Rimbalza il dollaro, Wall Street attende la trimestrale di Netflix

Rimbalza il dollaro, Wall Street attende la trimestrale di Netflix

I timori di ieri per il licenziamento di Jerome Powell da parte di Donald Trump avevano indebolito il biglietto verde ma le smentite del tycoon riportano in su la valuta, mentre dopo la chiusura del mercato USA sono attesi i numeri del gigante dello streaming.

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Wall Street oggi

Poco movimento a Wall Street prima dell’avvio degli scambi, con il dollaro che rimbalza mentre stasera la stagione degli utili prevede l’appuntamento con Netflix.

I future sui principali indici della Borsa di New York (S&P500, Dow Jones e Nasdaq) scambiano intorno la parità quando manca circa un’ora al suono della campanella, mentre l’oro cede quasi mezzo punto percentuale e scambia a 3.330 dollari l’oncia (future). Fermo anche il Bitcoin, di poco sotto quota 118 mila dollari. Salgono i prezzi del petrolio: Brent a 68,97 dollari e greggio WTI a 67,13 dollari al barile.

Sull’azionario, i risultati della taiwanese Tsmc stanno favorendo i produttori di chip nel pre market come Advance Micro Devices (+1%), Marvell (+1%), Nvidia (+1%) e Super Micro Computers (+1%).

Dal fronte dei dati macro, oggi erano attese le vendite al dettaglio di giugno, cresciute dello 0,6% su base mensile, oltre lo 0,1% atteso e il -0,9% precedente.

In programma anche le richieste iniziali di disoccupazione della settimana terminata il 12 luglio, cresciute di 221 mila, meno delle 233 mila attese e delle 227 mila dei sette giorni precedenti. Inoltre, balzo per l’indice di produzione della Fed di Filadelfia, passato dal -4 di giugno all’attuale +15,9, mentre le attese erano per un -1,2.

Il rimbalzo del dollaro

Oggi il dollaro recupera oltre mezzo punto percentuale nei confronti dell’euro e la coppia EUR/USD scende a 1,1573. Il rimbalzo è arrivato dopo che il Presidente Donald Trump ha smentito di essere impegnato a trovare un modo per licenziare il boss della Federal Reserve, Jerome Powell, ipotesi circolata ieri e che aveva fatto aumentare le previsioni di una riduzione del costo del denaro dal 54% al 66%.

Sebbene Trump abbia prontamente smentito le notizie, le sue continue critiche alla banca centrale e le allusioni a un possibile intervento hanno tenuto gli investitori sulle spine per quanto riguarda l'indipendenza della Fed.

L’istituto continua a non voler tagliare i tassi fino a quando non sarà chiaro se i dazi di Trump sui partner commerciali degli Stati Uniti riaccenderanno l'inflazione.

Secondo lo strumento FedWatch del CME, attualmente gli operatori vedono il 55% di possibilità di taglio a settembre, mentre una mossa a luglio è quasi del tutto esclusa.

"Dopo la paura di ieri, l'asticella sarà ancora più alta per prendere sul serio le minacce all'indipendenza della Fed", secondo Francesco Pesole, stratega valutario di ING Groep NV.

Luci su Netflix

La stagione degli utili a Wall Street prevede oggi Netflix, attesa dopo la chiusura dei mercati, mentre scambia sopra la parità prima dell’apertura di Wall Street. Il titolo ha guadagnano il 40% da inizio anno e le azioni attualmente scambiano a circa 40 volte gli utili futuri, un premio notevole rispetto al mercato e persino rispetto ad alcuni dei competitor tecnologici dell'azienda.

In una recente nota ai clienti, JP Morgan ha invitato alla cautela, avvertendo che gran parte dell'ottimismo intorno a Netflix potrebbe essere già scontato. Di conseguenza, la società ha ribadito il suo rating Neutral sul titolo e ha mantenuto un obiettivo di prezzo di 1.220 dollari per azione rispetto ai 1.250 dollari della chiusura di ieri.

"La valutazione, a quanto ho capito, è un po' alta", evidenzia Brian Mulberry, gestore del portafoglio clienti di Zacks Investment Management, sottolineando che Netflix viene scambiata a circa il doppio della valutazione dell'indice S&P 500. "Ma questo è uno dei pochi titoli in cui si prevede una crescita degli utili davvero forte nei prossimi due o tre anni", aggiunge Mulberry, indicando stime di una crescita a tasso annuo di circa 21% per gli utili per azione della società nei prossimi tre anni, il triplo del mercato più ampio.

"Il mercato sta sottovalutando il potenziale di un forte aumento degli utili statunitensi nel secondo trimestre. I recenti dati sull'attività economica mostrano pochi segnali di debolezza preoccupante", hanno detto gli analisti di HSBC.

Notizie societarie e pre market USA

PepsiCo (+1%): prevede un calo dell'1,5% dell'utile core per azione per l'intero anno, cifre superiore al -3% atteso in precedenza.

United Airlines (-3%): prevede un utile rettificato di 2,25-2,75 dollari per azione per il trimestre conclusosi a settembre, ampiamente inferiore alla stima media degli analisti di 2,60 dollari (dati LSEG).

Elevance Health (-8%): riduce le previsioni di utile annuale a circa 30 dollari per azione, rispetto alla precedente proiezione di 34,15-34,85 dollari, e ai 34,23 dollari attesi dagli analisti (dati LSEG).

Union Pacific (-1%): sta lavorando con Morgan Stanley per esplorare l'acquisizione di una concorrente rivale, secondo quanto riportato ieri da Semafor.

GE Aerospace (+3%): ora si aspetta un utile operativo rettificato per il 2025 compreso tra 5,60 e 5,80 dollari, superiore alle precedenti stime di 5,10-5,45 dollari.

Abbott Laboratories (-3%): prevede per il terzo trimestre un utile annuo compreso tra 1,28 e 1,32 dollari per azione, inferiore alla stima media degli analisti di 1,34 dollari (dati LSEG).

Raccomandazioni analisti

  • Bank of America

Argus: da buy a neutral e prezzo obiettivo incrementato da 47 a 53 dollari.

  • Advanced Micro Devices (AMD)

Mizuho Securities: buy e target price alzato da 152 a 175 dollari.

  • Coinbase

Compass Point: neutral e del prezzo obiettivo aumentato da 195 a 330 dollari.

  • Boeing

Goldman Sachs: buy e target price incrementato da 226 a 257 dollari.

  • AirBnb

BNP Paribas Exane: neutral e prezzo obiettivo tagliato da 155 a 140 dollari.

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