Terminata una settimana intensa, ne inizia una ancora più importante
Ricco menu anche per la prossima settimana, con protagoniste principali le banche centrali a cui si aggiungono anche Cina, criptovalute e materie prime.
Verso una settimana ancora calda
L’aria natalizia intorno a noi non sembra essere arrivata ancora sui mercati e per tutta la settimana prossima è meglio non rilassarsi perché saranno cinque giorni da brividi visto il programma intenso che ci aspetta.
Probabilmente sarà l’ultima del 2024 davvero importante, alla luce del menu pieno di eventi e meeting delle banche centrali che potrebbero muovere le quotazioni da un lato e dall’altro dell’Atlantico, senza dimenticare i mercati asiatici.
Ma non solo. La settimana che i è conclusa ha visto anche tornare protagonista le criptovalute e le materie prime, tutti in cerca di conferme o di riscatto.
Fed in prima fila
Arrivato il report sul lavoro negli Stati Uniti del mese di novembre, per i mercati le prossime decisioni della Federal Reserve saranno il principale market mover della settimana prossima.
Il mantenimento dei tassi sembra più che certo, con gli investitori che si concentreranno sui commenti del Presidente Jerome Powell che potrebbero indicare quando la Fed potrebbe iniziare a tagliare i tassi dopo 525 punti base di aumenti decisi a partire da marzo 2022.
Le speranze per un avvio dei tagli ad inizio 2024 hanno contribuito ad alimentare l’enorme rally di azioni e obbligazioni, mandando l’S&P 500 a un nuovo massimo di chiusura per il 2023 e riportando i rendimenti dei titoli del Tesoro a 10 anni più vicino al 4%.
Prima del meeting Fed l’attenzione sarà rivolta al dato sull’inflazione USA di novembre, in agenda per martedì, dai quali potrebbero arrivare qualche stimolo per i mercati.
La Banca centrale europea
Da questa parte dell’Atlantico sarà anche di diverse banche centrali oltre alla Banca centrale europea, quali la Bank of England, la Banca nazionale svizzera e la Banca di Norvegia, tutte tranne quest’ultima sono propense a restare in attesa.
Con i mercati che scontano cinque tagli della Fed e sei della BCE per il prossimo anno, l’attenzione si concentra su come i banchieri affronteranno la pressione politica per una riduzione dei tassi.
Come al solito, il focus sarà anche sulle parole della Presidente della BCE, Christine Lagarde, pronunciate nel corso della consueta conferenza stampa post decisione, mentre si guarderà anche alle proiezioni aggiornate su PIL e inflazione.
Lo stato di salute della Cina
L’economia cinese continua ad inviare segnali contrastanti sulla sua salute, proprio mentre i policy maker si accordano per incontri cruciali a porte chiuse per definire l’agenda 2024. I consulenti governativi hanno rivelato all’agenzia Reuters che suggeriranno il ripristino dell’obiettivo di crescita del 5%, ma che sono necessari anche maggiori stimoli per arrivarci.
Finora le misure adottate sono state per la maggior parte insufficienti, vista la fragile fiducia tra i consumatori e dei dirigenti aziendali: Pechino ha bisogno di un forte colpo di reni per colmare il vuoto lasciato dalla debolezza del mercato immobiliare.
I dati sulle vendite al dettaglio diffuse venerdì 15 dicembre forniranno un aggiornamento sulla situazione dopo i dati degli ultimi giorni che hanno mostrato una contrazione inaspettata per le importazioni, suggerendo una domanda interna debole, anche se le esportazioni si sono riprese inaspettatamente.
Il settore immobiliare resta comunque l’anello debole ed è stato al centro della decisione di Moody's di tagliare le prospettive per il rating del debito cinese, mossa che ha avuto conseguenze sui mercati cinesi per tutta la settimana.
Bitcoin sempre protagonista
La settimana che sta per concludersi ha visto il protagonismo del Bitcoin, con la sua fiammata fino a quota 44.490, livello più alto dall’aprile dello scorso anno, prima del collasso dovuto alla crisi di alcune società di criptovalute arrivato nel 2022 come TerraUSD, Three Arrows Capital, Celsius e FTX.
Tra le domande che si pongono in molto è se la principale delle criptovalute resisterà a questi livelli, anche se le novità sulla notizia alla base del rally, le attese per l’ETF basato sul Bitcoin, non dovrebbero arrivare prima del mese prossimo.
Materie prima
In questa settimana intensa nonostante il periodo festivo, sul palco sono saliti anche petrolio e oro.
Il WTI e il Brent hanno continuano a subire le incertezze all’interno dell’OPEC+ e le quotazioni sono scese bruscamente.
L’oro è passato dal suo record storico dei giorni scorsi ad una brusca frenata e oggi le sue quotazioni sono scese nuovamente dopo i dati sul lavoro negli Stati Uniti.
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