Stellantis, nuova brusca frenata per le vendite in Europa


Il mercato dell’auto resta debole a causa della situazione economica e dell’aumento dell’inflazione, a cui si aggiungono la guerra in Ucraina e il perdurare della crisi da microchip.


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Stellantis in difficoltà

Frenano ancora le vendite di auto in Europa Occidentale (Ue più Paesi Efta e Regno Unito) nel primo semestre 2022, confermando le gravi difficoltà di questi due anni.

Analizzando i dati di Stellantis, le vendite di giugno risultano pari a 215.439 veicoli, segnando un -146,5% rispetto a un anno fa.

Sul risultato pesano i cali di quasi tutti i marchi: -4,8% per la Peugeot, -12,9% per la Opel, -29,3% per la Fiat, -23,6% per la Citroën, -28,4% per la Jeep, -4,3% per la DS e -14,3% per la Lancia.

Uniche eccezioni sono l’Alfa Romeo, con un +20,2%, attribuibile probabilmente al contributo della Tonale e della Maserati (+15,9%).

Mercato in difficoltà

I dati rilasciati dall’Acea, l’associazione rappresentativa delle case d’auto europee, indicano una riduzione del 14% delle immatricolazioni nei primi sei mesi dell’anno nell’Unione europea rispetto allo stesso periodo del 2021, fermandosi a circa 4,6 milioni di unità.

Per quanto riguarda il mese di giugno, l’UE ha visto proseguire la sua tendenza al ribasso, con un calo del 15,4% a 886.510 immatricolazioni, rappresentando il dato più basso mai registrato in termini di volume dal 1996.

Difficile la situazione registrata in tutti i quattro principali mercati UE: il calo più forte si è registrato in Germania (-18,1%), seguita dall’Italia (-15%) e dalla Francia (14,2%), mentre risulta più attenuata la riduzione in Spagna (-7,8%).

Situazione seria

La situazione del mercato dell’auto “è molto seria”, spiegano dal Centro Studi Promotor (Csp), soprattutto “se si fa il confronto tra il primo semestre di quest’anno e il primo semestre 2019, cioè l’anno precedente la pandemia”, con la contrazione che risulta pari “al 33,6%”.

Tra le cause, sottolinea il Csp, ci sono “l’impatto della pandemia sulla situazione economica delle aziende e delle famiglie al riaffacciarsi dell’inflazione, l’impatto concreto e psicologico della guerra in Ucraina, l’insufficiente produzione di automobili nuove per effetto della difficoltà di approvvigionamento di microchip e di altri componenti che sembra essere al momento l’elemento più penalizzante”.

In questo quadro “desolante”, concludono da Promotor, “emerge un unico dato positivo ed è la crescita in molti paesi della quota di auto elettriche nelle immatricolazioni”.

Preview conti Stellantis

Nel frattempo, cresce l’attesa per i conti dei primi sei mesi 2022 che Stellantis diffonderà il prossimo 28 luglio e gli analisti di WebSim si attendono “un buon semestre grazie ad un forte price & mix che compenserà l’inflazione sui costi e materie prime”.

“L’aspetto chiave a nostro avviso riguarda la tenuta del price & mix in un contesto dove lo scenario macro si è indebolito”, sottolineano dalla sim, “dopo due anni di forte incremento a seguito della “forte domanda e i limiti alla produzione per carenza di semiconduttori”.

“Sebbene non ci aspettiamo che i guadagni avvenuti negli ultimi due anni vengano ripetuti, non ci attendiamo nemmeno un ritorno ad un’intensa pressione sui prezzi alla luce di una struttura di mercato modificata rispetto al passato”, aggiungono, rivedendo “le stime sul 2022 al rialzo (+4%) per via dell’andamento atteso sul trimestre 2022 sebbene ci prendiamo qualche cautela sul secondo”.

Tuttavia, “sul 2023 rivediamo le stime al ribasso del -9% incorporando assunzioni più caute per quanto riguarda il mix di vendita”, concludono da WebSim, confermando la view positiva sul titolo visto che la società presenta un posizionamento competitivo sottovalutato: aggiorniamo il target price a 18,8 euro da 22,1 euro.

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