SocGen volta pagina: scelto il successore del Ceo Oudea


La terza banca francese si affida al franco-polacco Slawomir Krupa, un manager interno che negli anni ha ricoperto svariati ruoli di responsabilità. A lui il compito di rilanciare un istituto uscito malconcio dalla pandemia e dalla crisi con la Russia.


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A 48 anni Krupa è l’attuale Ceo di SocGen per le Americhe

Société Générale ha fatto la sua scelta. A guidare la terza banca di Francia sarà Slawomir Krupa, manager franco-polacco che dal prossimo 15 maggio assumerà la carica di Chief executive officer (Ceo) sostituendo il dimissionario Frédéric Oudea. Dopo ben 14 anni come Ceo, lo scorso maggio Oudea, 59 anni,  ha annunciato che l’anno prossimo non sarà disponibile per un successivo mandato. E’ partito così il lavoro di selezione delle candidature, coordinato dal presidente, l’italiano Lorenzo Bini Smaghi, che ha portato alla fine alla scelta del 48enne Krupa, annunciata venerdì scorso, 30 settembre.

Krupa ha iniziato a lavorare a SocGen nel 1996 e nella sua carriera ha ricoperto diversi incarichi di primo piano, da responsabile regionale in Europa e Medio Oriente a supervisore delle attività su obbligazioni, cartolarizzazioni e finanziamenti a leva. Dal 2016 è amministratore delegato di SocGen per le Americhe.

Il ritiro dalla Russia è costato 3 miliardi di euro

Il gruppo Société Générale comprende una vasta rete di attività retail in Francia (circa 1.850 agenzie) e una riconosciuta struttura di investment banking a livello internazionale. Questa seconda anima della banca è stata ridotta negli ultimi due anni, dopo le severe perdite riportate nel 2020 su un’attività che era un vanto di SocGen: la creazione e la vendita ai clienti di prodotti finanziari su misura. La volatilità dei mercati innescata dalla pandemia ha fatto saltare i parametri di centinaia di prodotti, creando guai a non finire alla banca francese.

L’inizio del 2022 è stato un altro momento difficile per Société Générale, che ha riportato una perdita di circa 3 miliardi di euro per la chiusura delle sue attività in Russia. Il caso Russia ha penalizzato duramente le quotazioni di Borsa: in un mese, fra il 10 febbraio e il 7 marzo 2022, il titolo SocGen si è dimezzato passando da 37 euro a 18 euro.

Per il terzo trimestre gli analisti stimano un utile di 1,6 miliardi

Oggi Société Générale è scambiata a 21 euro, che corrisponde a una market cap di 18 miliardi di euro, che la relega a notevole distanza dalle rivali di sempre: BnpParibas (market cap di 54 miliardi) e Credit Agricole (26 miliardi).

Gli analisti prevedono che la banca chiuda il 2022 con un utile netto di soli 900 milioni, contro i 5,6 miliardi del 2021. La vicenda Russia ha pesato soprattutto sul secondo trimestre, chiuso con una perdita di 1,48 miliardi, mentre i dati del terzo trimestre, che saranno annunciati il 4 novembre, dovrebbero mostrare un utile di 1,6 miliardi, in linea con lo stesso periodo del 2021.

Su 22 analisti che coprono il titolo Société Générale, 14 consigliano di comprare le azioni e sette di tenerle comunque in portafoglio, con un target price medio di 33 euro (upside del 53% sull’attuale quotazione).

Le voci di un possibile merger con Unicredit

La nomina di Krupa e i conti non brillanti probabilmente mettono una pietra definitiva sui rumor che da anni si inseguono su una possibile fusione fra Société Générale e Unicredit.  Delle tre grandi banche francesi, SocGen è l’unica a non avere un solido posizionamento nel mercato retail italiano, molto appetitoso per la grande quantità di risparmio delle famiglie italiane.

Le voci di una possibile aggregazione con Unicredit aveva raggiunto la massima circolazione subito dopo la nomina a Ceo di Unicredit di Jean Pierre Mustier, ex top manager di Société Générale, dove per anni ha guidato l’investment banking.

Oggi Unicredit non solo capitalizza più di SocGen (21 miliardi contro 18), ma ha anche multipli più elevati, per cui l’ipotesi di un’acquisizione di Société Générale sulla banca italiana appare quasi impossibile. Ai prezzi attuali SocGen vale in Borsa 0,8 volte i ricavi previsti nel 2022, contro le 1,2 volte di Unicredit.

E comunque Oudea, ancora in carica fino al prossimo maggio, ieri è stato tranchant: l’attuale situazione di crisi economica – ha detto - non è ideale per progettare operazioni di acquisizioni e fusioni fra banche.

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