vendita di Credit Suisse

Restano i timori a Wall Street nonostante la vendita di Credit Suisse

Mercato USA verso un’apertura piatta ad inizio di una settimana che vedrà protagonista la Federal Reserve, con le previsioni divise le attese di un rialzo dei tassi da 25 punti base e una pausa nella politica restrittiva da parte dell’istituto centrale statunitense.

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Wall Street incerta

Non è servita la notizia dell’acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS per riportare il sereno sui mercati, nemmeno dall’altra parte dell’Atlantico.

A Wall Street i future sullo S&P500, sul Dow Jones e sul Nasdaq scambiano appena sotto la parità, mentre calano i rendimenti dei Treasuries USA, in particolare il biennale (-2%) al 3,753%, mentre resta stabile il decennale (+0,10%), arrivato al 3,402%.

Sul fronte delle materie prime, la corsa al rifugio porta l’oro a superare i 2 mila dollari l’oncia, per poi ripiegare a 1.988, mentre prosegue il recupero del Bitcoin, arrivato oltre i 28 mila dollari e l’euro viene scambiato a 1,0708 (+0,40%) nei confronti del biglietto verde.

“Gli operatori sono alla ricerca di opportunità a breve termine in vista della riunione della Fed di mercoledì”, secondo Jason Pride, chief investment officer di Glenmede, ma “sono ancora preoccupati per il settore bancario, anche se UBS ha accettato di rilevare Credit Suisse, in quanto potrebbero esserci anche altre banche che hanno bisogno di essere rafforzate e che non conosciamo”.

Previsioni sui tassi

Questa settimana ci sarà la riunione della Federal Reserve e le previsioni degli operatori sono orientate (60%) verso un rialzo da 25 punti base, mentre il resto non si attende cambiamenti, dando priorità alla stabilità finanziaria.

“Sostenere forte e veloce la stabilità finanziaria; andare gradualmente e lentamente sulla stabilità dei prezzi”, per Peter Orszag, direttore generale della consulenza finanziaria presso la banca d’investimento Lazard Ltd, il quale si attende una pausa nella sua politica di rialzi dei tassi, ma la Fed potrebbe essere pronta a rialzare gradualmente la testa in base all'evoluzione della situazione.

“Anche se i problemi bancari attireranno certamente l'attenzione, riteniamo che non si tratti di un problema sistemico, ma piuttosto di un problema di liquidità che la Fed può contenere con le sue linee di credito”, scriveva in una nota Bob Schwartz, economista senior di Oxford Economics, anche se sarà da valutare la reazione del mercato.

L’attuale situazione potrebbe spingere i tassi Fed a superare il 6% secondo le previsioni di James Tabacchi, amministratore delegato del broker-dealer South Street Securities, rispetto all’attuale trasso, compreso tra il 4,5% e il 4,75%.

Notizie societarie e pre-market USA

First Republic Bank (-18%): S&P ha declassato nuovamente la banca e ha avvisato che potrebbe farlo nuovamente alla luce dei rischi a lungo termine per l’istituto.

Berkshire Hathaway (+0,20%): la società di Warren Buffett ha intensificato il ritmo di riacquisto di azioni proprie, riacquistandone per oltre 1,8 miliardi di dollari quest’anno.

PDD Holdings (-12%): la piattaforma di e-commerce registra un fatturato per il quarto trimestre di 39,82 miliardi di yuan (5,79 miliardi di dollari), rispetto alle stime di 41,01 miliardi di yuan, secondo i dati di Refinitiv, mentre la società cinese indica un calo del 29% per i ricavi dalle vendite di merci durante il quarto trimestre.

Karuna Therapeutics (+18%): il suo farmaco sperimentale ha ridotto in modo significativo i sintomi della schizofrenia in uno studio di fase avanzata.

PacWest Bancorp (+16%): ha dichiarato che i movimenti nei depositi della sua unità Pacific Western Bank si sono stabilizzati dopo gli ingenti ritiri arrivati a seguito del crollo di Silicon Valley Bank e di Signature Bank.

Raccomandazioni analisti

Microsoft

UBS: ‘neutral’ prezzo obiettivo alzato da 250 USD a 275 dollari.

Mizuho Securities: ‘buy’ e target price incrementato 300 USD a 315 dollari.

FedEx

Credit Suisse: ‘buy’ e prezzo obiettivo ridotto da 357 USD a 269 dollari.

UBS: ‘buy’ e target price aumentato da 225 USD a 260 dollari.

BofA Securities: ‘buy’ e prezzo obiettivo sale da 233 USD a 305 dollari.

Nvidia

Citigroup: ‘buy’ e target price alzato da 245 USD a 305 dollari.

Groupon

Credit Suisse: ‘neutral’ e prezzo obiettivo ridotto da 15 USD a 12 dollari.

Pfizer

Wells Fargo Securities: ‘neutral’ e prezzo obiettivo diminuito da 50 USD a 44 dollari.

Adobe

Credit Suisse: ‘neutral’ e target price aumentato da 325 USD a 350 dollari.

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